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  1. Homophron spadiceum (P. Kumm.) Örstadius & E. Larss. 2015 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Genere Psathyrella Sottogenere Psathyra Sezione Spadiceae Sinonimi Psathyrella spadicea (P. Kumm.) Singer 1951 Psilocybe spadicea P. Kumm. 1871 Etimologia Dal Latino "homos e phron" = "homos" = simile, "phron" = indole, attitudine a vivere insieme e spadiceum = baio, per il colore del cappello. Cappello Specie di medie-grandi dimensioni (3-8 cm di diametro) e con crescita cespitosa, raramente singola, rinvenibile generalmente alla base di tronchi di latifoglia. Presenta un cappello subgloboso-convesso in stadio giovanile, poi largamente conico, fino a quasi disteso in età adulta, il margine è ondulato, spesso involuto, non striato. Cuticola liscia, un poco igrofana, colorazioni pileiche su tonalità ocra-brunastre a secondo del grado di umidità, cannella, color mattone, a volte con sfumature beige e riflessi rosa-rossastri, velo assente. Imenoforo Lamelle abbastanza fitte, andnate, un poco ventricose inizialmente crema-ocracee con riflessi rosa, poi beige-brunastre, infine color tabacco a maturazione, sinuose e intercalate da varie lamellule, filo leggermente crenulato o fimbriato, biancastro in gioventù, concolore a maturazione. Gambo Generalmente cilindrico o appena assotigliato verso la base, spesso contorto e abbastanza robusto per il genere, inizialmente pieno poi fistoloso, pressoché vuoto a maturazione, di colore inizialmente biancastro, in seguito beige molto pallido, anche ocra con riflessi rosa, decorato all'apice da fine pruina concolore, fibrilloso altrove, con base tomentosa. Carne Pressoché inesistente nel cappello, appena pronunciata nel gambo, acquosa, di colore biancastro, odore e sapore non importanti. Microscopia Spore: 7,5-9,5 × 4-5,5 µm; Q = 1,8, ellittiche-ovoidi frontalmente, faseoliformi in proiezione laterale, lisce e con poro germinativo pressoché inesistente. Basidi banali, tetrasporici. Cheilocistidi con parete spessa (lamprocistidi): 40-60 × 8,8-16,5 µm, numerosi, fusiformi, anche sublageniformi con apice ricoperto da cristalli di Ossalato di Calcio a forma di "stella". Pleurocistidi: 40-60 × 12-18 µm, più panciuti dei cheilocistidi, spesso con apice subacuto e con pedicello basale ben sviluppato, presenza all’apice di formazioni cristalline di Ossalato di Calcio se pur in quantità minore rispetto ai cheilocistidi. Caulocistidi lunghi 50-80,5 µm, fusiformi-sublageniformi con formazioni cristalline e accompagnati da cellule sterili a parete sottile clavate, piriformi (paracaulocistidi). Habitat Fruttifica generalmente in forma cespitosa, raramente singola, negli incavi o alla base di latifoglie, anche su ceppaie o residui legnosi interrati. Il ritrovamento oggetto di studio è stato reperito alla base e nelle fessure di un grosso tronco di latifoglia all'interno del parco della Villa Reale di Monza (MB). Commestibilità e Tossicità Non commestibile Specie simili Psathyrella olympiana A.H. Sm. ha dimensioni minori (1-4 cm di diametro) crescita anche con esemplari singoli su vecchi ceppi di latifoglia ma anche su residui legnosi interrati, il cappello è ricoperto in gioventù da fini fibrille innate e da residui velari che rimangono con la crescita al margine. Microscopiacamente ha spore più grandi (9-10,5 µm di lunghezza) e piccolo poro germinativo ben distinguibile al microscopio ottico, pleurocistidi sparsi e di forma molto variabile, raramente utriformi, Cheilocistidi fusiformi, raramente utriformi, caulocistidi di varie forme da utriformi, fusiformi, fino a clavato-sferopeduncolati. Psathyrella cernua (Vahl.) G. Hirsch. = Psathyrella papyracea (Pers.) M.M. Moser presenta un cappello inizialmente su toni biancastri o comunque