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Amanita mairei Foley 1949

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Sottogenere Amanitopsis
Sezione Amanitopsis

Sinonimi
Amanita argentea Huijsman 1959 [sinonimia non condivisa da tutti gli autori, vedi paragrafo Specie simili]
Amanita mairei var. argentea (Huijsman) Bon & Contu 1985
Amanitopsis argentea (Huijsman) Wasser 1988 [sinonimia non condivisa da tutti gli autori, vedi paragrafo Specie simili]

Etimologia
L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità.
L'epiteto mairei è in onore del botanico Renè Maire (1878-1949) laureato in Scienze naturali, assistente all'università di Nancy fino al 1911, anno in cui si trasferì in Algeria dove ottenne la cattedra di botanica e dove nel 1916 conseguì ulteriore laurea in medicina. Dal 1930 diresse il Servizio Botanico Algerino. Fu membro onorario della S.M.F. alla quale era iscritto dal 1899.

Cappello
Dimensioni 5-10 cm, prima emisferico poi convesso, a maturità pianeggiante, raramente o quasi mai, in esemplari maturi può presentarsi più o meno umbonato, margine nettamente striato. Colore grigio cenere, grigio argenteo, più o meno scuro, glabro, liscio, nudo o spesso con grosse placche di velo generale.

Lamelle
Libere al gambo, fitte ed intercalate da lamellule, bianche con tendenza a divenire grigiastre con l'età. Filo lamellare pruinoso.

Gambo
5-12 × 1-2 cm; fragile, slanciato, cilindrico o subcilindrico, svasato verso l'apice; allargato verso il basso, bianco, superficie ricoperta più o meno da fini fiocchi che disegnano una zebratura, concolori o leggermente grigiastri.

Anello
Anello assente come in tutto il sottogenere Amanitopsis.

Volva
La volva è membranacea, spessa, persistente ed inguainante nella parte basale, aperta e svasata.

Carne
Piuttosto tenera, fragile, più o meno spessa, bianca ed immutabile. Sapore e odore poco significanti e con nessuna particolarità.

Habitat
Specie termofila, o per meglio dire mediterranea, cresce sia in boschi di latifoglie che nelle pinete marittime, con preferenza per queste ultime, su terreno di diversa natura. Stagione di crescita dalla tarda primavera fino al primo autunno.

Microscopia
Spore ialine, non amiloidi, ellissoidali, guttulate. Dimensioni 11-14,5 × 7-10 µm, Q= 1,4-1,5.
Velo generale formato essenzialmente da ife filamentose con rarissimi sferociti di dimensioni 30-60 µm.

Commestibilità e Tossicità
Commestibile, buona dopo adeguata cottura, come tutte le Amanita senza anello.

Specie simili
Per la variabilità, nel portamento e nei colori pileici, da molti autori è considerata all'interno di una specie collettiva comprendente alcuni taxa quali: Amanita argentea Huijsman, Amanita supravolvata Lanne, Amanita huijsmanii F. Massart & Rouzeau.
Le diverse opinioni, come al solito, risultano poco o per nulla convergenti, nel 1994 Rodham E. Tulloss (Type studies in Amanita section Vaginatae I: Some taxa described in this Century (studies 1-23) with notes on description of spores and refractive hyphae in Amanita. Mycotaxon 52: 305-396) ha ribadito la validità a rango di specie per le specie sopra citate.
Per quanto riguarda lo scrivente, mi pongo il dubbio se le tre entità Amanita crassipes Coccia & Migl. (2000), Amanita griseocastanea Coccia & Migl. (2000), Amanita luteovergens Coccia & Migl. (2000) possano essere ricondotte ad Amanita mairei, o quantomeno a delle sue varietà intraspecifiche.

Osservazioni.
In parco pubblico di Pinus silvestris su terreno calcareo-sabbioso.
Alla "serie" Mairei vengono generalmente assoggettate specie dalle colorazioni grigiastre con resti di velo disposti a grandi lembi, la taglia robusta e con volva biancastra di medio spessore e inguainante, che crescono sotto Pinus spp. nella fascia mediterranea.
Gli esemplari osservati fanno parte di una stazione ben consolidata e con microclima particolare, per collocazione geografica e sono spesso "accompagnate" da Russula sanguinea e Russula parazurea.
Le spore in proiezione laterale presentano forma ovoidale, tipica di questo taxon, anche se la forma delle spore nelle "Vaginatae" sembra non essere più un carattere descriminate.
I basidi si presentano spesso con contenuto granuloso e nerastro, sono bisporici, trisporici e tetrasporici, fattore che comporta una variabilità nelle misure sporali.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianni Pilato. Integrazioni e microscopia di Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Lombardia, loc.Crespi d'Adda; Settembre 2014. Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

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Basidi.

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Spore.
N° Long. Larg. Q
Moy 11,42 9,19 1,25
Min 10,13 8,17 1,11
Max 12,85 10,31 1,50
Media 11,17 9,30 1,22

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