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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini 2014

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Nome italiano
Boleto dal piede rosso.

Sinonimi
Boletus erythropus Pers. : Fr. 1796
Boletus luridiformis Rostk. 1844
Neoboletus erythropus (Pers. : Fr.) C. Hahn 2015
Sutorius luridiformis (Rostk.) G. Wu & Zhu L. Yang 2016

Etimologia
Dal latino luridiformis = che ricorda Boletus luridus, dal latino fòrma = forma, foggia e dal termine micologico luridus.

Cappello
10-20(25) cm, emisferico poi convesso ed infine appianato, tomentoso, con cuticola finemente vellutata, asciutta, di colore bruno scuro, talvolta bruno-rossiccio, con sfumature più chiare, più facilmente verso il margine; orlo regolare e leggermente eccedente.

Tuboli e pori
Tuboli lunghi, arrotondati al gambo, quasi liberi, gialli poi olivastri, al taglio rapidamente viranti al blu; pori piccoli, rotondi, giallo-arancio nei soggetti molto giovani, poi da rosso-arancio a rosso sangue, generalmente decolorati al margine, imbluenti alla pressione.

Gambo
7-15 × 3-7 cm, robusto, da obeso a cilindraceo-ventricoso, dilatato verso la base generalmente arrotondata, ricoperto da una fine punteggiatura rosso sangue su fondo giallastro, giallo-arancio, rosso più o meno scuro alla base e imbluente alla manipolazione.

Carne
Soda e compatta nel giovane, tardivamente molliccia nel cappello, dura nel gambo, generalmente giallastra-giallo cromo, talvolta rossastra alla base, virante al blu in maniera intensa al taglio; odore fruttato, sapore dolce.

Habitat
Relativamente diffuso dall’estate all’autunno, a quote che variano tra 200-1000 m s.l.m., sempre sotto latifoglia in ambiente mesofilo, almeno secondo gli ultimi studi molecolari. I ritrovamenti di “Boletus erythropus” sotto latifoglie (Fagus sylvaticaCastanea sativa, Quercus sspp.), secondo alcuni autori sarebbero da attribuire a Neoboletus xanthopus (Klofac & A. Urb.) Klofac & A. Urb. = Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini. Ultimamente Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini viene anche proposto da taluni studiosi con il current name di Sutorius luridiformis (Rostk.) G. Wu & Zhu L. Yang 2016.

Microscopia
Spore bruno-olivastre in massa, ellissoidali, lisce, 12-16 × 5-6 µm.

Commestibilità o Tossicità
Commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili.

Osservazioni
Per i cromatismi scuri del cappello e la cuticola vellutata viene spesso confuso al primo frettoloso sguardo con i Boletus della sez. edules.

Specie simili
Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini  è a tutti gli effetti un suo sosia, e si distingue, oltre che attraverso gli esami molecolari, per la crescita sotto aghifoglie e latifoglie nella fascia subalpina.
Viene spesso confuso soprattutto con Suillelus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill = Boletus luridus Schaeff. : Fr. il quale si distingue per la cuticola vellutata e non di aspetto “lurido”, il gambo punteggiato e non con un reticolo marcato e per il sub imenio giallastro e mai arancione-rossastro. Neoboletus junquilleus (Quél.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus var. junquilleus (Quél.) Bon, è praticamente un suo sosia con cappello, imenio (tubuli e pori) e gambo giallastri, mai con tonalità rosse. Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer ha pori arancio-rossastri, gambo giallastro, liscio o raramente decorato da piccole granulazioni bruno-rossastre nella parte mediana, color barbabietola alla base, carne virante al verde-bluastro e tipicamente barbabietola alla base del gambo.

