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Clitocella fallax (Quél.) Kluting, T.J. Baroni & Bergemann 2014
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Clitocella fallax (Quél.) Kluting, T.J. Baroni & Bergemann 2014 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Entolomataceae Sinonimi Omphalia fallax (Quél.) 1896 Clitocybe fallax (Quél.) Sacc. & Trotter 1912 Rhodopaxillus fallax (Quél.) Maire 1927 Paxillopsis fallax (Quél.) J.E. Lange 1939 Rhodocybe fallax (Quél.) Singer 1946 Clitopilopsis fallax (Quél.) Kühner ex Konrad & Maubl. 1949 Clitopilus fallax (Quél.) Vila & Contu 2009 Etimologia L'epiteto di genere Clitocella riflette la somiglianza morfologica e vicinanza filogenetica con Clitopilus e Clitopilopsis, cella [-ae] = cella, è un termine latino che si riferisce a un luogo di archiviazione e in questo caso particolare si riferisce a taxa vicini, ma non appartenenti a Clitopilus o Clitopilopsis. L'etimologia dell'epiteto specifico deriva dal latino fallax = fallace illusorio, che tende ad indurre in errore. Cappello Inizialmente convesso con basso e largo umbone, poi spianato e leggermente depresso, di color bianco sporco con sfumature color carne ocracee, margine sottile, irregolare leggermente eccedente ed involuto, più chiaro rispetto al contesto, la superficie è finemente tomentosa, lungo la circonferenza mediana si osservano macchie circolari simili a guttule di colorazione più intensa. Portamento del basidioma clitociboide. Imenoforo Le lamelle sono abbastanza fitte, irregolari, adnate, decorrenti per un dentino, biancastre, poi con la maturazione delle spore assumono una bella colorazione rosata, e sono alternate a lamellule di varie dimensioni. Gambo Cilindrico, abbastanza corto, leggermente eccentrico, concolore al cappello, percorso longitudinalmente da fibrille biancastre, leggermente allargato alla base dove si evidenziano abbondanti resti di detriti organici. Carne Poco consistente, tenera e friabile, alla frattura risulta cassante e pastosa, odore farinoso intenso, poco gradevole, sapore leggermente amaro. Habitat Bosco misto aghifoglia latifoglia. Microscopia Spore (6,7) 6,8-8,4 (8,9) × (3,3) 3,4-3,9 (4,0) µm; Q = (1,8) 1,9-2,4 (2,5); N = 16; Media = 7,7 × 3,6 µm; Qm = 2,1; da amigdaliformi a ellissoidali, a volte con depressione subapicolare, a parete sottile, con apicolo evidente, presentano verruche disposte in maniera irregolare (non allinata) sulle pareti delle spore. Spore cianofile. La reazione di cianofilia delle spore è stata effettuata con Blu cotone in Acido lattico, riscaldato, seguito da un lavaggio con Cloralio idrato per schiarire il preparato. La reazione è considerata positiva quando si colora di blu la parete sporale, negativa se la parete sporale non si colora di blu. Ai fini della cianofilia non è invece significativo se il contenuto della cellula si colora o no di blu. Non sono stati osservati cheilocistidi. GAF non osservati. Commestibilità e Tossicità Si tratta di un fungo non commestibile. Specie simili Spesso viene confusa con Clitocella mundula (Lasch : Fr.) Kluting, T.J. Baroni & Bergemann perché molto simili dal punto di vista morfologico, e con Clitocella popinalis (Fr. : Fr.) Kluting, T.J. Baroni & Bergemann = Rhodocybe popinalis (Fr. : Fr.) Singer, che si separa per i toni del cappello più grigio-brunastri, spesso con guttule con andamento circolare, disposte vicino al margine del cappello, per essere meno annerente, e per l’habitat prativo. Clitocella obscura (Pilát) Vizzini, Seslı, T.J. Baroni, Antonín & I. Saar = Rhodocybe obscura (Pilát) M.M. Moser, molto simile si distingue per la presenza di scarsi cheilocistidi, e spore più larghe × 5,5-7 μm, secondo Battaglia (2006). Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) P. Kumm., generalmente si differenzia per il colore del cappello bianco sporco, bianco-grigiastro, isabella tenue, lamelle che si staccano a pacchetti, carne bianca immutabile, tenera, facilmente fratturabile, odore forte di farina bagnata, sapore dolce farinoso. Clitocybe bianche tossiche possono essere confuse, ma si separano per le lamelle bianche in moltissime specie, rosa in alcune, e per la sporata bianca e non rosa. Note nomenclaturali Nel 2013 negli Stati Uniti è stato pubblicato un’interessante studio (Kluting et al. 2013) che ha avuto ad oggetto la revisione dei taxa appartenenti al clade Rhodocybe-Clitopilus, effettuato avvalendosi dell’esame del DNA. Negli studi condotti in precedenza le analisi morfologiche e filogenetiche avevano portato ad ipotesi contrastanti circa la definizione e la classificazione generica dei taxa all'interno di Rhodocybe-Clitopilus, clade della Famiglia Entolomataceae Kotl. & Pouzar. La specie ha però un percorso tassonomico complicato. Lasch, suo creatore, e Singer la considerano una specie autonoma. Successivamente Noordeloos (1983), e Contu (2002), la considerano come sinonimo di Rhodocybe popinalis. Tuttavia Kluting et al. (2014) tornano a separarle proponendo come elementi differenziali l’habitat e le dimensioni sporali: Clitocella popinalis con spore × 5-5,5 μm e habitat praticolo, e Clitocella mundula con spore × 4-5 μm e habitat silvicolo. Nello stesso lavoro propongono il trasferimento di queste due specie dal genere Rhodocybe al genere Clitocella. Nel suo articolo del 2014 Kluting et al. separano i generi Clitopilus, Rhodocybe in base a caratteri macroscopici e microscopici. Il Genere Clitopilus ha specie che sono caratterizzate da spore ornate da creste longitudinali. Il genere Rhodocybe contiene taxa che hanno spore con parete cosparsa di fini verruche disposte in modo irregolare. Attraverso analisi filogenetiche gli autori hanno rilevato che i taxa di Rhodocybe con le spore ornate di verruche non formano però una stirpe monofiletica. Lo studio che ha preso in considerazione un numero consistente di raccolte provenienti da tutti i continenti, 65 per il Genere Rhodocybe e 25 appartenenti al Genere Clitopilus ha avuto come risultato di avanzare una proposta di revisione della classificazione, che riconosce cinque generi monofiletici. I cinque generi sono: Clitopilus, Rhodocybe, Clitopilopsis, Rhodophana e Clitocella, in cui Clitocella popinalis (Fr.) K. L. Kluting, T. J. Baroni & S. E. Bergemann viene designata come specie tipo. Il genere Rhodocybe è caratterizzato da specie con sporata rosa, GAF assenti, spore con 6-12 angoli in vista polare, con pareti sottili, verruche prominenti, cheilocistidi e pseudocistidi preenti o assenti. Il genere Clitopilopsis contiene solo due specie, ed è caratterizzato da specie con deposito sporale rosa, spore con parete spessa (≥ 0,5μm); 0,5-0,8 (0,9) µm, quasi lisce in tutte le proiezioni, appena angolari in vista polarePseudocistidi e GAF assenti. Il genere Rhodophana è stato recuperato, ed è caratterizzato da specie con deposito sporale rosa, assenza di cistidi, spore angolari in vista polare, con pareti sottili, cianofile, GAF presenti ed abbondanti. Approfondiamo ora, in particolare, i dati e le risultanze relative al genere Clitocella. Dal punto di vista tassonomico viene definito come contenente basidiocarpi con gambo centrale, lamelle decorrenti, fitte, con una cuticola liscia lungo il margine del cappello. Le spore sono di colore rosa carne in massa, con parete sottile (≤ 0,5 μm) 0,2-0,4 µm, cianofile, inamiloidi, con 7-12 angoli difficilmente visibili in vista polare e sono ornate di piccole verruche distribuite sulla parete sporale in modo irregolare e dossi, visibili osservando la spora di profilo o in vista frontale. In generale i taxa appartenenti a questo genere, sono privi di cistidi, oppure sono presenti, ma in numero irrilevante, riuniti in piccoli grappoli lungo il filo lamellare. I GAF sono sempre assenti. Le specie contenute nel Genere Clitocella macroscopicamente ricordano molto i Clitopilus con gambo centrale, ma si differenziano