Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél. 1888 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Aphyllophorales Famiglia Ramariaceae Genere Ramaria Nome italiano Ditola velenosa, Manina tossica. Sinonimi Clavaria formosa Pers. Etimologia Dal greco "formosus" = formoso, bello, per il suo aspetto. Imenoforo La parte fertile di questo fungo è distribuita in modo indistinto su tutta la superficie esterna dei rami. Carne Biancastra con tonalità rossastre a maturità o sulle superfici sottoposte a manipolazione. Fragile e cassante a clima secco, più tenace e maculata con clima umido, odore praticamente nullo, sapore prima amaro e dopo un po' astringente. Habitat Cresce nei boschi di caducifoglie, prediligendo in particolare i querceti e prevalentemente a fine Estate e in Autunno. Microscopia Spore: ellittico-cilindriche, gialle in massa, verrucose 8-13 × 4-6 µm. Basidi: tetrasporici, clavati e con giunti a fibbia. Commestibilità e Tossicità Tossico, l'ingestione produce avvelenamenti con effetti gastroenterici importanti. Osservazioni Una delle poche Ramaria a poter essere classificata macroscopicamente, ciò nonostante è spesso causa di avvelenamenti, anche pesanti, per la raccolta indiscriminata delle manine o ditole che viene fatta senza criterio dai cercatori. Il fatto che le Ramaria a maturità assumano colori smorti e del tutto monotoni deve invitare il principiante alla massima prudenza. Solo l'analisi microscopica riesce a delimitarle con certezza, indagine che come sappiamo, non viene svolta dai cuochi o dalle massaie in cucina. Le Ramaria sono comunque funghi insipidi, poco digeribili, in molti casi seriamente velenosi. Nel loro insieme sono ottime ragioni per abbandonare l'uso alimentare di questi funghi. Del resto non necessariamente tutto ciò che attrae per la sua bellezza deve avere un interesse gastronomico, con le Ramaria è meglio orientare l'innegabile attrazione visiva allo studio, all'osservazione, alla fotografia. Specie simili Grazie ai suoi cromatismi in gioventù non può essere confusa con specie simili, da adulta può invece essere confusa con le Ramaria crescenti nei medesimi habitat e considerate commestibili, quali la Ramaria flava e in particolar modo con la Ramaria flavescens. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Marche; Anno 2004; Foto di Pietro Curti.Come le altre specie di questo Genere, è conosciuta con il nome volgare di Manine. Questa specie è tossica e provoca diarree persistenti. Cresce nei boschi di latifoglie, inodore, con sapore lievemente amaro, presenta la seguenti caratteristiche cromatiche: tre colori da giovane, tronco bianco, rami primari rosa e secondari gialli, con l’età queste colorazioni si uniformano e come molte Ramaria assume un colore giallastro. Rami numerosi e molto fitti. Si sconsiglia il consumo delle Ramaria, perché o sono tossiche o comunque insipide ed indigeste, e sempre di difficile differenziazione.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Marche; Novembre 2005; Foto di Pietro Curti.Tipici cromatismi in Ramaria formosa, base del fungo coralloide bianca, rami principali rosa salmone, punte apicali giallo limone.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Lazio; Settembre 2005; Foto di Gianni Pilato.Miceti interessanti e molto fotogenici, ma assolutamente micidiali per i nostri villi intestinali!Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Liguria; Anno 2006; Foto di Maria Ligure.Sezione di un basidioma: gambo bianco, rami rosa ed apici gialli.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Umbria; Giugno 2008; Foto di Luigi Minciarelli.Un particolare dei rami con i tre colori: bianco, rosa, giallo.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto di Tomaso Lezzi.Rami bianchi alla base, rosa nella parte intermedia e gialli alle estremità.Un particolare dei rami.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.Questo giovane campione di Ramaria trovato sotto Sughera ha i colori molto saturi, quasi fluorescenti. GAF scarsi, ma presenti.Dopo cinque giorni la maturazione delle spore ocra si sovrappone al colore dei rami e il tutto assume un colore più giallastro-ocraceo.Ed ecco spiegato perché molte persone che consumano le Ramaria gialle si intossicano con Ramaria formosa o con altre specie tossiche.A maturazione sono molte le specie di Ramaria che assumono tutte più o meno lo stesso colore, quello delle spore!MicroscopiaSpore decorate con verruche affusolate, allungate, osservazione in Blu Cotone Lattico a caldo.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Liguria; Settembre 2010; Foto di Maria Ligure.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Liguria; Ottobre 2010; Foto di Maria Ligure.
Archivio Micologico Inviato 28 Aprile 2016 Autore Inviato 28 Aprile 2016 Ramaria formosa (Pers.: Fr.) Quél.; Regione Liguria; Ottobre 2010; Foto di Alessandro Remorini.
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