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  1. Ciboria rufofusca (O. Weberb.) Sacc. 1889 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Leotiomycetes Ordine Helotiales Famiglia Sclerotiniaceae Nome italiano Non risultano nomi volgari per questa specie. Etimologia Dal greco cibórium (kibórion) = coppa, per la sua forma e dal latino rufus = fulvo e da fuscus = fosco, scuro, per le colorazioni. Sinonimi Peziza rufofusca Webber 1873 Ascoma 0,5-1,5 cm, a forma di calice nei giovani esemplari, poi cupoliforme, infine disteso e con il margine fessurato, presenta un imenoforo liscio di colore bruno rossastro, bruno camoscio, superficie esterna generalmente concolore, liscia e ricoperta da una pruinosità effimera nei giovani esemplari, percorsa da grossolane costolature poco in rilievo che partendo dall’apice del gambo abbracciano l’apotecio per più di un 1/3 in età adulta; stipite 2-3 cm, cilindrico, affusolato verso la base, generalmente su toni bruno scuro, quasi nerastro nella parte terminale. Carne Di consistenza ceracea, abbastanza fragile, crema chiaro-crema brunastra. Microscopia Spore 6-7(8) × (3,5) 4-4,5 µm, da sub-ovoidali a ellissoidali, lisce, con due minute guttule in prossimità dei poli, uniseriate nell’asco. Aschi 75-95 (100) × 6-8(9) µm, amiloidi, cilindrici. Parafisi filiformi, cilindriche, con apice a volte allargato o affusolate, settate, pluriforcate da metà della lunghezza fino alla base. Subimenio a textura tipo “puzzle”. Excipulum medullare superiore a textura prismatico-angularis. Excipulum medullare medio a textura intricata. Excipulum medullare inferiore a textura globulosa angularis. Excipulum ectale a textura globulosa con elementi terminali clavati. Habitat Specie gregaria, cresce in primavera sulle scaglie degli strobili di Abies alba (Abete bianco). Osservazioni Molto comune nelle abetaie montane, la sua presenza può passare inosservata ai neofiti per le minime dimensioni, singolare è la ricerca sul campo facendo passare la mano sulle scagliette degli strobili di Abies alba provocando la diffusione della polvere sporale che rivela la presenza di questo piccolo Ascomicete. In alcuni testi Ciboria rufofusca viene citata con spore prive di guttule, con tutta probabilità l’osservazione di esemplari ancora non perfettamente maturi e/o l’ausilio di strumenti non di ultima generazione, non hanno permesso di evidenziare la presenza delle piccole guttule disposte vicino ai poli. Commestibilità e tossicità Non commestibile, perché senza nessun interesse alimentare. Specie simili L’habitat particolare e la crescita precoce permettono un’agevole determinazione sul campo, ricordiamo però che nello stesso periodo fruttifica la simile Rutstroemia elatina (Alb & Schwein: Fr.) Rehm., che si riconosce macroscopicamente per la crescita su aghi decomposti, e non sulle scaglie degli strobili di Abies alba, per le colorazioni più scure e i riflessi olivacei dell’imenoforo, oltre che per il margine leggermente fimbriato. Microscopicamente le spore sono ellittico-fusiformi e di dimensioni maggiori, (12-17 × 5-7 µm). Le altre specie appartenenti al Genere Ciboria si riconoscono per lo più per la differente tipologia dell’habitat di crescita. Ciboria coryli (Schellenb.) N.F. Buchw. fruttifica su amenti deteriorati di Corylus avellana e può essere presente anche in tardo autunno, Ciboria caucus (Rebent.) Fuckel, fruttifica su amenti in via di decomposizione di Alnus spp., stessa tipologia di habitat è condivisa da Ciboria viridifusca (Fuckel) Höhn., mentre Ciboria batschiana(Zopf) N.F. Buchw. cresce invece su ghiande di Quercus spp. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Regione Toscana, Vallombrosa, Aprile 2007, foto di Massimo Biraghi Esemplari su scaglie di coni di Abies alba.
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