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Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Commestibili
Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Genere Lyophyllum Sezione Difformia Subsezione Difformia Sinonimi Gyrophila cartilaginea var. loricata (Fr.) Quél. Lyophyllum decastes var. loricatum (Fr.) Kühner Tricholoma loricatum (Fr.) Gillet Etimologia Lyophyllum dal greco lyo = liberare e phyllon = lamella; per l'aspetto delle lamelle e loricatum dal latino loricatus, a, um = corazzato. Cappello Diametro 4-12 cm, inizialmente globoso, lungamente convesso, poi con la crescita piano-convesso, nella parte centrale si nota un basso umbone, soprattutto nei giovani esemplari, poi con la crescita anche depresso, igrofano, di colore da marrone scuro a castano abbastanza omogeneo, anche con piccole zone decolorate su toni ocra chiaro. La cuticola è glabra, untuosa, leggermente fibrillosa, non pruinosa, elastica-cartilaginea. Il margine è intero, involuto, con andamento sinuoso, ondulato. La carne del cappello ha una consistenza dura e cartilaginea (si apprezza al tatto ed alla rottura con un scrocchio). Imenoforo Smarginate, anche un po’ decorrenti, spesse, mediamente spaziate, biancastre crema pallide, in vecchiaia ingiallenti, intercalate da lamellule di varie dimensioni, se strofinate virano all’ocra pallido, ma non sono annerenti. Gambo Cilindrico, tenace, centrale, striato, di colore grigio-ocra, non diritto, da sinuoso a ritorto, influenzato dalle condizioni di crescita, spesso molto interrato e cespitoso. Sporata Bianca. Carne Tenace, bianca, elastica, odore sub-farinoso erbaceo, sapore dolce. Microscopia Spore globose, di colore ialino, molte con grossa guttula centrale, con apicolo evidente, 5,5-6,4 × 5,5-6,3 µm, Q = 1,0-1,07; Qm = 1,0 misurazioni su 32 spore da sporata. Basidi clavati, tetrasporici, da 31 a 39 µm. Reazione siderofila positiva, nei basidi si notano le tipiche granulazioni nerastre. Cistidi non osservati. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, molto intrecciate, settate con GAF, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli. Habitat Campioni rinvenuti in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G. Don. In gruppi cespitosi ma anche esemplari gregari. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Specie simili Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner è compreso nella sezione Difformia, subsez. Difformia, dove ritroviamo specie con crescita cespitosa, consistenza elastica, lamelle non annerenti, cuticola con ife a pigmento intraparietale o incrostante, basidi con lunghezza maggiore di 30 µm. Le altre specie appartenenti a questa sezione: Lyophyllum subglobisporum Consiglio & Contu, si separa per le spore da subglobose a largamente ellissoidali, Lyophyllum calabrum Lavorato & Contu, ha un cappello con colorazioni rosa brunastre pallide, abbastanza originali e distintive rispetto alle altre specie europee. Localizzato e conosciuto in Calabria. Lyophyllum decastes (Fr.) Singer, si caratterizza per il cappello dalle tinte grigio-bruno, grigio cenere, crescita cespitosa, portamento e consistenza della carne fragile. Lyophyllum littorale (Ballero & Contu) Contu, assomiglia molto a Lepista panaeola, per il cappello con una abbondante pruinosità, decorato da guttule nerastre, ha spore subglobose ed habitat caratteristico in pinete marittime su terreno sabbioso. Lyophyllum conglobatum (Vittad.) Bon = Lyophyllum fumosum (Pers.) P.D. Orton, ha una crescita caratteristica, con esemplari cespitosi che si sviluppano da una massa carnosa basale, molto interrata. Ha colorazioni grigio scure. Osservazioni Nonostante dagli anni 90' in avanti siano stati compiuti molti studi sui taxa della subsezione Difformia, sembra che oggi non si sia ancora raggiunta una convergenza di vedute tra i vari autori di rilevanza internazionale che hanno compiuto studi sugli stessi. Di conseguenza il rango e la denominazione della specie nella sezione è variato nel tempo a seconda di come i diversi autori hanno interpretato i caratteri morfologici, che ha portato alla sinonimia di diverse specie. Il problema è che le specie di questa sezione sono difficili da separare perché spesso non presentano differenze significative dal punto di vista microscopico. Come detto la microscopia, e in particolare la forma globosa delle spore ci permettono di riconoscere la sezione Difformia, mentre per definire la specie, sono stati individuati i caratteri più significativi di questa raccolta sotto l’aspetto macroscopico, ecologico, ambientale, modalità di crescita, colore del pileo, consistenza della carne. Lyophyllum loricatum è, quindi, un fungo di non facile riconoscimento, la letteratura consultata sembra essere concorde su alcuni elementi che possono aiutare nella determinazione delle specie e da noi riscontrati nella raccolta: la consistenza dura e cartilaginea della carne (si apprezza al tatto ed alla rottura con un scrocchio), le colorazioni omogenee marroni-castano del cappello fino a toni più pallidi castano-seppia, anche influenzati dall’igrofaneità della carne che sembra essere una prerogativa di questa specie, la crescita in tratti erbosi di boschi, sovente anche in prati e giardini in gruppi cespitosi ma anche singola, ai piedi di grandi piante in gruppi cospicui; mentre Lyophyllum decastes, la specie più prossima, viene descritto sempre con un pileo con carne elastica, fragile, non cartilaginea, con colorazioni bruno-grigiastre e con crescita generalmente fascicolata non gregaria. Per le criticità evidenziate in questa discussione e in attesa che si faccia maggiore chiarezza soprattutto con l’ausilio dell’analisi del DNA e si individuino aspetti e caratteri dirimenti tra i vari taxa della sezione Difformia, questa determinazione si fonda prevalentemente sull’aspetto morfomacroscopico e viene ascritta a Lyophyllum loricatum. Bibliografia CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. Anno XLV, 2: 99-181. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccata MI20141209-02 - MI20141217-01) Spore globose, di colore ialino, molte con grossa guttula centrale, con apicolo evidente, 5,5-6,4 × 5,5-6,3 µm, Q = 1,0-1,07; Qm = 1,0 misurazioni su 32 spore da sporata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici, da 31 a 39 µm. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Reazione siderofila positiva, nei basidi si notano le tipiche granulazioni nerastre. Osservazione in carminio acetico, a 400×. Osservazione in carminio acetico, a 1000×. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, molto intrecciate, settate con GAF, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 400×. Pileipellis, con presenza di pigmento incrostante. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Pileipellia, GAF.