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Scleroderma citrinum Pers. : Pers.; Regione Umbria; Luglio 2016; Foto, descrizione e microscopia di Stefano Rocchi.
(exsiccata SR20160716_02_SOIO)

Carpoforo di forma ovoidale, appiattito alla sommità, duro, gommoso ed attaccato al terreno con un peduncolo di norma poco pronunciato da cui partono numerose ife miceliari. Il peridio che racchiude la gleba è ricoperto da basse verruche di colore giallo-brunastro o giallo-limone tra le quali si intravede una carne più chiara. La carne dello stesso al taglio risulta biancastra alla base e di un tipico colore giallo-citrino nella parte che circonda la gleba. Quest'ultima invece è all'inizio biancastra poi nerastra e venata di bianco. Sapore mite e odore forte, tipico, tra il fenolico e la gomma (odore di Scleroderma). Cresce dall'estate all'autunno sia sotto latifoglia che aghifoglia; fruttifica spesso alla base del Castagno. Spore 8,8 × 11,4 µm, globose, aculeate-crestate e reticolate.

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Spore 8,8 × 11,4 µm, globose, aculeate-crestate e reticolate. Osservazione 1000× in acqua.

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Scleroderma citrinum  Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. 

Dal TUTTO FUNGHI, Scheda 22, Pag. 343: “Tipico dei boschi di latifoglie (Castagno, Faggio, Betulla), viene reperito anche presso conifere. Cresce terricolo in terreno tipicamente acido, frequentemente nel muschio che ricopre la base dei ceppi e degli alberi. Segnalato anche oltre i 1000 metri di quota, è comune reperirlo dall’estate all’autunno anche in periodi più siccitosi.
È una specie molto comune e facile da riconoscere per alcune caratteristiche quali il peridio spesso, giallo con screpolature e squamette, la presenza di ife miceliari e l’assenza di uno pseudogambo. Il peridio (2-5 mm di spessore) si presenta leggermente più spesso alla base dove può essere inarcato verso l'alto.
Tossico, causa sindrome gastroenterica incostante."

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Di solito in questa specie il peridio si ispessisce ulteriormente alla base dello sporoforo

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Gleba inizialmente bianca. Durante la maturazione passa al grigio-violaceo e poi al nero-violaceo.

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