Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Pietro Curti. Pileo e imenoforo.
Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Trentino; Luglio 2012; Foto di Mauro Cittadini.
Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Trentino Alto Adige, Val di Fiemme; Settembre 2012; Foto di Mario Iannotti.
Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja Regione Lombardia; Settembre 2013; Foto di Lorenzo Martinelli.
Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Giugno 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Comitato Scientifico A.Mi. Umbria 2013. Bevagna. NaOH sulla cuticola neutro.
Archivio Micologico Inviato 8 Aprile 2016 Autore Inviato 8 Aprile 2016 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Svizzera; Agosto 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
Archivio Micologico Inviato 1 Settembre 2019 Autore Inviato 1 Settembre 2019 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Detto anche imbutino per la caratteristica forma imbutiforme del cappello. Ha dimensioni medio piccole arrivando il suo diametro pileico a 7-8 cm di diametro. La cuticola del cappello è liscia e feltrata, su varie tonalità del beige, mai bianca; le lamelle sono biancastre o crema chiaro, molto fitte e nettamente decorrenti sul gambo; il gambo è cilindrico, di solito non più lungo del diametro pileico, un poco ingrossato alla base dove è presente una zona feltrata biancastra; sempre alla base del gambo si nota spesso, una volta tolto dal terreno, una copiosa parte di substrato (foglie, residui vegetali e altro) inglobato dal suo micelio; la colorazione del gambo è leggermente più chiara di quella del cappello; la carne è elastica e tenace, bianca, fibrosa nel gambo, di odore di mandorle amare e sapore gradevole. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 53, Pag. 157: “Si tratta di un buon commestibile ma è meglio utilizzare solo i cappelli. Si presta bene per la preparazione dei misti, specialmente quando scarseggiano altre specie più ricercate. Quando in cucina si impiega tale fungo nei misti, va tenuto presente che possiede carne elastica e tenace e che, come tutti gli altri funghi di consistenza simile, richiede tempi di cottura più lunghi; si consiglia quindi di precuocere per qualche minuto, prima di aggiungere esemplari di altre specie con carni più tenere. È un fungo di medie dimensioni; nonostante ciò è forse il più conosciuto di tutto il Genere Clitocybe perché è comune, abbondante e relativamente facile da riconoscere. La specie di Clitocybe che più gli si avvicina è senza dubbio C. costata che, morfologicamente ed ecologicamente, sembra quasi il suo sosia: si differenzia per il margine del cappello ornato da costolature a forma di “Y”, il gambo concolore al cappello e l’odore più marcato. Per distinguere con certezza le due specie si rende però necessario un test macrochimico: se mettiamo una goccia di idrossido di Potassio (KOH) sulla superficie del cappello di C. costata otteniamo una colorazione marrone scuro che non si verifica in C. gibba. La confusione più pericolosa avviene con C. phaeophtalma, fungo tossico, appena più esile, avente il cappello solo infossato al centro (ombelicato) e difficilmente imbutiforme; la carne ha però un cattivo e netto odore di rancido. Il nostro funghetto può essere confuso anche con Lepista inversa che cresce nel medesimo habitat ma che ha colori aranciati, margine del cappello involuto, lamelle che si staccano facilmente dalla trama del cappello, carne con odore fungino e sapore un po’ astringente.” Evidenti residui di substrato che rimangono inglobati dal suo micelio:
Archivio Micologico Inviato 7 Settembre 2019 Autore Inviato 7 Settembre 2019 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Lombardia, Colline Bergamasche, località Barzana; Maggio 2016. Foto di Massimo Biraghi.
Archivio Micologico Inviato 14 Settembre 2019 Autore Inviato 14 Settembre 2019 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Umbria; Giugno 2016; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (exsiccata SR20160616-01) Rinvenuta in un boschetto di querce e carpini. Fungo dall'odore cianico il cui capello ha una reazione neutra o lievemente giallastra all'Idrossido di potassio (KOH). Spore 5,4-7,4 × 3,7-4,8 µm; Qm = 1,5, a forma di lacrima. La simile Infundibulicybe mediterranea Vizzini, Contu & Musumeci, predilige i boschi di Sughero e Leccio, ha il gambo più scuro, simile al colore del cappello, ha un odore fungino e ha le spore un po' più piccole. Infundibulicybe costata (Kühner & Romagn.) Harmaja ha una reazione bruno scura a contatto con il KOH. La reazione neutra o lievemente giallastra con una goccia di Idrossido fi potassio (KOH). Spore 5,4-7,4 × 3,7-4,8 µm; Qm = 1,5, a forma di lacrima. Spore da sporata. Osservazione 1000× in Lugol.
Archivio Micologico Inviato 14 Ottobre 2019 Autore Inviato 14 Ottobre 2019 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Marche; Settembre 2017; Foto di Pietro Curti. Pileo e imenofori.
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