Archivio Micologico Inviato 28 Gennaio 2023 Inviato 28 Gennaio 2023 Dacryobolus karstenii (Bres.) Oberw. ex Parmasto 1968 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Dacryobolaceae Sinonimi Stereum karstenii Bres. Schumach. : Fr. 1897 Tubulicrinis karstenii (Bres.) Donk 1956 Etimologia L'epiteto Dacryobolus deriva dalle parole greche δάκρυον [dákryon] = lacrima e da βόλος [bólos] = getto, tiro, per l'emissione di gocce come lacrime da parte dei funghi appartenenti a questo genere. L'epiteto karstenii è in onore del micologo finlandese Petter Adolf Karsten (1834-1917), considerato il pioniere della microscopia micologica. Carpoforo Fungo corticolo, resupinato, adnato, prima orbicolare e poi confluente in placche larghe fino a vari decimetri; la consistenza è membranosa ma coriacea, con la superficie imeniale di norma collicolosa (con superficie percorsa da elementi a forma di cono con cuspide smussata) negli esemplari freschi, liscia o lievemente tubercolata negli esemplari secchi. Il colore del carpoforo è inizialmente crema-ocraceo ma tende a scurirsi negli esemplari maturi; il margine ha in genere tonalità più chiare ed è finemente fibrilloso nei giovani esemplari. Carne inconsistente, alta non più di 1 mm. Microscopia Sistema ifale dimitico con ife generative settate, con GAF, ialine, ramificate, a parete sottile, larghe 2-3 µm. Ife scheletriche a parete spessa, scarsamente settate e larghe 3-5 µm. Cistidi presenti con due tipologie: imeniali a parete sottile, larghi fino a 4 µm e più o meno incrostati e pseudocistidi cilindrici a parete spessa, salvo la parte apicale, larghi fino a 8 µm e senza incrostazioni. Basidi 35-45 × 2-4 µm, cilindrici, con restringimento all'apice e GAF alla base. Spore 5,6-6,9 × 1,6-2,4 µm; Qm = 3,2; allantoidi, a parete sottile, né amiloidi e né destrinoidi. Habitat Vegeta su legno marcescente di aghifoglia, in particolar modo su tronchi decorticati a terra. Frequente su Pino ma si rinviene anche su Abete bianco e Abete rosso. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Dacryobolus sudans (Alb. & Schwein. : Fr.) Fr. si distingue per l'imenoforo odontoide. Dacryobolus phalloides Manjón, Hjortstam & G. Moreno si separa per il sistema ifale monomitico e per i cistidi capitati. Osservazioni Corticolo frequente e diffuso in tutta Europa, salvo nell'area mediterranea, ove sembra meno comune. Genera una carie bruna sul legno marcescente ed è un fungo molto importante per la degradazione del legno a terra. Un buon indizio per il suo riconoscimento, quando è presente, è il contrasto tra il colore ocra-brunastro dell'imenoforo ed il margine biancastro. Per la conferma della determinazione è sempre necessaria una verifica microscopica. Note nomenclaturali La prima descrizione della specie risale al 1897 quando l'abate trentino Giacomo Bresadola chiamò il fungo Stereum karstenii; in seguito nel 1968 Parmasto ricombinò la specie nel genere Dacryobolus attualmente prioritario. Nel corso degli anni sono state innumerevoli le descrizioni di specie corticole ricondotte poi a sinonimi di Dacryobolus karstenii. Bibliografia BREITENBACH, J. & KRANZLIN, F., 1986. Champignons de Suisse. Vol. 2. Champignos sans lames. Lucerna. Ed. Verlag Mykologia. BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. LARSSON K.-H. & RYVARDEN L., 2021. Corticioid fungi of Europe 1 Acanthobasidium - Gyrodontium. Synopsis Fungorum 43 Ed. Fungiflora. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Toscana, Bosco di Camaldoli (AR); Ottobre 2021; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti su legno di Abete bianco a terra. (Exsiccatum SR211015-01) Sistema ifale dimitico con ife generative settate, con GAF, ialine, ramificate, a parete sottile, larghe 2-3 µm; ife scheletriche a parete spessa, scarsamente settate e larghe 3-5 µm. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Cistidi imeniali a parete sottile, larghi fino a 4 µm e più o meno incrostati. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Pseudocistidi cilindrici a parete spessa, salvo la parte apicale, larghi fino a 8 µm e senza incrostazioni. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Basidi 35-45 × 2-4 µm, cilindrici, con restringimento all'apice e GAF alla base. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×. Spore 5,6-6,9 × 1,6-2,4 µm; Qm = 3,2; allantoidi, a parete sottile, né amiloidi e né destrinoidi. Osservazione in melzer, a 1000×.
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