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Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Mixtini Sinonimi Pluteus cinereus Quél. 1884 Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. thomsonii: dedicato J. W. Thomson (1913-2009), prestigioso studioso di licheni. Cappello Pluteus di dimensioni medio-piccole caratterizzato dal cappello inizialmente convesso, tende a distendersi ma non è mai completamente appianato, poco carnoso, bruno-grigiastro, spesso con toni marroni omogenei e facilmente determinabile sul campo, per le evidenti venature in rilievo al centro dello stesso, simili ad una ragnatela che lo ricopre a volte fino al margine, a volte è presente solo nella parte centrale e altre volte è completamente assente, rendendo in questo caso più difficile la determinazione della specie, spesso presenta una striatura per trasparenza al margine. Imenoforo Lamelle libere al gambo, spesse, moderatamente spaziate, ventricose, grigiastre, poi con la maturazione delle spore con riflessi rosati, intervallate da lamellule di diversa lunghezza. Gambo Il gambo è cilindrico, a volte anche schiacciato, biancastro, grigio, ricoperto generalmente da una abbondante pruinosità bianca formata a livello microscopico dai caulocistidi. Carne Carne grigia, esigua, senza odori e sapori particolari. Habitat Si tratta di un fungo lignicolo, cresce su ceppaie di latifoglie varie, su frustoli legnosi o radici interrate, simulando una crescita terricola. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi frammisti ad altri più allungati, fusiformi. Alcune di queste cellule fusiformi presentano una caratteristica appendice allungata (rostrati). Questa caratteristica di presentare due tipi differenti di cellule con Q<3 frammiste a cellule con Q>3 ci permette di inserire questa specie nella sottosezione Mixtini. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato.Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequentemente con una caratteristica appendice decisamente allungata, non distribuiti uniformemente ma riuniti in ciuffi. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. GAF non osservati. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Pluteus thomsonii f. evenosus (kühner) Citéren & Eyssartier, si caratterizza per il cappello privo di venature in rilievo, con tonalità più chiare, sul grigio pallido e umbone scuro al centro. In questo caso per determinare la specie possiamo ricercare a livello microscopico le caratteristiche cellule lungamente rostrate presenti nella pileipellis, nei cheilocistidi e nei caulocistidi. Pluteus exiguus (Pat.) Sacc. e Pluteus subatratus J. Favre (sinonimizzato da Vellinga con Pluteus roseipes Höhn.) presentano cheilocistidi rostrati, ma appartengono alla sezione Hispidoderma. Pluteus insidiosus presenta cheilocistidi rostrati ma appartiene alla sottosezione Eucellulodermini. Note Appartiene alla sottosezione Mixtini per la pileipellis mista, formata da cellule allungate, fusiformi, con presenza, alla base, di elementi subglobosi. In questa specie i cheilocistidi sono analoghi ai caulocistidi, alcuni caratteristici per la particolare morfologia: fusiformi con appendice decisamente allungata. Anche nella pileipellis sono presenti elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati), simili a quelli riscontrati in cheilocistidi e caulocistidi, anche se meno frequenti che in questi ultimi. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2006. Funghi a cura A.M.I.N.T. – Collana Hobby, Ed. Giunti Demetra. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1995. Champignons de Suisse. Champignons a lames 2 partie. Vol. 4. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CITÉRIN & EYSSARTIER, 1998. Cle analytuque du genre Pluteus Fr.. Documents Mycologiques, XXVIII (111): 47-67 EYSSARTIER, G. & ROUX, P., 2011. Le guide des champignos France et Europe Parigi: Ed. Belin. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Giugno 2016; Descrizione di Tomaso Lezzi e Mario Iannotti, foto e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20160624-01) La pruina bianca che vediamo ricoprire quasi tutto il gambo è formata a livello microscopico dai caulocistidi riuniti in cluffi. Particolare, al centro del cappello, della evidente venatura in rilievo, simile ad una ragnatela che può ricoprirlo tutto fino al margine, quando è localizzata al centro spesso presenta una striatura al margine per trasparenza. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi e altri più allungati, fusiformi, con presenza di pigmento bruno disciolto. Osservati rari fusiformi con appendice allungata (rostrati). Osservazione in acqua a 100×. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Rari e particolari elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati). Simili morfologicamente ai cheilocistidi e caulocistidi. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequenti con appendice decisamente allungata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×.