per avere le spore ornate da verruche disposte casualmente sulla parete sporale e fini dossi ad andamento ondulato a differenza delle spore dei Clitopilus decorate invece da creste rialzate ad andamento longitudinale. Le specie del genere Clitocella differiscono da quelle contenute in Clitopilopsis, per le lamelle decorrenti e fitte, mentre i taxa di Clitopilopsis sono caratterizzato da spore con parete spessa (≥ 0,5μm). Il Genere Clitocella può essere facilmente distinto da Rhodocybe e Rhodophana perché gli stessi hanno spore poligonali (prevalentemente esagonali), con angoli ben definiti in vista polare e verruche distinte. Il Genere Rhodophana è caratterizzato dalla presenza di GAF a differenza degli altri quattro generi. Gli esami molecolari hanno evidenziato, altresì, che il clade Clitocella contiene al suo interno le specie denominate Rhodocybe fallax, Rhodocybe popinalis e Rhodocybe mundula. La ricerca ha quindi confermato che Rhodocybe popinalis e Rhodocybe mundula dal punto di vista genetico, sono due specie diverse e distinte, ambedue con valore tassonomico consolidato tanto da meritare il rango di specie. Per la determinazione di questa specie bisogna tener conto di: a. caratteri macromorfologici: colorazione pileica bianco sporco, con presenza di guttule ai margini del cappello, lamelle abbastanza fitte adnato-decorrenti per un dentino, mancanza di un vistoso annerimento, caratteristico invece di Rhodocybe popinalis e Rhodocybe mundula; b. misure sporali, spore leggermente verrucose, da amigdaliformi in vista laterale a ellissoidali in vista frontale, parete sporale che evidenzia una reazione cianofila. Bibliografia AA.VV., 1988. Entolomataceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. BATTAGLIA, G., 2006. Rhodocybe obscura (Pilát) M.M. Moser, primo ritrovamento in Italia. Rivista di Micologia 49 (2): 137-142. CONTU, M., 2002. Il genere Rhodocybe (Basidiomycetes, Entolomataceae) in Italia. I. sezione Decurrentes. Micol. e Veget. Medit., 17 (2): 95-114. KLUTING, K.L., BARONI, T.J. & BERGEMANN, S.E., 2013. A revised generic classification for the Rhodocybe-Clitopilus clade (Entolomataceae, Agaricales) including the description of a new genus, Clitocella gen. nov. Middle Tennesse State University. KLUTING, K.L., BARONI, T.J. & BERGEMANN, S.E., 2014. Toward a stable classification of genera within the Entolomataceae: a phylogenetic re-evaluation of the Rhodocybe-Clitopilus clade. Mycologia, 106(6): 1127–1142. DOI: 10.3852/13-270. NOORDELOOS, M.E., 1983. Notulae ad Floram Agaricinam Neerlandicam. Marasmiellus, Macrocystidia and Rhodocybe. Persoonia, 12: 31-43. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti, Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Novembre 2019; Foto macroscopia di Giovanni Galeotti; microscopia di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL191201-01 = GG191201-01) Spore (6,7) 6,8-8,4 (8,9) × (3,3) 3,4-3,9 (4,0) µm; Q = (1,8) 1,9-2,4 (2,5); N = 16; Media = 7,7 × 3,6 µm; Qm = 2,1; da amigdaliformi a ellissoidali, a volte con depressione subapicolare, a parete sottile, con apicolo evidente, presentano verruche disposte in maniera irregolare (non allinata) sulle pareti delle spore. Osservazione a 1000× in Rosso Congo. Spore cianofile. La reazione è considerata positiva quando si colora di blu la parete sporale, negativa se la parete sporale non si colora di blu. Ai fini della cianofilia non è invece significativo se il contenuto della cellula si colora o no di blu. Osservazione a 1000× in Blu cotone in Acido lattico, riscaldato, seguito da un lavaggio con Cloralio idrato per schiarire il preparato.- 4 risposte
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Rhodocybe fallax
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Rhodocybe fallax (Quél.) Singer Tassonomia Ordine Agaricales Famiglia Entolomataceae Foto e Descrizioni Regione Lazio, Sabaudia (LT); Novembre 2012; Foto di Mauro Cittadini.