Cerca nel Forum
Mostra i risultati per i TAG 'hypocrea alutacea'.
Trovato 1 risultato
-
Hypocrea alutacea (Pers. : Fr.) Ces. & De Not. 1863
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Hypocrea alutacea (Pers. : Fr.) Ces. & De Not. 1863 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Ordine Hypocreales Famiglia Hypocreaceae Sinonimi Cordyceps alutacea (Pers.) Fr. 1818 Podocrea alutacea (Pers.) Lindau 1897 Podostroma alutaceum (Pers.) G.F. Atk. 1905 Sphaeria alutacea Pers. 1797 Etimologia Alutacea dal latino: Alutáceus o Alutárius, a, um = attinente il cuoio sottile (l. aluta, ae = cuoio sottile), riferito al colore. Ascoma Hypocrea alutacea è un ascomicete inquadrabile dal punto di vista morfologico tra i periteci, cioè quei corpi fruttiferi che hanno le cellule fertili racchiuse in un corpo globoso, cavo, che a maturità attraverso un poro consente alle spore di uscire all’esterno. Si presenta con un habitus irregolarmente claviforme, con due parti ben distinte dello stroma, una superiore di colore giallo pallido, giallo-arancio su una base bianca (parte fertile) che racchiude al suo interno gli aschi ed una inferiore di colore biancastro, sterile, lo stipite, non nettamente differenziato dalla parte fertile, di forma cilindrica, a volte ricurvo verso la base del gambo, a volte un po' appiattito, liscio o rugoso. La parte superiore, lo stroma, è coperta dalla parte fertile, un agglomerato di piccole cavità globose (periteci) che contengono gli aschi e che a maturità permettono la fuoriuscita delle spore all'esterno attraverso l’apertura di un poro (ostiolo). Gli ostioli a maturità affiorano dalla superficie stromatica, possono essere visti ad occhio nudo e nel loro insieme conferiscono alla superficie esterna l’aspetto ruvido. Habitat Cresce in luoghi umidi, singola o gregaria su lettiera di aghi o residui legnosi, in boschi di conifera o di latifoglia. Microscopia L’esame microscopico evidenzia gli aschi ottosporici, uniseriati. Le parafisi sono assenti. Gli aschi, inizialmente, contengono 8 spore, ialine, settate, che poi in corrispondenza del setto si dividono e danno origine a 16 parti sporali. Le spore inizialmente hanno una forma piuttosto allungata, settate, a volte strozzate nella zona del setto, le parti sporali hanno una forma varia, da globose ad ellittiche, appiattite su un lato per effetto della divisione in corrispondenza del setto, finemente punteggiate. Commestibilità o Tossicità Senza valore alimentare. Specie simili Hypocrea alutacea (Pers.) Ces. & De Not. ad un occhio esperto è subito facilmente riconoscibile, ma ad un esame sommario può essere confusa con i funghi che si presentano con un habitus clavato e di colore crema, riconducibili ai seguenti generi e specie: Hypocrea leucopus (P. Karst.), si separa abbastanza agevolmente da H. alutacea dal punto di vista macroscopico, per la netta distinzione dello stroma (parte fertile) di colore giallo chiaro che appare dilatata, ingrossata, quindi, chiaramente distinguibile e differenziata dallo stipite, habitat con crescita su terreno cosparso di detriti vegetali e mai direttamente su legno. Dal punto di vista microscopico si evidenzia che le parti sporali risultano più piccole. Genere Clavariadelphus, le specie di questo genere si presentano generalmente a forma di clava, quelle più vicine ad H. alutacea per aspetto e dimensioni minute sono C. ligula (Schaeff.) Donk e C. helveticus Rahm & Schild, tuttavia, già ad un esame macroscopico accurato è possibile operare delle distinzioni, queste ultime, hanno una forma regolare, più simile ad una clava, la superficie esterna è liscia e ad un esame microscopico si può notare come le strutture che portano le cellule fertili non sono situate all'interno dei periteci, ma sulla superficie esterna e sono costituite da basidi. Spatularia flavida Pers., si distingue per la forma del carpoforo spatoliforme o a ventaglio, stipite piatto, superficie liscia, dimensioni minute, dal punto di vista microscopico presenta spore aciculari (a forma di ago), molto lunghe, plurisettate. Altri funghi molto simili per portamento appartengono al genere Cordyceps, anch’essi sono degli ascomiceti molto particolari appartenenti ai cosiddetti Pironomiceti. La caratteristica principale è data dal fatto che la maggior parte di essi sono parassiti di insetti (ragni, formiche, vespe, coleotteri, farfalle, etc.) e di larve e bruchi interrati o di altri funghi ipogei appartenenti al genere Elaphomyces, anche se, a volte, si comportano da saprofiti. Dal punto di vista macroscopico in molte specie del genere Cordyceps abbiamo una netta distinzione tra la testa fertile, cioè una matrice stromatica di forma oblunga in cui si trovano i periteci, ed il gambo che la sostiene. Il fungo, infatti, si presenta con una forma cilindrica molto simile ad un fiammifero, mentre la parte superiore (testa) è detta stroma, che all'interno contiene i periteci, delle cavità di forma globosa che contengono gli aschi. I periteci al loro apice hanno un minuscolo poro chiamato ostiolo, che conferisce alla superficie esterna della parte stromatica un aspetto ruvido e dal quale a maturità usciranno all’esterno gli aschi e le spore. In genere formano spore lunghissime, filiformi, settate, che a maturità si frammentano in parti sporali più corte. Questa raccolta cresceva su lettiera di aghi e detriti vegetali di Picea abies, in cerchio delle streghe, unitamente a Cudonia circinans (Pers.) Fr.. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Trentino, Cles (TN), località Malga Malgaroi, 1830 m s.l.m.; 2° Congresso sui funghi della Zona Alpina; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Crescita in cerchio delle streghe, unitamente a Cudonia circinans. Macro. Microscopia Gli aschi, inizialmente, contengono 8 spore settate che poi in corrispondenza del setto si dividono ed a maturità danno origine a 16 parti sporali.