Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. SinonimiEpilobium angustifolium L.Chamaerion angustifolium (L.) HolubEpilobium brachycarpum LeightEpilobium rubrum LucéEpilobium salicifolium Clairv.Epilobium macrocarpum StephanEpilobium neriifolium LéveilléEpilobium variabile LucéEpilobium verticillatum Ten.Epilobium spicatum Lam.Epilobium leiostylon Peterm.TassonomiaRegno: PlantaeDivisione: MagnoliophytaClasse: MagnoliopsidaOrdine: MyrtalesFamiglia: OnagraceaeGenere EpilobiumSpecie angustifoliumNomi italianoEpilobio, Epilobio a foglie strette, Erba di S. Antonio, Garofanino maggiore.Nomi locali Garufin (Piemonte), Fió di biss (Lombardia, Ticino), Lingue viperine (Friuli).EtimologiaIl termine latino di Genere Chamaenerion deriva dal greco Khamài = Basso, al suolo + Nerium = Oleandro. Piccolo Oleandro;il termine latino di Specie angustifolium da angustus = Stretto, angusto + folium = foglia: per le foglie strette.DescrizionePianta erbacea perenne alta fino a 180 cm, con apparato radicale rizomatoso; il fusto è glabro, angoloso, talvolta un po' ramificato, di colore inizialmente verdastro, poi rossiccio soprattutto nella porzione apicale, questa caratterizzata da una lunga infiorescenza, che conferisce alla pianta un aspetto quasi piramidale.FoglieLanceolate o lineari-lanceolate, alterne, quelle della porzione basale del fusto possono risultare anche opposte; lamina superiormente di colore verdastro, più chiara nella faccia inferiore.FioriRacemi semplici, raramente ramificati, disposti in posizione apicale, provvisti di brattee, quelle alla base simili alle foglie, tendenti a diventare squamiformi-lineari verso l'apice; fiori numerosi (anche oltre 90 per infiorescenza!), ciascuno all'ascella di una brattea, leggermente zigomorfi, che si schiudono ad iniziare da quelli basali; man mano che sbocciano nuovi fiori, nella porzione apicale si sviluppano nuovi boccioli; peduncolo lungo circa 20÷25 mm; calice lanoso lungo 7÷15 mm, con 4 sepali lineari-lanceolati di colore più carico dei petali; questi, in numero di 4, lunghi 10-:-18 mm, di colore ± intenso da roseo a porporino, sono obovati; stami 8; ovario infero 4-carpellare, stilo singolo, riflesso in piena fioritura, stigma quadrifido.FruttiCapsule loculicide lineari-oblunghe, di 3÷5 x 30÷80 mm, contenenti numerosi semi minuscoli di circa 1÷1,3 mm, muniti di un vistoso pappo di peli bianchi che ne favoriscono la dispersione ad opera del vento.Periodo di fiorituraAntesi da giugno ad Agosto.Territorio di crescitaSpecie spontanea delle zone temperate e temperato-fredde dell'emisfero boreale.In Italia è presente, allo stato spontaneo, in tutte le Regioni.HabitatPreferisce zone fresche e luminose, ma si può trovare anche in luoghi ombrosi, su terreni acidi-silicei e ricchi di sostanze organiche vegetali; frequente nelle radure disboscate, lungo le nuove strade e piste forestali, in prossimità di ruderi.Vegeta da 500 a oltre 2400 metri slm.Somiglianze e varietàLa forma piramidale dell'infiorescenza, l'altezza della pianta, la forma e le dimensioni delle foglie sono elementi macroscopici suffiente ad evitare possibili confusioni con altre specie dello stesso genere.Specie protettaNon risultano norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta.Costituenti chimiciFlavonoidi, acido oleanolico e ursolico, derivati dell´acido gallico, mucillagini, zuccheri.Uso Alimentare.Sono commestibili fiori, foglie, radici e fusti.Le foglie ed i getti sono consumati sia crudi nelle insalate (usare solo le foglie e getti giovani), che bolliti e rappresentano una buona fonte di vitamina A e C; anche i boccioli dei fiori possono essere aggiunti alle insalate miste.I giovani getti, una volta cotti, sono un po’ simili agli asparagi.Le radici si consumano sia crude che cotte: colte in primavera hanno un sapore dolce.La parte interna degli steli, alquanto gelatinosa, può essere aggiunta per insaporire le zuppe di verdure.In Russia, con le foglie disseccate, si usa fare un tea dolce e piacevole.Uso cosmetologicoL’estratto di Epilobium angustifolium, ricco di tannini astringenti, consente di regolare la produzione di sebo ed ha proprietà antiacne; da esso si ricavano preparati a funzione idratante, antirughe e con effetto antinfiammatorio.Gli indiani d’America utilizzavano una poltiglia ricavata da questa pianta contro le scottature solari e le ulcere della pelle.Uso FarmacologicoLa pianta contiene flavonoidi con attività antinfiammatoria di cui è stata dimostrata l’efficacia analgesica.La pianta veniva usata nella medicina popolare nelle malattie della prostata e la moderna ricerca farmacologica supporta la reale efficacia, in questo senso, degli estratti di Epilobium angustifolium.Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.Medicina alternativa e CuriositàIn erboristeria e fitoterapia dai gambi rossi si ricavano tisane con azione astringente intestinale, che aiutano a combattere la tosse e che favoriscono la cicatrizzazione delle ferite.Dalle foglie raccolte alla fioritura si ricavano, per uso interno, preparati con azione espettorante-fluidificante del catarro.Per uso esterno vengono utilizzati poiché esercitano attività dermopurificante e dermoprotettiva, colluttoria ed astringente del cavo orofaringeo.Per la sua azione sulla pelle questa pianta è spesso utilizzata nei casi di eczema cronico.NoteSecondo il folklore dell’Alaska quando i fiori raggiungono la cima degli steli mancano solo sei settimane all’arrivo dell’inverno.Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, G.B. Pau, Annamaria Bononcini, Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area BotanicaLink utiliIndici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Giovanni BaruffaValsesia, Alpe Meggiana, sorgente a metri 1700 di quota - Agosto
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Gianni Bonini
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Mauro Cittadini
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Mauro Cittadini
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Giovanni Baruffa
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Giovanni Baruffa
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Annamaria Bononcini
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Giovanni Baruffa
Gruppo Botanico AMINT Inviato 21 Dicembre 2008 Autore Inviato 21 Dicembre 2008 Chamaenerion angustifolium (L.) Scop. - Foto di Gianni Bonini
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