Archivio Micologico Inviato 26 Aprile 2016 Inviato 26 Aprile 2016 Pluteus tricuspidatus Velen. 1939 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Pluteus Sinonimi Pluteus atromarginatus (Konrad) Kuhner 1935 Pluteus nigrofloccosus (R. Schulz) J. Favre 1948 Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. tricuspidatus: dal latino = a tre punte (riferito ai pleurocistidi). Cappello 4-10 cm di diametro, da giovane emisferico-campanulato poi a maturità convesso o appianato, spesso con un largo umbone centrale. Il colore è marrone scuro, a volte quasi nerastro soprattutto al centro. Carnosità media. La cuticola, viscida a tempo umido, presenta fibrille innate radiali e in zona discale scagliosità irte soprattutto a tempo secco. Il margine ha orlo ondulato e disteso, non striato. Imenoforo Lamelle libere al gambo, piuttosto fitte e sempre intercalate da lamellule. Sono di forma ventricosa e di color rosa pallido nel giovane e poi gradualmente rosa salmone. Il filo è intero, con minuscole fioccosità visibili con la lente e quasi sempre bruno-nerastro (visibile soprattutto guardando lateralmente la lamella), un carattere distintivo per questa specie. Gambo 4-12 cm in lunghezza e 0,5-2 cm di spessore, da cilindrico, con sommità più o meno attenuata, a claviforme, con base dilatata fino a semibulbosa. Di colore biancastro ma interamente solcato da fibrille brune, sericee, spaziate. Carne Fungo eterogeneo (cappello che si stacca facilmente dal gambo per la diversa struttura ifale). La carne è abbastanza soda soprattutto nel gambo, più fragile nel cappello. Colore biancastro marmorizzato. Inodore, con sapore mite. Habitat Cresce dall'estate all'autunno nei boschi, su ceppi e detriti legnosi di conifere (Picea, Pinus). Crescita singola o a piccoli gruppi, spesso su segatura. Commestibilità o Tossicità Commestibile scadente anche per la fibrosità del gambo. Osservazioni L'aspetto macroscopico richiama molto quello del più diffuso Pluteus cervinus, ma il filo lamellare bruno ci aiuta velocemente nel riconoscimento della specie in esame. Specie simili Come detto sopra è confondibile con il Pluteus cervinus che ha però il filo lamellare concolore alla lamella e odore rafanoide. Il filo lamellare brunastro è anche caratteristico del Pluteus umbrosus che si distingue per il cappello interamente peloso-squamuloso e la crescita su latifoglie. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Luca Mistè - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Trentino, Valmaggiore, Predazzo; Foto di Luca Mistè. Nella prima immagine due esemplari cresciuti su segatura di Picea abies con la cuticola disidratata per l'esposizione al sole.
Archivio Micologico Inviato 26 Aprile 2016 Autore Inviato 26 Aprile 2016 Pluteus tricuspidatus Velenovsky, Regione Trentino, Valmaggiore (Predazzo); Foto e commenti di Luca Mistè. Microscopia effettuate su 3 exsiccata raccolte in agosto 2005, 2007 e 2008. Sporata in massa rosa. Spore (5,7)6,1-7,3(8,1) × (3,9)4,2-5,1(5,4) µm; Q=1,3-1,6; Qm=1,4 ellissoidi normalmente con grossa guttula centrale e apicolo poco visibile. Basidi quadrisporici a forma cilindrico-ventricosa, 20-30 × 6,0-10,0 µm con sterigmi lunghi 2-3(4) µm. Pleurocistidi fusiformi a parete spessa e sommità con uno o più uncini (lamprocistidi o cistidi metuloidi), molto abbondanti. Dimensioni 65-105×15-25 µm. Cheilocistidi pigmentati di bruno a parete sottile, piriformi, sferopeduncolati o ellissoidi. Dimensioni (15)20-45×8-20 µm. GAF presenti nella pileipellis. Pileipellis una cutis di ife allungate distese settate di larghezza 10-15 µm e elementi terminali più rigonfi 70-100(140) × 10-20 µm. Presentano pigmento vacuolare bruno disciolto e giunti a fibbia (circa 50% dei casi). Pileocistidi assenti. Stipitipellis simile alla pileipellis con ife cilindriche settate con pigmento vacuolare bruno di lunghezza 70-120 µm e larghezza 6-10 µm. Caulocistidi assenti. Spore ellissoidali con grossa guttula centrale Basidi cilindrico-ventricosi tetrasporici Ancora un basidio con uno sterigma bene in evidenza (lughezza fino a 4 µm) Pleurocistidi fusiformi a parete spessa e sommità con uno o più uncini (lamprocistidi o cistidi metuloidi) comuni a tutta la sez. Pluteus del Genere Altri pleurocistidi Ancora la faccia della lamella con i pleurocistidi Un pleurocistidio monouncinato tipo-magnus presenti in numero ridotto a ridosso del filo lamellare in molte specie della sez. Pluteus, tra cui anche il Pluteus cervinus I cheilocistidi piriformi pigmentati di bruno che danno il caratteristico colore scuro al filo lamellare Ancora cheilocistidi con la caratteristica forma a palloncino Come nel Pluteus cervinus, anche qui tra la faccia e il filo lamellare sembra ci sia un'area di transizione tra i cheilocistidi e i pleurocistidi. Sono visibili dei cistidi con punta allungata e con materiale cellulare accumulato sulla sommità che ne ispessisce la parete Trama lamellare inversa caratteristica del genere Pluteus Particolare della trama lamellare con attaccatura delle acrofisalidi (ife rigonfie presenti in alcuni generi tra cui i Pluteus) nel subimenio e direzione verso il centro della lamella Pileipellis a cutis, ife coricate con pigmentazione bruna (osservazione in acqua) Particolare di un giunto a fibbia della pileipellis Stipitipellis con ife allungate e pigmentate
Archivio Micologico Inviato 26 Aprile 2016 Autore Inviato 26 Aprile 2016 Pluteus tricuspidatus Velenovsky; Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno Scientifico CSP35 di Braies (BZ). Pluteus con cuticola costituita da ife subparallele e rialzate. Presenza di pleurocistidi con parte spessa e terminazioni uncinate, che ne determinano l'appartenza alla sezione Pluteus. Filo delle lamelle scuro per la presenza di cheilocistidi con pigmento diffuso disciolto. Filo delle lamelle scuro per la presenza di cheilocistidi con pigmento diffuso disciolto. Gambo fortemente fibrilloso. Cuticola costituita da ife subparallele e rialzate, rosso Congo, 100×. Cheilocistidi. 400×. Vicino al filo della lamella i primi pleurocistidi che si incontrano hanno una forma intermedia tra i cheilocistidi sferopeduncolati e i pleurocistidi veri e propri con parete spessa e estremità uncinate. Questo tipo di cistidi mostrano una sola punta centrale, parete spessa, e vengono definiti in inglese magnus-type. Acqua, 400× Pleurocistidi. 400×.
Archivio Micologico Inviato 1 Marzo 2020 Autore Inviato 1 Marzo 2020 Pluteus tricuspidatus Velenovsky; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2019; Foto di Pietro Curti. Dettaglio del filo lamellare.
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