Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr. 1774 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Sottogenere Agaricus Sezione Arvenses Nome italiano Prataiolo maggiore Sinonimi Agaricus nivescens (F.H. Møller) F.H. Møller 1951 Psalliota arvensis (Schaeff. : Fr.) P. Kumm. 1871 Etimologia L'epiteto Agaricus deriva dal greco αγαρικόν = fungo degli Agari; perché secondo Dioscoride proveniva dall'Ucraina, che a quel tempo veniva chiamata "Terra di Agaria". L'epiteto arvensis deriva dal latino arvensis = campo arato. Cappello 6-20 cm, emisferico, poi si espande fino a piano convesso; margine involuto, poi disteso a maturazione, ornato dai residui del velo. Superficie da liscia a finemente squamosa, che si fende col tempo secco, di colore biancastro, a volte nocciola chiaro al disco, crema al margine, diventando lentamente giallo ocra con l'età. Lamelle Strette, libere, dapprima grigio-rosee, poi color carne ed infine bruno-violacee. Gambo 4-14 cm e spesso 1-3,5 cm, da cilindrico ad affusolato e allargato alla base, farcito, liscio all'apice, da bianco a crema, qualche volta cosparso di scaglie alla base, occasionalmente ingiallisce lentamente. Anello Il velo membranoso con la superficie liscia in alto e quella sotto con squame cotonose crema o nocciola, disposte a forma di dente, formano un anello supero, simile ad una gonnellino. Carne Bianca quasi immutabile ingiallisce leggermente; spessa, solida ma soffice con l'età. Odore di anice, sapore gradevole di nocciole. Habitat Cresce in archi e cerchi in zone erbose (prati arborati e pascoli) da maggio a ottobre. Reazioni macrochimiche Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo, reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo, reazione con il KOH 30% positiva, con colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola. Microscopia Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm, Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso. Basidi tetrasporici, clavati. Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme. L'esame microscopico è stato esteso anche alla trama imeniale dove sono state osservate delle ife oleifere e ha interessato, anche la parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto. Commestibilità e Tossicità Ottimo commestibile, sia da crudo che da cotto. Osservazioni L'odore gradevole negli esemplari giovani, l'anello "doppio strato" con la parte inferiore a "ruota dentata", l'habitat erboso e la tendenza a colorarsi lentamente di giallo se contuso (che lo fanno collocare tra i prataioli detti ingiallenti), aiutano nel riconoscimento. È uno degli Agaricus più ricercati per le qualità organolettiche e la gradevolezza della carne, di norma cresce in ambiente prativo, nei tipici pascoli montani, il cappello raggiunge dimensioni importanti, anche oltre 20 cm di diametro. Inizialmente globoso, poi convesso, a maturità disteso con una tipica forma trapezoidale, bianco, di aspetto setoso, ingiallisce al tocco o allo strofinio. Le lamelle da giovani sono di un grigio chiaro per passare con la maturazione delle spore ad un bruno cioccolata. Il gambo è di forma cilindrica, liscio, munito di un anello complesso formato da due strati e quando è attaccato al margine e protegge l'imenoforo si presenta con un disegno a ruota dentata. La carne emana un gradevole odore anisato. Questa specie può essere confusa con Agaricus xanthodermus s.l., tossico, che presenta sempre un odore sgradevole definito di fenolo o inchiostro ed ha la carne che vira repentinamente al giallo carico, citrino, soprattutto alla base del gambo, per poi regredire nuovamente nel giro di qualche minuto. Specie simili È facile confonderlo con gli Agaricus del gruppo Xantodermus, che però hanno un cappello di profilo trapezoidale, che va dal bianco candido al nocciola-marrone, odore di fenolo, e si tingono velocemente di giallo specialmente lungo il margine del cappello e alla base del gambo. Bigliografia PARRA SÁNCHEZ L.A., 2008. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 1. Alassio (SV): Ed. Candusso. PARRA SÁNCHEZ L.A., 2013. Agaricus L., Allopsalliota Nauta & Bas. Fungi Europæi. Vol 2. Alassio (SV): Ed. Candusso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Agaricus arvensis Schaeff.; Regione Umbria; Giugno 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi IV Comitato Scientifico A.MI. Umbria, Terni, Polino. Reazioni macrochimiche: reazione positiva all'Alfa-naftolo con colorazione al viola con maggiore intensità procedendo nella direzione dal cappello verso la base del gambo. Reazione di Schäeffer positiva con colorazione rosso-aranciata sulla superficie del pileo. Reazione con il KOH 30% positiva, colorazione immediata al giallo carico della superficie della cuticola. Spore: 6,2-7,6 × 4,6-5,6 µm; Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4; ellittiche, lisce, munite di piccole guttule, con apicolo corto e ottuso. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Cheilocistidi abbondanti, globosi, catenulati, osservati anche rari cheilocistidi non catenulati di forma utriforme. Cheilocistidio utriforme. Trama imeniale con ife oleifere. Osservazione in Floxina a 1000×. Parte inferiore dell'anello che è risultata formata da ife cilindriche sovrapposte, settate, con elemento terminale di dimensione maggiore, dalle forme varie e arrotondate. Osservazione in Rosso Congo a 1000×. Dove questi elementi cilindrici intermedi sono separati da quelli successivi, si nota il doliporo (poro) all'altezza del setto.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Lombardia, Pianura Padana; Ottobre 2005; foto di Massimo Biraghi.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Lazio; Ottobre 2006; Foto di Felice Di Palma.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Trentino Alto Adige; Luglio 2008; foto di Franco Sotgiu.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Lazio; Dicembre 2008; foto e commento di Felice Di Palma. Solita pineta di Castelfusano, a pochi metri dal mare, anello supero, odore di anice, ingiallimento delle superfici contuse (anche se nella fattispecie non evidentissime in quanto esemplari inzuppati di acqua e raffreddati) quello che una volta veniva chiamato Agaricus fissuratus e che poi si è scoperto essere (a meno di clamorose smentite) Agaricus arvensis. Spore e relativa misura. Cheilocistidi tipicamente sferopenducolato o a palloncino. Basidi tetrasporici.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Umbria; Ottobre 2009; foto di Luigi Minciarelli.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Friuli Venezia Giulia; Settembre 2012; Foto di Nicolò Parrino.
