Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini 2013 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Hydropus mediterraneus Pacioni & Lalli 1985 Flammulina mediterranea (Pacioni & Lalli) Bas & Robich 1988 Oudemansiella mediterranea (Pacioni & Lalli) E. Horak 1988 Xerula mediterranea (Pacioni & Lalli) Quadr. & Lunghini 1990 Etimologia mediterranea = mediterranea, con riferimento alla sua crescita lungo le coste del mar Mediterraneo. Cappello Cappello di 1-3 cm di diametro di diametro inizialmente convesso, poi appianato con centro leggermente depresso ed a volte ombelicato, di colore beige, fulvo-aranciato poi brunastro-ocra, marrone; la superficie è liscia e viscosa e ciò trova riscontro nel fatto che molti granelli di sabbia restano attaccati alla stessa; il margine è sottile e leggermente involuto. Imenoforo Lamelle da adnate a decorrenti sul gambo, molto spaziate e spesse, di colore biancastro fino a beige, con filo lamellare integro, concolore; intercalate da lamellule. Gambo Il gambo è molto lungo, radicante, immerso quasi totalmente nella sabbia, da 4 fino a 20 cm di lunghezza, 0,3-0,4 cm di diametro, cilindrico, fistoloso, elastico ed un po' fibroso. Di colore biancastro, beige chiaro nella parte che emerge che risulta finemente pruinosa e vischiosa, mentre la parte sommersa è concolore al cappello e ricoperta da una fitta peluria di color ocra che trattiene molti granelli di sabbia. Carne Carne esigua di colore beige chiaro, senza odore e sapore definito. Habitat Cresce tipicamente sulle dune costiere dell’area del mar Mediterraneo, nell’Adriatico settentrionale in associazione con Juniperus communis L. mentre al centro-sud con Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. e vicino a graminacee dunali, come Ammophila arenaria subsp. australis (Mabille) Laínz., comune in tutti i litorali italiani. Il lungo gambo radicante va a congiungersi con le radici del Juniperus e dell’Ammophila arenaria o con altri detriti vegetali sommersi. Microscopia Spore: 12,7-15,6 × 8-9,7 µm, Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6, lisce, ialine, da ellissoidali a subamigdaliformi, alcune con grossa guttula centrale, a parete spessa. Basidi tetrasporici, claviformi, con parete spessa. Cheilocistidi: 83,5-123,9 × 18,8-24,2 µm, sporgenti dalla trama, a parete spessa, polimorfi, da fusiformi a lageniformi, ventricosi, con apice più o meno capitulato. Pleurocistidi: 114,3-136,5 × 19,5-23,7 µm, molto simili ai cheilocistidi. Pileipellis tipo ixohymenoderma, cioè, formata da una struttura ad imeniderma con pigmento disciolto e cuticola fortemente gelatinizzata, con pileocistidi cilindrici, lageniformi, snelli. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt si separa per la superficie del cappello liscia ma radialmente grinzosa, rugosa, vischiosa a tempo umido e dai colori da bruno chiaro, beige a giallo-ocraceo. Oudemansiella melanotricha (Dörfelt) M.M. Moser = Xerula melanotricha Dörfelt, molto simile, si distingue per una colorazione del cappello e del gambo più scura, conferitagli dalla presenza di peli scuri quasi nerastri, preferisce l’ambiente di montagna sotto aghifoglie. Xerula pudens (Pers.) Singer = Oudemansiella pudens (Pers.) Pegler & T.W.K. Young, si separa per la cuticola asciutta, non vischiosa, feltrata-irsuta verso il margine, di colore bruno-marrone ed il gambo concolore, vellutato, ricoperto da una evidente villosità per tutta la sua lunghezza. Discussione Questa specie fu descritta per la prima volta da Pacioni & Lalli nel 1985 con l’epiteto di Hydropus mediterraneus, successivamente altri micologi l'hanno collocata nei generi Flammulina, Oudemansiella e Xerula, poi Vizzini, Ercole & Voyron (2012), a seguito dei risultati dell’analisi del DNA eseguita su campioni dell'holotypus, hanno creato il nuovo genere Laccariopsis per questa specie. Secondo questo studio il genere Laccariopsis dal punto di vista morfologico è molto vicino a questi altri generi, ma distinto per una serie di caratteristiche uniche: habitus da Laccaria (lamelle spesse, distanti e subdecorrenti), pileo e parte superiore del gambo viscidi, gambo pruinoso all’apice, liscio, radicante, con una lunga pseudorrhiza che va a collegarsi con le radici di Juniperus e Ammophila arenaria, incorporando detriti vegetali e granelli di sabbia, veli assenti, pileipellis tipo ixohymenoderma, cioè, formata da una struttura ad imeniderma con pigmento sciolto e fortemente gelatinizzata, con pileocistidi snelli, spore bianche, grandi, cistidi imeniali abbondanti a parete spessa, struttura del tessuto del gambo monomitica, con caulocistidi localizzati all’apice del gambo, giunti a fibbia presenti. L’analisi filogenetica basata su indagini dell’ITS E LSU indicano il genere Laccariopsis monospecifico, come una nuova linea evolutiva nella famiglia Physalacriaceae, che forma il clade /Gloiocephala insieme ai generi Gloiocephala e Rhizomarasmius, ed è clade sister