Cerca nel Forum
Mostra i risultati per i TAG 'pluteus leoninus'.
Trovato 1 risultato
-
Pluteus leoninus (Schaeff.: Fr.) P. Kumm 1871
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus leoninus (Schaeff.: Fr.) P. Kumm 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Etimologia Dal Latino leoninus = leonino, per il colore che ricorda il mantello del felino. Sinomimi Pluteus fayodii Damblon, Darimont & Lambinon 1959 Pluteus sororiatus (P. Karst.) P. Karst. 1879 Cappello Di piccole dimensioni, 2-5 cm di diametro, inizialmente conico o convesso, mai completamente disteso e con umbone largo e non sempre ben evidente. Cuticola finemente granulosa, leggermente fibrillosa nella zona discale, margine striato. Colorazioni pileiche giallastre, giallo dorato o con riflessi arancio, ma anche con toni oliva e brunastri, ben visibili a maturità verso il centro del cappello. Lamelle Mediamente fitte, libere al gambo, intercalate da lamellule, inizialmente biancastre o giallo paglierino, poi rosate, rosa carico a maturazione (deposito sporale). Gambo Abbastanza slanciato, gracile, cilindico, spesso ingrossato alla base (pseudobulboso), presto cavo, leggermemte fibrilloso, generalmente percorso da striature longitudinali, di colore biancastro con toni crema in particolare nella parte apicale, poi giallognolo con sfumature oliva in prossimità del piede. Carne Esigua, tenera, generalmente biancastra, appena giallina sotto la cuticola del cappello, odore e sapore poco pronunciati, o leggermente di radice (subrafanoide). Habitat Cresce singolo o a piccoli gruppi di due-tre esemplari su rami e detriti legnosi, spesso interrati, nei boschi pedemontani di latifoglia, preferibilmente di Fagus sylvatica. Microscopia Spore 6-8 × 4,5-6,5 µm, Q = (1,20) 1,30 (1,40), da subglobose a ellissoidali. Basidi banali, quadrisporici. Cheilocistidi di due morfologie, clavati e peduncolati (molto presenti) e fusiformi, spesso con restrizione apicale, filo lamellare sterile. Pleurocistidi abbastanza numerosi da fusiformi a lageniformii, alcuni peduncolati. Pileipellis di tipo trichoderma con ife terninali strettamente fusiformi, spesso settate. Commestibilità Non Commestibile. Osservazioni Pluteus leoninus fa parte di un piccolo gruppo che presenta colorazioni più o meno giallastre e con habitat preferenziale per i boschi pedemontani con prevalenza di Fagus sylvatica, specie poco comune e spesso scambiata con altri Pluteus simili quando fruttifica in boschi con presenza di varie latifoglie, in questo caso l’osservazione dei caratteri microscopici, in particolare la conformazione degli elementi della pileipellis, toglie ogni dubbio. Specie simili Tra le specie di taglia piccola e dalle colorazioni giallognole Pluteus romellii (Britzelm.) Lapl. è quella che può generare maggiori confusioni sul campo. Macroscopicamente si differenzia per avere colorazioni pileiche con toni brunastri e gambo spesso interamente giallastro, fruttifica su tronchi e rami in via di decomposizione, preferendo quelli di Populus spp. e Salix spp., più comune nelle zone planiziali. Microscopicamente presenta una pileipellis con elementi clavati e sferopeduncolati (hymenioderma), caratteristica comune anche a Pluteus luteomarginatus Rolland e Pluteus aurantiorugosus (Trog) Sacc., tutti inseriti nella Sezione Eucellulodermini. Pluteus leoninus, per gli elementi terminali della pileipellis affusolati, è inserito invece nella Sezione Celluloderma. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. AA.VV., 2006. Funghi a cura A.M.I.N.T. – Collana Hobby, Ed. Giunti Demetra. BON, M., 1988. Champignons de France et d'Europe occidentale, Ed. Arthaud. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1995. Champignons de Suisse. Champignons a lames 2 partie. Vol. 4. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CETTO, B., 1984. I funghi dal vero. Vol. 2. Ed. Saturnia. CONSIGLIO, G., PAPETTI, C. & SIMONINI, G. 2001. Atlante dei Funghi d’Italia. Vol. 1. Ed. AMB. COURTEQUISSE, R., 2000. Photo-guide des champignons d'Europe, Ed. Delachaux & Niestlé. COURTECUISSE, R. & DUHEM, B., 2000. Guides des champignons de France et d'Europe. Parigi: Ed. Delachaux et Niestlé. EYSSARTIER, G. & ROUX, P., 2011. Le guide des champignos France et Europe Parigi: Ed. Belin. GERHARDT, E., VILA, J. & LLIMONA, X., 2000. Hongos de España y de Europa. Spagna: Ed. Omega. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. PHILLIPS, R., 2004. Riconoscere i funghi. Ed. De Agostini. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia Luglio 2005, Località Camerata Cornello, in bosco di Fagus sylvatica Foto di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20050715-35) Regione Lombardia, Prealpi Bergamasche, Località Gromo; Luglio 2006; bosco di Fagus sylvatica; Foto di Emilio Pini. Regione Lombardia, Media Val Brembana, loc. Camerata Cornello; in bosco di Fagus sylvatica; Giugno 2007; Foto di Massimo Mantovani. Regione Piemonte; Luglio 2011; Foto di Alessandro Remorini. Microscopia Esame microscopico e fotografie di Massimo Biraghi. Spore in massa, osservazione a 400×. (Exsiccata MB20050715-35). Osservazione in acqua 1000× Osservazione in rosso Congo 1000×. Basidi banali, subclavati, tetrasporici. Filo lamellare 400×. Cheilocistidi di due morfologie, clavati e peduncolati (molto presenti) e fusiformi, spesso con restrizione apicale. Pleurocistidi abbastanza numerosi da fusiformi a lageniformi. Osservazione in rosso Congo 400×. Osservazione 1000×. Pileipellis di tipo trichoderma con ife terninali strettamente fusiformi, spesso settate.