Archivio Micologico Inviato 4 Marzo 2016 Autore Inviato 4 Marzo 2016 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Umbria; Novembre 2013; Foto di Mario Iannotti.
Archivio Micologico Inviato 3 Settembre 2019 Autore Inviato 3 Settembre 2019 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Umbria; Maggio 2019; Foto di Tomaso Lezzi. In prato aperto, con alcuni esemplari di Pinus nigra. Cappello, gambo e carne leggermente ingiallenti al tocco o per invecchiamento. Esemplari di notevoli dimensioni. La specie si riconosce con maggiore sicurezza dopo microscopia dei cheilocistidi che sono più o meno cortamente clavati e catenulati. Carne con odore di anice, che ingiallisce solo leggermente, e in maniera duratura. Il simile Agaricus xanthodermus (tossico!), ha soprattutto alla base e sull'anello, un forte ingiallimento al giallo cromo, che decolora nel giro di pochi minuti, e odore di inchiostro (fenolo). Anello supero, discendente. Anello a doppio strato, che nella parte inferiore mostra una ruota dentata, più facilmente visibile negli esemplari giovani, ma qui ancora chiarmaente visibile anche in un esemplare adulto di una ventina di centimetri. La specie si riconosce con maggiore sicurezza dopo microscopia dei cheilocistidi che sono più o meno cortamente clavati e catenulati. Osservazione in Rosso Congo, 400×.
Archivio Micologico Inviato 11 Aprile 2020 Autore Inviato 11 Aprile 2020 Agaricus arvensis Schaeff. : Fr.; Regione Campania; Novembre 2011; Foto e commento Felice Di Palma. I campioni rappresentati nelle foto successive, fino a qualche anno fa erano determinabili come Agaricus nivescens. Oggi la moderna micologia considera questa specie all'unanimità come un sinonimo non prioritario di Agaricus arvensis, nuovo nome con cui oggi deve essere chiamata. Reazione al KOH sulla cuticola. Esemplare maturo. Esemplare giovane. Anello con "ruota dentata". Spore= 5,7-6,7 × 4,0-4,9 µm; Q= 1,3-1,5. Elementi imeniali. Cheilocistidi: il filo lamellare ne è completamente tapezzato (come giustamente riportato in letteratura) tuttavia sono talmente infossati nella trama lamellare che la loro osservazione è oltremodo difficoltosa. In particolare occorre fare molta attenzione a non schiacciare troppo il preparato in quanto la presenza di un numero decisamente superiore di basidioli inquinerebbe irrimediabilmente l'osservazione. Solo dopo aver esattamente individuato la loro collocazione (anche a bassi ingrandimenti) è possibile, schiacciando ulteriormente, sperare di riuscire ad isolarne qualcuno per l'osservazione nella sua interezza. Regione Campania; Ottobre 2007; Foto e descrizione di Felice Di Palma. Spore: n=30 (5,59 )5,773-7,073(7,66)X(4,04 )4,19-5,003(5,16). Sul filo lamellare non sono riuscito a trovare cheilocistidi, ed in effetti i conti tornano, perché questa specie presenta cheilocistidi molto corti (molto infossati nella trama della lamella) quindi la loro osservazione è veramente complicata. Regione Campania; Dicembre 2013; Foto di Giulio Martino. Aspetti macro. basidioma di dimensioni medie 8cm di diametro cappello e stipite alto 9cm; pileo leggeremente forforaceo e fibrilloso di colore bianco e solo leggermente ingiallente, dopo 24h l'ingiallimento è ben visibile; stipite finemente pruinoso sotto l'anello, ingiallimento debole alla base; lamelle rosa carnicino nell'esemplare giovane, marroni nell'adulto; anello supero e dentato nella parte inferiore; carne bianca, debolmente ingiallente, quasi impercettibile, odore di mandorla ma leggerisssimo, sapore grato (forse fungino); habitat in aiuola sotto cipresso. Aspetti microscopici: spore ovoidali con guttule, misure 6,39x4,43µm; cheilocistidi sferoidali/piriformi fino a 15 µm; basidi bi e tetrasporici; trama lamellare del subimenio formata da ife subcilindriche ife irregolarmente allungate e settate; trama dell'anello formata da ife a salsicciotto talune allargate, settate con alcune ramificazioni o protuberanze. Spore. Basidi. Cheilocistidi. Imenio e subimenio. Trama anello. Regione Lombardia; Maggio 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Arcene, giardino privato, sotto Thuja orientalis pyramidalis aurea. Microscopia Spore. Long.: N = 40; dMd; (5,13)5,354-5,5675-6,337(6,81) Larg.: N = 40; dMd; (3,67)3,965-4,08-4,638(4,82) Q: N = 40; dMd; (1,20)1,241-1,31-1,528(1,58) V: N = 4 0; dM ; (37,2)44,98-49,7-68,24(73,9) N° Long. Larg. Q Moy 5,84 4,27 1,37 Min 5,13 3,67 1,20 Max 6,81 4,82 1,58 Med 5,86 4,28 1,38 Cheilocistidi.
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