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Lactarius sanguifluus (Paulet) Fr.; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini.

Dal TUTTO FUNGHI, pag 478:
“È un buon commestibile, particolarmente gradito e apprezzato nel Sud dell’Italia dove è chiamato Rosito; è consumato cotto alla griglia sulla brace o usato per preparare sughi e intingoli come contorno a piatti di carne.
Fa parte della Sezione Dapetes, contenente tutti i Lactarius aventi latice di colore arancio-rosso. Relativamente facile il riconoscimento poiché è l’unico lattario in cui il latice è rosso-vinoso fin dall’inizio. Nel Lactarius semisanguifluus, infatti, il latice si presenta subito aranciato, per assumere colorazioni rosso sangue solo in seguito, a causa del viraggio.
È l’unico (con la specie tipo) della Sezione a latice aranciato-rosso che, se consumato, non colora l’urina di arancione.”

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Esemplari vetusti.

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A sinistra: esemplare attaccato da Peckiella deformans; a destra: evidente inverdimento delle superfici a maturità.

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Latice scarso, di colore rosso sangue, immutabile: non vira al verde né lasciato essiccare sulle lamelle né se isolato.

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Colori del cappello.

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Lactarius sanguifluus (Paulet) Fr.; Regione Umbria; Novembre 2015; Foto e microscopia di Stefano Rocchi.

Sotto una piccola pineta di pianura: cappello piano, un po' depresso al centro di colore bruno-arancio macchiato di verde; lamelle arancio-rosate, anastomosate-forcate al gambo; gambo corto, attenuato in basso, di colore rosa-arancio vinoso, cosparso di una fine pruina e scrobicolato; carne cassante con latice di colore rosso-sangue, vinoso. Odore grato e sapore mite o leggermente acre. Sporata crema. Spore 8,3-9,8 × 6,7-7,7 µm; Qm = 1,3, ovoidali con verruche che formano un reticolo più o meno completo.

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Microscopia
Spore da sporata, ovoidali con verruche che formano un reticolo più o meno completo, 8,3-9,8 × 6,7-7,7 µm; Qm = 1,3. Osservazione in Melzer a 1000×.

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Spore da sporata, in Melzer con successivo lavaggio con Cloralio idrato. Osservazione a 1000×.

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Accanto ai campioni sopra descritti vi era altro Lactarius più piccolo (che un tempo veniva attribuito a Lactarius sanguifluus var. violaceus (Barla) Basso, ora riassorbito nella specie tipo), dal latice diverso, più scuro, violaceo, con il cappello biancastro, pruinoso, sempre macchiato di verde. Sporata analoga. Spore un po' più piccole: 7,3-8,5 × 5,9-7 µm; Qm = 1,3, di forma e ornamentazione simile alla specie tipo di cui sopra.

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Spore da sporata, ovoidale, reticolate, 7,3-8,5 × 5,9-7 µm; Qm = 1,3. Osservazione in melzer a 1000×.

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Spore da sporata, in Melzer con successivo lavaggio con Cloralio idrato. Osservazione a 1000×.

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La differenza del colore tra la var. violaceus (a sinistra) e la specie tipo (a destra) 

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