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Peziza moravecii (Svrček) Svrček 1978
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Peziza moravecii (Svrček) Svrček 1978 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Pezizaceae Nome italiano Non risultano nomi volgari per questa specie. Etimologia Moravecii = Dedicata al micologo J. Moravec. Sinonimi Galactinia moravecii Svrček 1968 Ascoma Apotecio di piccole dimensioni, 1-3 cm di diametro, generalmente sessile o sub-sessile, inizialmente cupolato, poi disteso, appiattito, a volte con il margine moderatamente e irregolarmente lobato e rivolto verso il basso. Imenoforo liscio, di colore uniforme, bruno chiaro, nocciola, superficie esterna concolore, finemente pruinosa (lente). Carne ceracea, un poco acquosa, poco spessa, subconcolore all’apotecio. Microscopia Spore ellissoidali, 13-15(16) × 6-7(8) µm, finemente granulose, uniseriate nell’asco. Aschi ottosporici 200-220 × 12-14 µm, amiloidi, opercolati, pleurorinchi. Parafisi cilindriche, larghe 2-3 µm, con apice allargato fino a 4-5 µm, arrotondato o a “mazza da golf”, settate. Excipulum ectale a cellule subglobose, ife terminali cilindriche con 2-3 setti. Habitat Fruttifica precocemente in primavera in terreni ricchi di urea ed escrementi di erbivori, nel caso delle raccolte studiate, equini e ovini. Osservazioni Nel Genere Peziza molte possono essere le specie che possono essere confuse con Peziza moravecii per le colorazioni dell’apotecio e la morfologia in generale, il particolare substrato di crescita ci aiuta a separe le specie. In letteratura viene spesso citata Peziza perdicina (Velen.) Svrček come sinonimo prioritario di Peziza moravecii (Svrček) Svrček, ma la specie identificata da Velenosky con il taxa di Plicaria perdicina avrebbe spore più corte e lisce (Sp. 10-12 × 5-6, oblongo ellipticae, laeves, eguttulatae), parafisi molto appressate e con apice allargato, aschi con base allungata. Macroscopicamente presenta un apotecio munito di un corto stipite, e colorazioni delle pareti più chiare, crescita con individui appressati aventi il margine minutamente denticolato o eroso, peculiarità che viene riscontrata nella raccolta del marzo 2010, ma che presenta spore lunghe 14-15 µm. Probabilmente solo lo studio molecolare (RNA) potrà risolvere l'eventuale sinonimia tra le due entità. In questo lavoro, considerato il riferimento tassonomico adottato per gli Ascomiceti, (Cabi-Index Fungorum) e sulla base delle osservazioni riscontrate sulle raccolte avvenute nella stessa stazione, i ritrovamenti ben si sovrappongono alla specie descritta da Svrček. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Tra le specie fimicole che fruttificano nello stesso periodo ricordiamo: Peziza fimeti (Fuchel) Hansen CE = Peziza bovina W. Phillips, si riconosce macroscopicamente per l’apotecio con orlo crenulato e rialzato e per la crescita su escrementi bovini, microscopicamente presenta aschi lunghi fino a 300 µm e con base allungata e spore più grandi, (19) 20-21,5 (22)×9,5-11,5 (12) µm. Peziza merdae Donadini fruttica su escrementi umani decomposti e frammisti a carta o nelle immediate vicinanze, macroscopicamente evidenza un fine feltratura biancastra che gli conferisce un’aspetto forforoso, microscopicamente ha spore più grandi, 17-18,5 × 8-9(9,5) µm, verrucose a maturazione, aschi che arrivano a 240 µm, parafisi larghe 4 µm con apice allargato fino a 10 µm e spesso moniliformi (fortulismo). Pseudoombrophila merdaria (Fr.) Brumm = Peziza merdaria Fr. fruttifica su escrementi equini misti a paglia e detriti vegetali decomposti, si riconosce per la crescita con esemplari appressati e per il colore dell’apotecio bruno-rosato con sfumature porporine, presenta spore 10-12(13) × 6-8(8,5) µm ornate da piccole verruche che le conferiscono un aspetto granuloso, aschi 140-150 µm, parafisi cilindriche, talora un poco allargate all’apice, spesso diverticolate. Peziza varia (Hedw.) Fr. complex, (che comprende P. cerea Sowerby, P. micropus Pers., P. repanda Wahlenb. si riconosce sopratutto per l'habitat terricolo o lignicolo, per le dimensioni degli Ascomi molto più grandi e per avere la carne con 5 strati. Bibliografia AA.VV., 2000. Nordic Macromycetes. Ascomycetes. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 1. Ed. Nordsvamp. BAIANO, G., FILIPPA, M. & GAROFOLI, D., 2000. Ascomiceti interessanti del Nord Italia - Fungi Non Delineati, Pars XII. Alassio: Ed. Candusso. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1984. Champignons de Suisse. Ascomycetes. Vol. 1. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CACCIALLI, G., CAROTI, V. & DOVERI, F., 1995. Funghi Fimicoli rari o interessanti del litorale Toscano. Ed. Centro studi Micologici AMB. DENNIS, R.W.G., 1981. British Ascomycetes. Vaduz, Liechtenstein: J. Cramer. DOVERI. F., 2004. Funghi Fimicoli Italici Ed. AMB. ELLIS, M.B. & ELLIS, L.P., 1998. Microfungi on Miscellaneous Substrates. An Identification Handbook. Portland, Oregon, U.S.A.: Ed. Timber Press. FUCKEL, L., 1870. Symbolae Mycologicae, Beitrage zur Kenntniss der rheinischen pilze. Jahrbuchern des Nassauischen Vereins für Naturkunde 23-24: 1–459. FRIES, E. M ., 1828. Elenchus fungorum, sistens commentarium Systema Mycologicum 2. MEDARDI, G., 1994. Studio di alcune Pezize fimicole e di alcune emittenti latice alla frattura. Rivista di Micologia. Anno XXXVIII, 2: 149-162. MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB. PHILLIPS, W.,K., 1893. Manual of the British Discomycetes with descriptions of all the species of fungi hitherto found in Britain, included in the family and illustrations of the genera. Published by K. Paul, Trench, Trübner. London. SACCARDO, P.A., 1892. Sylloge fungorum omnium hucusque cognitorum. Vol. X, Pars II, Discomyceteae, Hyphomiceteae, Fungi fossiles. Ed. Patavii. SEAVER, F.J., 1942. The North American Cup-fungi (Operculates). New York: Ed. Seaver F.J. VELENOSKY, J., 1947. Novitates Mycologicae Novissimae. Sumptibus Societatis Botanicae Cechoslovacae. Praga. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi – Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Regione Lombardia, Parco del basso corso del fiume Brembo, località Bosco Itala, Osio Sotto; Marzo 2010; Foto di Massimo Biraghi. Su terreno in precedenza utilizzato per la sosta di erbivori (Equini e Ovini) con presenza di urea ed escrementi decomposti. Microscopia Aschi ottosporici 200-220 × 12-14 µm, amiloidi, opercolati, pleurorinchi, osservazione 1000× in reagente di Melzer. Osservazione con rosso Congo. Aschi ottosporici 200-220 × 12-14 µm, osservazione 400× Aschi pleurorinchi.