Archivio Micologico Inviato 13 Aprile 2016 Inviato 13 Aprile 2016 Lactarius pubescens Fr. 1838 Tassonomia Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Piperites Etimologia Dal latino pubescens = con peluria. Sinonimi Lactarius blumii M. Bon 1981 Lactarius pubescens var. betulae Hesler & A.H. Smith 1979 Lactarius pubescens var. betularum M. Bon 1985 Cappello 3-18 cm, sodo, piuttosto carnoso; piano-convesso, piano, piano-depresso fino ad imbutiforme; da regolare a lobato, ondulato o leggermente flessuoso. Margine fortemente involuto nel giovane e ricoperto da una fitta ed abbondante peluria lunga sino a 7 mm. Il margine tende con l'età a distendersi e divenire sottile con la peluria che si riduce sino ad apparire in maturità quasi un'eccedenza del margine stesso. Cuticola lanosa e molto feltrata che appare cotonosa con tempo asciutto e viscosa-appiccicosa con tempo umido. Al centro la cuticola diviene tipicamente liscia. Colore biancastro-crema con componenti rosa-carnicino o crema-rosato, più scuro al centro dove appare da rosa sino a rosa ocraceo. Assenza di vere e proprie zonature, solo accennate per l'appressamento della peluria cuticolare. Lamelle Lamelle da subdecorrenti a decorrenti, a volte con un sottile filo per una parte del gambo, abbastanza fitte e sottili, intercalate da lamellule. Spesso forcate all'attaccatura del gambo. Colore crema con sfumature rosate e con l'età tendenti a scurire su toni ocra-rosato, in tutti i casi sempre con componente rosata. Gambo 2,5-6 × 1,5-3 cm, subcilindrico, a volte attenuato alla base e ricurvo, con superficie pruinosa e leggermente granulosa con presenza, a volte, di alcune fossette ma non scrobicolato. Sodo, biancastro con sfumature rosate, crema-rosato, crema-carnicino, a volte con macchie ocracee e spesso con tipica zona anulare rosa all'attaccatura delle lamelle. Dapprima pieno, poi farcito, infine cavo. Carne Piuttosto soda e spessa, di colore biancastro con componenti carnicine in particolare nella zona sottocuticolare al centro del cappello. Immutabile al taglio. Odore leggero, fruttato-acidulo, con sapore acre. Latice Poco abbondante, presto scarso, bianco, immutabile sulle lamelle, diviene debolmente crema-giallognolo se isolato. Sapore acre. Habitat Cresce in associazione a Betula spp., anche con presenza di Picea abies in condizioni di buona umidità o in luoghi umidi, spesso tra l'erba ed in luoghi aperti se presente l'essenza di associazione. Abbastanza diffuso nelle regioni del Nord Europa; in Italia, meno diffuso, è presente nei medesimi habitat. Commestibilità o Tossicità Sindorme gastroenterica a tossicità per lo più costante. Osservazioni Specie caratterizzata da dimensioni medio-grandi e portamento piuttosto tozzo, ha un' ecologia in cui è associato a Betula spp., dai cromatismi sempre con componente rosata, in particolare e spesso con zona anulare rosa all'attaccatura del gambo con le lamelle. Molto tipica anche la folta peluria al margine del cappello nei giovani esemplari e l'assenza di evidenti zonature. Il latice bianco, presto scarso, la cuticola pileica sempre feltrata e viscosa in condizioni di forte umidità, costituiscono caratteri costanti e peculiari di determinazione. Piuttosto diffuso nelle regioni del Nord Europa, da luglio a ottobre, dove è reperibile in presenza di Betula spp. anche in giardini e lungo i viali cittadini. In Italia, in habitat simile, è segnalato meno frequentemente da agosto ad ottobre. Specie simili Le specie prossime ed eventualmente confondibili sono il Lactarius scoticus, specie a distribuzione emiboreale piuttosto rara in Italia, dal portamento più esile, con peluria meno lunga ed abbondante al margine del cappello e senza colorazione con componenti rosa nel carpoforo. Il Lactarius mairei ed il Lactarius tesquorum, anch'essi pubescenti al margine del cappello, hanno differenti colorazioni pileiche sui toni ocraceo-giallognolo ed habitat mediterraneo non legato a Betulla. La specie sul campo più facilmente confondibile è il Lactarius torminosus, quest'ultimo ha colorazioni pileiche più cariche, rosa-rossastre, e zonature in genere assai più evidenti. In caso di esemplari decolorati di Lactarius torminosus e poco zonati, la microscopia evidenzia spore più grandi in quest'ultimo rispetto a Lactarius pubescens. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianluigi Boerio - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia; Settembre 2007. Foto di Gianluigi Boerio. Raccolta in luogo erboso, umido, a bordo strada con presenza di Betula pubescens.
Archivio Micologico Inviato 13 Aprile 2016 Autore Inviato 13 Aprile 2016 Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia, Settembre 2009. Foto di Gianluigi Boerio.Esemplari in diversi stadi di maturazione. Ritrovamento in un giardino di montagna con presenza di Betulla. Esemplari molto grandi. Si noti l'evidente zona anulare rosa all' attaccatura del gambo con il cappello.Dettaglio della colorazione e della peluria al margine del cappello.Dettaglio delle lamelle, del latice poco abbondante anche in esemplari giovani e dei lunghi peli.Confronto tra le due specie eventualmente confondibili: a sinistra Lactarius pubescens, a destra Lactarius torminosus.
Archivio Micologico Inviato 13 Aprile 2016 Autore Inviato 13 Aprile 2016 Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia, Settembre 2009. Foto di Massimo Mantovani.Specie associata a Betulla. A differenza del simile Lactarius torminosus dal cappello fortmente rosato, si presenta con colorazione pileica biancastra appena soffusa di rosa-ocraceo.In evidenzia il margine pileico rivestito da una fitta e spessa peluria.Altri esemplari con colorazioni più candide.
Archivio Micologico Inviato 20 Gennaio 2023 Autore Inviato 20 Gennaio 2023 Lactarius pubescens Fr. 1838; Trentino-Alto Adige; Settembre 2022; Foto di Antonio Albanese.
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