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Pycnoporellus fulgens (Fr.) Donk 1971
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pycnoporellus fulgens (Fr.) Donk 1971 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Fomitopsidaceae Sinonimi Hapalopilus fibrillosus (P. Karst.) Bondartsev & Singer 1941 Etimologia Dal greco pyknós [Πυκνός] = denso e póros [πόρος] = poro, per i pori densi e compatti e dal suffisso latino diminutivo ellus, quindi un piccolo Pycnoporus. Dal latino fulgens = splendente, brillante, per via dei colori giallo-arancio vivi del carpoforo. Cappello Prima noduloso, poi dimidiato o embricato con il margine spesso ripiegato, ondulato; raramente resupinato. Superficie pileica irregolare, prima vellutata, lanuginosa o poco pelosa, poi glabra e talvolta fibrillosa; di colore vario, dal giallo aranciato all’ocra vivo, tendente a sbiadire con l’età, ma anche rosso-marrone con margine giallo-arancione nettamente distinto dalla colorazione centrale. Imenoforo Tubuli monostratificati, giallo tenue, giallastri, aranciati o anche rossastri, lunghi da 0,5 a 5 mm; pori di analogo colore, prima angolosi o arrotondati, 1-3 per mm², poi irregolari, allungati, con tendenza ad ingrandirsi per via della fusione fra di loro. I dissepimenti sono ispessiti, interi o appena incisi Gambo Assente. Carne La carne ha una consistenza morbida ed elastica nei giovani esemplari, mentre è rigida e fragile nei campioni essiccati. Di colore giallastro o arancio-rossastro, ha un odore debole ed un sapore leggermente aspro. Reazione del cappello al NaOH prima rosso-ciliegia poi nero; la reazione dei pori col medesimo reagente è sempre di colore rosso più o meno intenso. Habitat Cresce in genere su legno marcescente di conifera, è stato rinvenuto su Abies alba Mill., Picea abies (L.) H. Karst. e Pinus sylvestris L.; raro su latifoglie. Microscopia Spore 6,5-9,6 × 3,8-5,5 µm, da cilindrico-ellissoidali ad ellissoidali, talvolta ricurve in prossimità dell’apicolo, ialine, lisce, non amiloidi, né destrinoidi. Basidi di larghezza compresa tra 4,5 e 6 µm, cilindrico-clavati, tetrasporici, bisporici ma anche numerosi quelli monosporici. Cistidi ialini, cilindrici o un poco flessuosi. Sistema ifale monomitico con ife generatrici larghe 2-6 µm, ialine, settate e senza GAF. Pileipellis formata da ife larghe 3-8 µm, con pareti spesse che in prossimità dei setti si ingrossano e si avvicinano tanto da sembrare quasi saldate. Commestibilità e Tossicità Si tratta di un fungo non commestibile. Specie simili Pycnoporellus alboluteus (Ellis & Everh.) Kotl. & Pouzar si distingue per i pori biancastri e per le spore cilindriche e più lunghe; Auriporia aurulenta A. David, Tortič & Jelić connotata dai medesimi colori, si differenzia per la forma resupinata del carpoforo e per la presenza di GAF nei suoi tessuti; Pycnoporus cinnabarinus (Jacq. : Fr.) P. Karst., si separa per la colorazione del basiodioma più sul rosso cinabro, per il suo sistema ifale trimitico, per avere GAF nei tessuti e per la reazione verdastra dei pori alle basi forti; Pycnoporus sanguineus (L.) Murrill, raro, si differenzia per la superficie in genere liscia e lucente e per le spore più piccole. Hapalopilus croceus (Pers.) Donk si distingue per le spore più piccole, per la presenza di GAF nelle ife, per non avere cistidi e per prediligere il legno di latifoglia. Osservazioni Si tratta di una specie molto rara con distribuzione prevalente nei boschi umidi e poco antropizzati dell’Europa settentrionale ed orientale. In Italia è stata osservata in zone limitatissime come la Foresta di Sasso Fratino di Forlì e la Riserva di Camaldoli di Arezzo. Le spore hanno un'alta variabilità di misure in quanto i suoi basidi sono di norma contraddistinti da uno, due o quattro sterigmi. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. PHILLIPS, R., 2004. Riconoscere i funghi. Ed. De Agostini. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Toscana; Ottobre 2016; Bosco di Camaldoli (Arezzo); Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR). (Exsiccatum SR20161001-09) La reazione del pileo all'NaOH: prima rosso-ciliegia poi nero. La reazione dei pori con NaOH: sempre di colore rosso più o meno intenso. Spore 6,5-9,6 × 3,8-5,5 µm, da cilindrico-ellissoidali ad ellissoidali, talvolta ricurve in prossimità dell’apicolo, ialine, lisce, non amiloidi, né destrinoidi. Spore da sporata. Osservazione In Melzer a 1000×. Basidi di larghezza compresa tra 4,5 e 6 µm, cilindrico-clavati, tetrasporici, bisporici ma anche numerosi quelli monosporici. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cistidi ialini, cilindrici o un poco flessuosi. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Sistema ifale monomitico con ife generatrici larghe 2-6 µm, ialine, settate e senza GAF. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Pileipellis formata da ife larghe 3-8 µm, con pareti spesse che in prossimità dei setti si ingrossano e si avvicinano tanto da sembrare quasi saldate. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.