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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 2015

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Sinonimi
Boletus lupinus Fr. 1838

Etimologia
Dal latino rŭbĕr = rosso, rosseggiante e probabilmente dal greco [βωλος] bólos = gleba, zolla, cespuglio, quindi [βωλήτηςbolétes = nome con cui i Greci chiamavano in genere i funghi crescenti fra le zolle e i luoghi cespugliosi, quindi per i cromatismi rosseggianti che caratterizzano le specie di boleti appartenenti a questo genere.
Dal latino lúpus = lupo, per il colore somigliante al manto del lupo.

Cappello
Si presenta con forma emisferica in gioventù, poi piano-convessa, con la cuticola asciutta e finemente vellutata ed il margine in genere sempre eccedente; il colore è bianco-grigiastro nei giovani esemplari per effetto di un velo pruinoso, untuoso, che cela il reale colore del pileo, che infatti allo svanire della pruina diviene poi rosa carico, rosa-rosso, rossastro con presenza anche di sfumature giallastre, livide. Le colorazioni rosate non sono uniformi, dapprima più evidenti al margine, poi con lo sviluppo possono invadere tutta la superficie pileica. 

Imenoforo
I tubuli sono corti e gialli, blu al taglio, i pori sono piccoli, irregolari, angolosi, ma anche arrotondati, dapprima di colore giallo-arancio, poi con la maturazione rosso vivo, mentre al margine del cappello restano in genere sempre giallo-arancio; gli stessi virano al blu scuro al tocco.

Gambo
All'inizio si presenta un po’ obeso, poi claviforme, liscio, giallastro o di un bel colore giallo vivo, talvolta con bande rosate o delicatamente puntinato di rosso ma sempre con reticolo assente; vira al blu-verdastro alla manipolazione e ha in genere la base ocra brunastra.

Carne
La carne è di colore giallo-biancastro e alla sezione longitudinale  vira più o meno intensamente all'azzurro in ogni parte, tranne che alla base del gambo ove rimane pallida, ocracea, sfumata talvolta di rosa. Sapore mite, dolce, un po’ acidulo e odore non buono, come di caucciù, di acetilene o anche d’inchiostro.

Habitat
Vegeta dalla fine dell'estate all'autunno nei boschi misti di latifoglia con preferenza per i suoli calcarei. Viene considerata una specie poco frequente ma può risultare abbondante nei luoghi di crescita. 

Commestibilità o Tossicità
Per alcuni autori commestibile dopo adeguata cottura ma è chiaramente un fungo da evitare in quanto velenoso da crudo e con sindrome gastroenterica incostante da cotto. 

Note nomenclaturali
Descritta in origine nell'anno 1838 da Elias Magnus Fries, dal 2015 la specie è stata segregata nel genere Rubroboletus con una ricombinazione da parte dei micologi Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini. Le specie appartenenti a questo genere sono caratterizzate da una cuticola del cappello rosa o rossastra, da tubuli gialli e da pori prima gialli ed in seguito arancio-rosso o rosso sangue.

Bibliografia
Index Fungorum. Index Fungorum n. 233. [Data di accesso: 03/10/2017].

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Stefano Rocchi - Revisionata da Pietro Curti e Tomaso Lezzi.

Regione Umbria; Ottobre 2017; Foto di Stefano Rocchi
(Exsiccatum SR20171004-03)

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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti.

Gambo giallastro, anche con bande rosa, ma sempre privo di reticolo. In sezione il viraggio si presenta netto su tutta la superficie escludendo la parte basale dello stipite che rimane pallida ocracea. Odore sgradevole, in letteratura indicato come di acetilene, io percepisco anche un tono come d'inchiostro.

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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto e descrizione Mario Iannotti.

Ritrovamento in un bosco misto di latifoglia, essenza prevalente Quercia e Frassino, poi Acero e Carpino sparsi, specie poco frequente, il cappello da giovane ha una forma emisferica, poi piano convesso, la cuticola è asciutta, finemente vellutata, di colore bianco grigiastro nei giovani esemplari, poi rosa carico, rosa rosso, sono presenti anche sfumature giallastre, livide. Le colorazioni rosate non sono uniformi, dapprima più evidenti al margine, poi con lo sviluppo possono invadere tutta la superficie pileica. I tubuli sono corti, giallo, blu al taglio, i pori sono piccoli, irregolari, angolosi, dapprima di colore giallo arancio, poi con la maturazione rosso vivo, mentre al margine del cappello restano sempre giallo arancio, virano al blu scuro al tocco . Il gambo è un po’ obeso, poi claviforme, liscio, di un bel colore giallo vivo, con base ocra brunastra, reticolo assente, vira al blu-verdastro alla manipolazione. La carne di colore giallo-biancastra, vira al blu al taglio, ad eccezione della base del gambo, sapore dolce, acidulo, odore leggero di caucciù.

(Exsiccatum MI20130914-01)

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Sezione per apprezzare il viraggio al blu uniforme in tutto il fungo ad eccezione della base, a destra il gambo giallo vivo, liscio, privo di reticolo.

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Particolare del gambo privo di reticolo.

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Imenoforo.

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Particolare dei pori, irregolari, di forma angolosa.

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Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Umbria. Settembre 2017; Foto di Stefano Rocchi.

Specie rinvenuta in un unico esemplare in un bosco di Quercia e Carpino. Si presenta con un cappello rosa, rossastro più o meno intenso, un gambo giallo, privo di reticolo e puntinato delicatamente di rosso, dei tubuli gialli e dei pori da arrotondati ad angolosi, prima gialli ma presto arancio-rossi. Alla sezione longitudinale la carne vira più o meno violentemente all'azzurro in ogni parte, tranne che alla base del gambo ove rimane ocra sfumata di rosa. Sapore mite, acidulo e odore non buono. Per alcuni autori commestibile dopo adeguata cottura ma è chiaramente un fungo da evitare in quanto velenoso da crudo e con sindrome gastroenterica incostante da cotto. Viene considerata una specie poco frequente ma può risultare abbondante nei luoghi di crescita.

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Il gambo privo di reticolo e puntinato di rosso.

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Il viraggio azzurro in ogni parte della carne tranne che alla base.

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I tubuli gialli.

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I pori da arrotondati ad angolosi, gialli tendenti all'arancio-rosso.

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