Archivio Micologico Inviato 13 Aprile 2016 Inviato 13 Aprile 2016 Lactarius mediterraneensis Listosella & Bellù 1996 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Zonari Sottosezione Croceini Etimologia mediterraneensis = mediterraneo, per il particolare habitat di fruttificazione. Foto e descrizione Si riconosce nella fase giovanile, per la particolarità di avere delle goccioline d'acqua sulla cuticola che si presenta finemente tomentosa con scrobicoli specialmente ravvicinati verso il margine del cappello e viscosa. Si caratterizza per aver: il gambo è scrobicolato e presenta anch'esso le caratteristiche goccioline; la carne compatta e giallo-rosata alla sezione; il latice un poco acre non abbondante, bianco virante al giallo aranciato. Confondibile con: Lactarius zonarius specialmente nelle forme scrobicolate ma questi non hanno scrobicoli al margine del cappello e il latice non vira al giallo. Lactarius scrobicolatus, citriolens, anch'essi con gli scrobicoli e latice giallognolo non hanno cappello vischioso e non fruttificano in habitat Mediterraneo. Foto di Felice Di Palma. Imenio e particolare sugli scrobicoli del margine del cappello. Sezione.
Archivio Micologico Inviato 27 Agosto 2019 Autore Inviato 27 Agosto 2019 Lactarius mediterraneensis Listosella & Bellù; Regione Puglia, bosco Isola, Lesina Marina; Novembre 2015; Foto di Raffaele Mininno. Sezione. Particolare delle lamelle. Particolare delle lamelle ed il latice. Particolare degli scrobicoli. Particolare del gambo.
Archivio Micologico Inviato 30 Agosto 2019 Autore Inviato 30 Agosto 2019 Lactarius mediterraneensis Listosella & Bellù; Regione Umbria; Dicembre 2015; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Sotto Leccio, esemplari di grandi dimensioni, il più grande 22 cm. Cappello convesso, poi imbutiforme, infine piano con depressione centrale; di colore crema-ocraceo, con il margine involuto e decorato da evidenti scrobicoli di tonalità più intense. Al centro del pileo vi è del terriccio come incollato per via della viscosità che ha contraddistinto i giovani carpofori. Lamelle adnate-decorrenti, forcate al gambo, di colore crema-arancio con riflesso rosa. Gambo cilindrico o attenuato verso il basso, molto sodo, liscio, biancastro o lievemente ocra. Carne compatta, dura, biancastra o leggermente crema, la quale secerne un latice scarso più o meno acre, bianco e presto virante al giallastro. Odore leggermente fruttato e sapore abbastanza acre. Spore subglobose e decorate da un reticolo quasi completo, 8,7-12,1 × 8,6-10,7 µm; Qm = 1,1. Lactarius zonarius (Bull.) Fr. e Lactarius acerrimus Britzelmayr, si distinguono per avere il latice bianco non virante al giallo e per il margine del cappello di norma non decorato da scrobicoli. Gli scrobicoli del margine del cappello. Gambo liscio e biancastro che contrasta con le lamelle ocracee. Le lamelle sono anastomosate al gambo. La carne compatta crema-biancastra. Il latice che vira dal bianco al giallastro. Microscopia Spore subglobose e decorate da un reticolo quasi completo, 8,7-12,1 × 8,6-10,7 µm; Qm = 1,1. Osservazione in Melzer a 1000×.
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