Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae) Classe: Magnoliopsida (Dicotyledones) Ordine: Fabales Famiglia: Leguminosae (Caesalpiniaceae) Nomi italiano Carrubo Etimologia κερατώνια (keratōnía): nome greco della pianta, citato già da Teofrasto (IV sec. a.C.), e che deriva da κέρ-ας, -ατος (ker-as, -atos) = corno, forse in riferimento alla morfologia e alla consistenza del frutto maturo, che in greco chiamavano κεράτιον (keration); siliqu-a, -ae nel latino classico significava baccello, il tipico frutto delle leguminose, da non confondersi col senso scientifico del termine (siliqua) che sta ad indicare un altro tipo di frutto. Il nome volgare della pianta (carrubo), nonché quello del suo frutto (carruba), deriva dal latino medievale carrubium, che a sua volta viene da ḫarrūb (خروب), nome con cui gli arabi chiamavano il medesimo frutto. Descrizione Pianta dioica, raramente ermafrodita, sempreverde, con portamento arboreo o arbustivo, alta fino a 10 m, chioma ovoidale, con i rami più bassi tendenti a ripiegarsi verso il suolo; corteccia grigiastra, liscia o ± verrucosa negli esemplari giovani, tendente a fessurarsi, e a diventare ± squamosa, almeno sul fusto principale, con l’età. Foglie Alterne, picciolate, stipolate, paripennate, portanti fino a 5 paia di elementi. Le stipole sono minute, non più lunghe di 1,5 mm, triangolari, rossastre; le foglioline, a lamina ovale, sono coriacee e portate da un breve picciolo, con margine intero, spesso revoluto, a volte ondulato, glabre, di un verde intenso e lucide sulla pagina superiore, verdi-biancastre e opache, glabre, o con al più della blanda pelosità lungo le nervature, su quella inferiore. Fiori Infiorescenze a racemo eretto-patenti, portate sul fusto e sulla porzione legnosa dei rami, con rachide rossastro, legnoso almeno alla base, portanti fino ad oltre 50-55 fiori; questi sono peduncolati (peduncolo con piccole brattee triangolari almeno alla base), attinomorfi, apparentemente aclamidati (in realtà sono provvisti di un perianzio gamotepalo con 5-7 piccoli lobi ellittici, concolore col peduncolo e col rachide), dotati di un vistoso nettario anulare verdastro-sericeo e suddiviso in un numero variabile di lobi ± evidenti; fiori maschili con 5-7 stami liberi con filamenti biancastri, inseriti tra ciascun lobo perianziale e il nettario, e grosse antere bilobate giallastre sulla superficie adassiale, arrossate su quella abassiale; il numero di stami è generalmente corrispondente a quello dei lobi perianziali e del nettario, al centro del quale si trova un piccolo abbozzo di pistillo; fiori ermafroditi come quelli maschili, ma con pistillo (simile a quello dei fiori femminili) presente al centro del nettario; fiori femminili portanti il pistillo al centro del nettario, stilo concresciuto con l’ovario, bianco-verdastro e arrossato almeno alla base, stigma bilobato giallo-verdognolo; il nettare ha un odore intenso e in genere sgradevole per l’uomo, ma non per gli insetti pronubi, che vengono attirati in grosse quantità, sia di individui, che di specie (mosche, vespe, api, calabroni, e altro ancora). Frutti Il frutto è un grosso legume carnoso, commestibile, dolciastro, lungo fin oltre 20 cm, verde in fase di maturazione, bruno scuro, quasi nerastro, a maturità, può portare fino a 17 semi; i semi sono ovoidali-schiacciati, brunastro-chiari, vengono comunemente chiamati carati. Periodo di fioritura Da settembre a novembre. Territorio di crescita Specie spontanea in tutti i Paesi che si affacciano al bacino del Mediterraneo, e in Portogallo; in Italia è presente, allo stato spontaneo in Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, naturalizzata in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Molise. Habitat Zone costiere e litoranee, costoni collinari non distanti dal mare, indifferente al substrato, da 0 ad oltre 500 m di quota. Somiglianze e varietà Il carrubo è l'unica specie del genere Ceratonia presente in Italia; potrebbe essere grossolanamente confuso con Pistacia therebinthus L. con cui può condividere l'habitat; questa si differenzia per il portamente generalmente cespuglioso, le foglie imparipennate e aromatiche (quelle del carrubo sono praticamente inodori), le infiorescenze a pannocchia e portanti fiori assai più piccoli di quelli del carrubo. Specie protetta Art. 18 L. R. 04/06/2007 Puglia, "Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia". Costituenti