Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga 2002 Tassonomia Regno Fungi Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Sinonimi Macrolepiota rhacodes var. hortensis Pilát ex Wasser 1980 Macrolepiota rhacodes var. bohemica (Wichanský) Bellù & Lanzoni 1987 Etimologia L'epiteto Chlorophillum deriva dal greco dal greco chloròs [χλωρός], = verde pallido e fýllo [φύλλο] = lamella, con le lamelle verdognole; e dall'epiteto latino brúnneus [a, um] = bruno, per il colore del viraggio. Cappello Inizialmente emisferico, poi convesso ed a completa maturazione appianato, al centro è presente un largo umbone ottuso, il margine tende a non distendersi completamente. La cuticola, di colore bruno-nocciola, inizialmente è unita, poi si lacera in una calotta discale molto ampia, mentre la parte restante verso il margine si dissocia in grossolane squame rettangolari, lasciando intravedere il fondo biancastro. Lamelle Bianche, fitte, larghe, arrossanti-imbrunenti per l’invecchiamento o per lo sfregamento. Filo intero e concolore, con l’età può diventare marrone. Gambo Tozzo, cilindrico, spesso più corto del diametro del cappello, attenuato all’apice e con un grosso bulbo bruscamente marginato alla base, anello semplice, privo di doppia corona, ampio, fioccoso, con la parte inferiore colorata di bruno-nocciola. Carne Bianca, vira al taglio all’arancione e tardivamente al rosso scuro. Odore fungino, sapore dolce. Habitat Cresce in zone aperte, prati, giardini, su terreno a base sabbiosa, con presenza di residui vegetali, dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato. Commestibilità e tossicità Si tratta di specie tossica, la sua ingestione provoca sindrome gastroenterica più o meno accentuata. Microscopia Spore ellissoidali, 9,9-12,3 × 6,8-8,0 µm, lisce, in posizione frontale ovoidali, con poro germinativo apicale e spesso con un’estremità troncata, destrinoidi, in massa bianche. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi abbondanti clavati. Pleurocistidi non osservati. Pileipellis costituita da un trichoderma, con elementi terminali strettamente clavati, lobati e moniliformi. Specie simili Chlorophyllum rhacodes (Vittad.) Vellinga, si separa per le squame del cappello grandi e poligonali, l’anello doppio, il forte viraggio della carne al rosso, la base dello gambo che si ispessisce gradualmente e termina con un bulbo non marginato, le spore si presentano sia troncate che non troncate ed i cheilocistidi sono sferopeduncolati. Chlorophyllum molybdites (G. Mey. : Fr.) Massee, si distingue per le lamelle presto di colore grigio-olivastre, il cappello poco squamettato, la base del gambo lievemente bulbosa e le spore di dimensione inferiore. Chlorophyllum olivieri (Barla) Vellinga, differisce per una minuta squamettatura di colore grigio olivaceo del cappello, che poco contrasta con lo sfondo bianco, per il gambo poco bulboso, l’anello semplice. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. VELLINGA, E.C., 2002. New combinations in Chlorophyllum. Mycotaxon 83: 415-417. [Data di accesso: 19/12/2019]. VELLINGA, E.C., 2003. Type studies in Agaricaceae – Chlorophyllum rachodes and allies. Mycotaxon 85: 259-270. [Data di accesso: 19/12/2019]. VELLINGA, E.C., 2008. Chlorophyllum. Nature.Berkeley.edu. [Data di accesso: 19/12/2019]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Borgo di Fogliano (LT); Novembre 2019; Foto e miscoscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20191115-01) Ritrovamento su suolo sabbioso, nel giardino botanico della già Villa Caetani ora Villa Fogliano, area di notevole interesse storico-paesaggistico, inserita nel Parco Nazionale del Circeo. Viraggio all'arancio della carne alla sezione. Basidi tetrasporici. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. Spore ellissoidali, 9,9-12,3 × 6,8-8,0 µm, lisce, in posizione frontale ovoidali, con poro germinativo apicale e spesso con un’estremità troncata, destrinoidi, in massa bianche. Reazione destrinoide, spore osservate in reattivo di Melzer a 1000×. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi abbondanti clavati. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 1000×. Pileipellis costituita da un trichoderma, con elementi terminali strettamente clavati, lobati e moniliformi. Osservazione in Rosso congo ammoniacale a 400×. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lombardia, bosco Itala; Novembre 2009; Foto di Massimo Mantovani.Sezione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lombardia, bosco Itala; Novembre 2009; Foto di Massimo Biraghi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Piemonte; Novembre 2010; Foto di Alessandro Remorini.Scopa (VC) - Valsesia - 650 m s.l.m. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Roma, Villa Pamphili; Novembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi.Viraggio della carne al taglio prima all'arancione e solo più tardi al rosso scuro; bulbo marginato; cheilocistidi clavato-piriformi, di lunghezza 33-57 × 17-20 µm; Spore ellissoidali, in alcuni casi tronche.Come è osservabile dai dati ricavati dalla letteratura e riassunti a seguire, i campioni mostrano alcuni caratteri di Chlorphyllum rhacodes e altri diChlorophyllum brunneum.I caratteri differenziali morfocromatici, possono essere soggetti ad una certa variabilità, rimane costante e decisiva l'osservazione dei cheilocistidi, che sono stati considerati come elementi di rilievo nella determinazione di questi campioni.Chlorophyllum olivieri è differente per il disegno radiale delle scaglie sul cappello.Segue un breve elenco con la sintesi delle differenze tra Chlorophyllum rhacodes e Chlorophyllum brunneum tratto dalla letteratura.Chlorophyllum rhacodesAnello doppioAnello con parte inferiore chiaraBulbo clavatoCheilocistidi globosi, sub-globosi, 10-35 × 8-25 µmCheilocistidi spesso catenulatiSpore con apice troncato, o noChlorophyllum brunneumAnello non distintamente doppioAnello con parte inferiore brunaBulbo marginato (simile a quello di alcuni Cortinarius del sottogenere Phlegmacium)Cheilocistidi clavati, 25-50 × 8-20 µmSpore con apice troncatoLa parte inferiore dell'anello è chiara, la carne virava prima all'arancione (campione di sinistra nella foto di gruppo e sezione foto grande) e solo dopo al rosso scuro (campione al centro nella foto di gruppo).La sezione con il viraggio prima all'arancione e poi al rosso scuro.Particolare delle squame sul cappello.Particolare dell'anello, con il lato inferiore chiaro. Foto di Mauro Cittadini.Particolare delle squame del cappello.Sezione e viraggio.Microscopia, Foto di Tomaso LezziCheilocistidi clavato-piriformi, di lunghezza 33-57 × 17-20 µm.Spore ellissoidali, in alcuni casi tronche. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lazio, Roma, Villa Pamphili; Settembre 2012; Foto di Tomaso Lezzi. Viraggio al taglio prima all'arancione, come nel campione sezionato in primo piano, poi al rosso scuro, come nel campione sezionato sullo sfondo. Crescita sotto Quercus ilex.La specie è stata già confermata con microscopia dei campioni raccolti nello stesso luogo a Novembre 2011.Giovani esemplari, notare il viraggio nelle sezioni. Esempalri adulti, in cui si nota bene la tipica desquamazione del cappello con squame che affondano nella carne, non superficiali. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lazio, Roma, Villa Pamphili; Ottobre 2012; Foto di Tomaso Lezzi.Viraggio al taglio prima all'arancione, come nel campione sezionato in primo piano, poi al rosso scuro, come nel campione sezionato sullo sfondo. Crescita sotto Quercus ilex.La specie è stata già confermata con microscopia dei campioni raccolti nello stesso luogo a Novembre 2011. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Share Inviato 9 Marzo 2016 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 1 Settembre 2019 Autore Share Inviato 1 Settembre 2019 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lazio (RM); Novembre 2016; Foto di Tomaso Lezzi. Esemplari molto maturi, ma che mostrano ancora un vistoso viraggio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Archivio Micologico Inviato 22 Febbraio 2020 Autore Share Inviato 22 Febbraio 2020 Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lombardia; Ottobre 2010; Foto, commento e microscopia di Gianluigi Boerio. Ritrovamento in zona ruderale, davanti a cascinale su terreno smosso a base sabbiosa con parecchi residui legnosi, al margine di bosco di quercia. La specie, in tempi relativamente recenti, è stata inserita nel genere Chloropyllum ed annovera una lunga lista di sinonimie. Decorazioni sul cappello abbondanti e ampie su sfondo bianco/bianco crema, anello relativamente semplice non doppio, carne arrossante e bulbo nettamente marginato ed ampio. La sezione rivela la carne arrossante ma soprattutto la netta marginatura del bulbo alla base del gambo, che stando a Vellinga (Mycotaxon 85 - 2003) sarebbe carattere differenziale costante dalla simile Chlorophyllum rachodes. Anche la microscopia rivela caratteri differenziali: spore mediamente più grosse rispetto a Chlorophyllum rachodes (nella foto: 10,5-12,5 x 7,5-8 µm), spesso con apicolo tronco. Basidi principalmente tetrasporici. Ma soprattutto cheilocistidi grossi (nella foto: 35-50 x 11-15 µm) clavati o subclavati. Dettaglio cheilocistidi e spore. (Osservazioni microscopiche a 1000x in rosso congo). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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