del clade /Xerula, che comprende invece Strobilurus e Xerula. Per quanto riguarda le affinità morfologiche a livello generico, Laccariopsis, Gloiocephala e Rhizomarasmius condividono la trama del gambo monomitica e una struttura simile di pileipellis e cistidi. Le specie del genere Gloiocephala hanno un habitus marasmioide gracile, un pileo secco o subviscido, un gambo corto, non radicante, spesso laterale o eccentrico, completamente pruinoso, una pileipellis tipo imeniderma con pigmento denso, spore a parete sottile, basidi più corti e sottili; generalmente con crescita su foglie e detriti vegetali in luoghi umidi. I taxa del genere Rhizomarasmius, si separano per l’habitus marasmioide, la cuticola asciutta, il gambo interamente pruinoso-peloso, in basso bruno, nerastro, radicante, con l'estremità ramificata, con una pileipellis tipo imeniderma, spore a parete sottile, basidi più corti e sottili, cheilociisitidi e pleurocistidi a parete sottile. Le Flammulina si caratterizzano per un gambo secco ed interamente vellutato, spore e basidi più piccoli e di solito a parete sottile, cheilocistidi e pleurocistidi di solito a parete sottile, pileocistidi ben sviluppati. Le specie del genere Strobilurus si distinguono per un pileo e gambo secco, il gambo radicato in profondità su strobili di conifera sepolti o in decomposizione sul terreno o su detriti legnosi marcescenti, spore e basidi a parte sottile di dimensione minore, una pileipellis tipo imeniderma, una struttura del tessuto del gambo sarcodimitica e l'assenza di giunti a fibbia. Il genere Xerula è caratterizzato da cappello e gambo asciutti e vellutati, gambo radicante, una pileipellis costituita da una struttura tipo imeniderma fitta, molto pigmentata e con abbondanti pileosetae a parete spessa, caulosetae simili, ed un gambo con trama sarcodimitica. Bibliografia VIZZINI, A., ERCOLE E. & VOYRON S., 2012. Laccariopsis, a new genus for Hydropus mediterraneus (Basidiomycota, Agaricales). MYCOTAXON Volume 121, pp. 393–403. Http://dx.doi.org/10.5248/121.393. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti, revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Lazio, Castelfusano; Dicembre 201; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20151220-02) Il ritrovamento in oggetto è stato effettuato su duna mobile nei pressi di Castelfusano (RM) con presenza cospicua di piante di Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa. Macro sulle lamelle spaziate, spesse e decorrenti. Crescita in associazione con Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Spore: 12,7-15,6 × 8-9,7 µm, Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6, lisce, ialine, da ellissoidali a subamigdaliformi, alcune con grossa guttula centrale, a parete spessa. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi tetrasporici, claviformi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Cheilocistidi: 83,5-123,9 × 18,8-24,2 µm, sporgenti dalla trama, a parete spessa, polimorfi, da fusiformi a lageniformi, ventricosi, con apice più o meno capitulato. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Pleurocistidi: 114,3-136,5 × 19,5-23,7 µm, molto simili ai cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Pileipellis tipo ixohymenoderma, formata cioè da una struttura ad imeniderma con pigmento disciolto e cuticola fortemente gelatinizzata, con pileocistidi cilindrici, lageniformi, snelli. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 100×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Foto di Mauro Cittadini.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Novembre 2007; Foto di Tomaso Lezzi. Un altro fungo tipicamente dunale, con il gambo lungamente infisso nella sabbia, lamelle distanti. Particolare del cappello: l'effetto "glutine" è semplicemente dato dalla recente pioggia.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Dicembre 2007; Foto di Gianni Pilato.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Ottobre 2007; Foto di Tomaso Lezzi.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Ottobre 2007; Foto di Tomaso Lezzi.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Federico Calledda.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Gennaio 2009; Foto di Mauro Cittadini.
Archivio Micologico Inviato 10 Aprile 2016 Autore Inviato 10 Aprile 2016 Laccariopsis mediterranea (Pacioni & Lalli) Vizzini; Regione Lazio; Dicembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Una Xerula che ha crescita tipicamente sabulicola, sulla duna costiera, spesso in prossimità di piante di Ginepro. Lamelle molto spaziate e gambo lungamente inserito nella sabbia. I tre esemplari in posizione di crescita hanno il cappello coperto di sabbia e risultano difficilmente visibili sullo sfondo della sabbia della duna. Spore ellissoidali, con apicolo evidente, grande guttula centrale. Misure rilevate: 12,1-17,1 × 8,2-10,7 µm; media 15,0-9,3; Q = 1,4-1,8; Qm = 1,6.
Recommended Posts