chimici Il frutto è ricco di zuccheri, proteine, aminoacidi, polifenoli. La corteccia contiene tannini. Gomma e mucillagini si trovano soprattutto nei semi, che hanno, inoltre, un alto contenuto di proteine, calcio e pectina e sono poveri in calorie e grassi. Uso Alimentare. Fin dall'antichità i frutti, dalla polpa zuccherina, vengono consumati ed apprezzati sia freschi che secchi. La polpa, dolce ma fibrosa, può essere usata anche come un sostituto del cioccolato in varie preparazioni, dolci e bevande. Dai semi si ricava una farina ricca di proteine e povera di zuccheri e di amido, che può essere utilizzata nei prodotti da forno e come addensante, al pari delle uova. Dai semi tostati si ricava un surrogato del caffè. Gli antichi egizi estraevano dal guscio dei frutti una sorta di miele, che utilizzavano per mettere in conserva la frutta. Uso cosmetologico Dalla polpa dei frutti e dai semi di Ceratonia siliqua l'industria cosmetica ricava maschere e creme per il viso, con azione emolliente, idratante e nutriente. Uso Farmacologico Il frutto contiene polifenoli, in grado di esercitare una apprezzabile attività antiossidante ed anti radicali-liberi. I tannini, contenuti soprattutto nei semi, hanno proprietà antiossidanti ed antibatteriche, efficaci anche contro la diarrea. La ricerca in campo clinico e fitofarmacologico ha anche confermato che il consumo regolare della polvere, ricavata dalla polpa del frutto secco, è efficace ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue e agisce come ipoglicemizzante. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità La polpa del frutto fresco è dolce, nutriente e gentilmente lassativa. In decotto, al contrario, diviene astringente e questo può essere utilizzato in casi di diarrea, per purificare e dar sollievo all’intestino irritato. Entra come ingrediente in svariate misture espettoranti, nelle affezioni bronchiali. La pianta è un esempio di come il corpo possa rispondere alle medicine erboristiche in modi diversi, a volte apparentemente contraddittori, a seconda di come la pianta viene preparata. Infatti Ceratonia siliqua viene usata in erboristeria per una serie di disturbi assai diversi fra loro: per diarrea, gastriti ed infezioni e fermentazioni gastrointestinali. E' inoltre un valido ipoglicemizzante e attiva contro l'obesità in quanto riduce l'assorbimento di grassi e zuccheri. Nella medicina popolare è stata anche usata per trattare i disturbi prostatici e le verruche. Una curiosità è che i frutti del carrubo, nell'800, venivano usati dai cantanti d'opera per aiutare la voce e la gola. Nella lingua inglese questa pianta viene chiamata 'Black Locust' e ciò deriva dalla credenza che essa abbia costituito l'alimento di cui si è nutrito S. Giovanni Battista nel deserto. I semi, chiamati carati, per la peculiare proprietà, che le veniva attribuita (ma che è poi stata scientificamente confutata), di avere tutti lo stesso peso, venivano utilizzati come unità fondamentale nella pesatura dell'oro; il carato è ancora oggi l'unità di misura con cui, in gioielleria, viene espresso il peso di questo e di alcuni altri preziosi materiali; esso corrisponde all'incirca a 0,2 g; l'etimologia del nome carato è la stessa di Ceratonia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da G.B. Pau, Renato M. Fondi e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Giovane esemplare staminifero in piena antesi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Fusto di giovane esemplare.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Con l'età la corteccia tende a fessurarsi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di Renato M. Fondi Corteccia di un esemplare più annoso.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di Renato M. Fondi Foglie.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Foglia.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Foglia.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Pagina superiore e inferiore di una fogliolina.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Le infiorescenze, raccolte anche a mazzetti, sono portate dalle parti legnose della pianta, ricoprendo spesso una grossa porzione dei rami.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 17 Gennaio 2009 Autore Inviato 17 Gennaio 2009 Ceratonia siliqua L. - Fotografia di G.B. Pau Infiorescenza maschile.
Recommended Posts