Note nomenclaturali
Fungo largamente conosciuto con il binomio Boletus erythropus, creato da Persoon nel 1796 e sanzionato da Fries nel 1821, tuttavia non sarebbe corretto utilizzare tale epiteto, dal momento che solo nell'interpretazione di Fries corrisponde bene alla specie a cui lo associamo oggi, mentre nel concetto originale di Persoon era qualcosa di sicuramente diverso, la descrizione riconduce probabilmente ad un Suillellus queletii (il cappello viene definito su toni aranciati e il gambo è descritto come rosso alla base). Nell'anno 2014 indagini filogenetiche condotte dai micologi italiani Matteo Gelardi, Giampaolo Simonini e Alfredo Vizzini, hanno segregato la specie nel nuovo genere Neoboletus, genere le cui specie sono caratterizzate dalla carne che diventa blu al taglio, dai pori giallo-aranciati e dalla mancanza di reticolo sul gambo. Gli ultimi studi molecolari e tassonomici tendono ad attribuire i ritrovamenti di Boletus erythropus”  sotto conifere a Neoboletus praestigiator mentre i ritrovamenti sotto latifoglie sarebbero da attribuire secondo recenti indicazioni nomenclaturali a Neoboletus luridiformis. Quest’ultimo binomio nel corso delle prime revisioni era stato indicato quale prioritario, ma in base alle indicazioni tassonomiche formulate da alcuni autori, c'è chi sostiene che sia meglio accantonarlo e ritenerlo un sinonimo di Neoboletus xanthopus. Sono comunque tuttora in corso studi approfonditi sul genere Neoboletus i quali potrebbero portare ad ulteriori novità, ultimamente viene anche proposto come current name di Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizziniun un nuovo taxa, Sutorius luridiformis (Rostk.) G. Wu & Zhu L. Yang 2016. 

Bibliografia
DELLA MAGGIORA, M., 2016. Boletaceae Chevall. Stato attuale della nomenclatura , Atti XXXI Comitato Scientifico Regionale Associazione Gruppi Micologici Toscani, Annali Micologici. A.G.M.T. 9: 85-116.
GANG, W., & BANG, F., & JIANPING, X., & XUE-TAI Z., & YAN-CHUN, L., & NIAN-KAI, Z., & MD. IQBAL, H., & ZHU, L. Y., 2014. Molecular phylogenetic analyses redefine seven major clades and reveal 22 new generic clades in the fungal family Boletaceae Fungal Diversity DOI 10.1007/s13225-014-0283-8 [data di accesso 28/03/2017]
INDEX FUNGORUM, VIZZINI, A.,2016. 
Index Fungorum no.300. [Data di accesso: 03/01/2022].
PERSOON, C.H., 1795. Observationes mycologicae. Annalen der Botanik (Usteri). 15:1-39.
URBAN, A., & KLOFAC, W., 2015. 
Neoboletus xanthopus, a sibling species of Neoboletus luridiformis, and similar boletes with yellowish pileus colours. Sydowia 67: 175-187.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

 

Regione Lombardia; Maggio 2010; Foto di Massimo Biraghi.

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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Umbria; Luglio 2010; Foto di Luigi Minciarelli.

Appennino umbro-marchigiano, versante umbro, al bordo di faggeta.

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Sezione.

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Foto di Tomaso Lezzi.

La sezione con il viraggio al blu.

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Un particolare dei pori rossi, che diventano blu al tocco.

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Un particolare della puntinatura rossa sul gambo.

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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Lazio; Luglio 2011; Foto di Tomaso Lezzi.

Boletaceae a pori rossi, cappello marrone vellutato, gambo senza reticolo coperto da punteggiatura rossa, forte viraggio al taglio e alla contusione; qui in una versione solo apparentemente lignicola, perché cresceva incastrato in un tronco.

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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Liguria, Sassello, raduno AMINT; Ottobre 2012; Foto di Tomaso Lezzi.

Boletaceae a pori rossi, come si vede bene dalla foto macro il rosso si trova solo sul bordo dei pori, non sui tubuli, che sono gialli. Netto viraggio al blu scuro al tocco.

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