molto pallidi, crema-grigio marrone con l'età che gli conferiscono un'aspetto spento, sordido, assenza di velo. Microscopicamente ha spore di dimensioni di minori (6,5-7,5(8) × 4,2-4,5 µm) e con piccolo poro germinativo, cistidi utriformi con all'apice cristalli non stellati ma che simulano un "tappo". Osservazioni Homophron spadiceum è inserito nella sezione Spadiceae, della quale è la capostipite, per avere i cistidi imeniali muricati e con parete spessa, in particolare i pleurocistidi. La crescita alla base, o negli incavi, di tronchi di latifoglia viventi, le colorazioni pileiche omogenee su toni bruno camoscio, la non igrofaneità, la taglia importante, l'assenza di velo sono elementi macroscopici che facilitano il riconoscimento sul campo. Psathyrella variata A. H. Sm. è un taxa insufficientemente conosciuto descritto da A.H. Smith in"The North American species of Psathyrella" (1972) e si distinguerebbe per la presenza di pleuroleptocistidi frammisti a lamprocistidi riscontrati su una lamella, carattere osservato anche da Kits Van Waveren (1985) e in seguito da Östradius (2001) da personali collezioni identificate come Psathyrella variata. Nel 2008 Vašutova M. et al, a fronte di dati molecolari supportano la conspecifità tra H. spadiceum e P. variata, ma come in seguito la stessa Vašutova (2008) afferma, l'esame filogenetico è stato effettuato solo con un esemplare di P. variata, uno di H.spadiceum e uno di "transazione". In merito ai suoi studi ha riscontrato la presenza saltuaria di cheiloleptocistidi e nel suo lavoro viene descritta una entità nominata Psathyrella cf variata. L'Autrice quindi giudica prudente e prematuro arrivare ad una decisione definitiva. Infine Melzer A. (2010) considera la presenza di leptocistidi una variabilità dentro Homophron spadiceum e confina Psathyrella variata al rango di sinonimo, come aveva già accennato da Östradius (2001. Lo stesso Östradius nelle edizioni di Funga Nordica (2008-2012) la identifica come sinonimo posteriore di homophron spadiceum. Bibliografia AA.VV., 2012 Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. KITS VAN WAVEREN, E., 1985. The Dutch, French and British species of Psathyrella - Personia. Suppl. 2. MELZER A., 2010. Provisorischer Schlüssel. Psathyrella. Aktualisiert: 15.10.2010. ÖSTRADIUS L., 2001. Psathyrella spadicea - taxonomy and nomenclature. Windahlia 24. SMITH A.H. 1972. The North American Species of Psathyrella. Memories of The New Yorrk Botanical Garden. Vol. 24. VAŠUTOVA M., 2008. Taxonomy studies on Psathyrella sez. Spadiceae. Czech. Mycol. 60. VAŠUTOVA M., ANTONIN V. and URBAN A. 2008. Phylogenic studies in Psathyrella Focusing on section Pennatae e Spadiceae - new evidence for the paraphyly of the genus. Mycolog. Res. 112. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Parco di Monza; Dicembre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Ritrovamento ai piedi di una grossa latifoglia. Microscopia Spore: 7,5-9,5 × 4-5,5 µm; Q = 1,8, ellittiche-ovoidi frontalmente, faseoliformi in proiezione laterale, lisce e con poro germinativo pressoché inesistente. Osservazione 400×. Osservazione 1000×. Cheilocistidi con parete spessa (lamprocistidi): 40-60 × 8,8-16,5 µm, numerosi, fusiformi, anche sublageniformi con apice ricoperto da cristalli di Ossalato di Calcio a forma di "stella". Pleurocistidi 40-60 × 12-18 µm, più panciuti dei cheilocistidi e con pedicello basale ben sviluppato, presenza all’apice di formazioni cristalline di Ossalato di Calcio se pur in quantità minore rispetto ai cheilocistidi. Caulocistidi lunghi 50-80,5 µm, fusiformi-sublageniformi con formazioni cristalline e accompagnati da altre cellule sterili e con parete sottile, clavate, piriformi (paracadutistici).
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