Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L. Sinonimi Caltha laeta Schott. & al. Some Caltha cornuta Schott. & al. Caltha palustris L. subsp.cornuta (Schott. & al.) Hegi Caltha palustris L. subsp.laeta (Schott. & al.) Hegi Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Farferugine. Etimologia Secondo Linneo il nome Caltha deriverebbe (per probabile sincopazione) dalla parola greca κάλαθος (kalathos, da cui viene il corrisondente latino calathus) = "cesta", "paniere" [Phil. Bot.: 181 (1751)], in riferimento alla forma del perianzio. Nell'antica Grecia e anche presso i latini col nome Caltha veniva indicato un altro genere di piante, sicuramente della famiglia delle Asteraceae: Dioscoride parla del κρυσάνθεμον (krysanthemon) detto anche καλκάς (kalkas) -questo termine in alcuni manoscritti è riportato proprio come κάλθα (kaltha)- o anche βούφθαλμον (boyfthalmon) [Mat. Med., IV: LXVIII], mentre la Caltha a cui si riferiscono Virgilio, Columella e Plinio sono da identificarsi con qualche Calendula sp. L'epiteto specifico palustris = "di palude" è palesemente riferito all'habitat elettivo di questa specie. Il taxon Caltha palustris venne ripreso da Linneo seguendo la linea di alcuni autori del XVI sec. (in particolar modo Gesner, Dodoens, L'Écluse, De l'Obel, Bauhin), secondo i quali questo era il termine più in uso nel vulgus Herbariorum del tempo per riferirsi alla specie in esame. Descrizione Caltha palustris, unica del suo genere con presenza spontanea sul nostro territorio è una piccola pianta perenne, dicotiledone, alta fino a 50 cm, glabra, con radice orizzontale dalla quale si dipartono altre radici ingrossate, i fusti lisci sono eretti o striscianti, tubolosi e spugnosi all'interno con striature verticali. Foglie Le foglie basali crescono con un lungo picciolo, sono di forma cuoriforme, crenate o dentate, di colore verde scuro brillante, le cauline mediane con un picciolo più corto, mentre le cauline superiori sono sessili, più piccole e di forma triangolari. Fiori I fiori portano gli organi riproduttivi sia maschili che femminili, sono solitari sugli steli in numero da 2 a 6 per pianta; la corolla è formata da 5 sepali petaloidi, a volte di più, di colore giallo intenso mentre il retro è leggermente verde, gli stami numerosi sono a forma di spirale e anch'essi del colore dei petali, 10 pistilli con ognuno un carpello nettarifero. Hanno breve fioritura. Frutti I frutti sono follicoli contenenti molti semi, sono talmente compressi fra loro da formare una specie di stella. Periodo di fioritura Il periodo di fioritura va da marzo a giugno. Territorio di crescita In Italia si trova prevalentemente nel nord, in Toscana, e in alcune regioni del centro-sud, dal piano fino a 2000 m s.l.m., assente nelle Marche, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna. Habitat Cresce in prevalenza nei ruscelli, zone paludose, ma anche erbose molto umide, con qualsiasi substrato. Somiglianze e varietà Caltha palustris L. subsp.palustris si differenzia per i frutti ricurvi in ambedue le parti con l'apice a forma di becco. Specie spontanea nel Nord-America. Specie protetta LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 02-11-1982 REGIONE PIEMONTE inserita nella lista delle SPECIE A PROTEZIONE ASSOLUTA ma solo nella provincia di Asti. LEGGE REGIONALE N. 56 DEL 06-04-2000 REGIONE TOSCANA Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche. LEGGE REGIONALE N. 27 DEL 24-03-2000 REGIONE UMBRIA "Piano Urbanistico Territoriale" inserita nell' ELENCO DELLE PIANTE VASCOLARI DI PARTICOLARE VALORE NATURALISTICO-BIOLOGICO IN UMBRIA. Costituenti chimici Protoanemonina, saponine, anemonolo, berberina, elleborina, veratrina. Colina, flavonoidi. Uso Alimentare L’intera pianta, da cruda, è in qualche misura tossica come tutte le ranuncolacee. Ciononostante, in tempi remoti, le giovani foglie, una volta cotte, venivano utilizzate come contorno vegetale. Venivano usati anche i germogli dei fiori, messi sotto aceto o sotto sale, come i capperi. Uso Cosmetologico I componenti attivi rendono questa pianta irritante per pelle e mucose e non si conoscono usi cosmetici per essa. Uso Farmacologico Caltha palustris rientra nell’elenco delle piante vendibili solo in farmacia, dove viene proposta come prodotto omeopatico. La protoanemonina, contenuta in essa come in varie altre ranuncolacee, suscita qualche interesse nella ricerca farmacologica per il potenziale utilizzo dal parte della moderna medicina, nel trattamento di alcuni disturbi. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità E’ stata utilizzata, nella medicina tradizionale di varie popolazioni del Nord America, come antispastico, espettorante, diuretico, emetico, diaforetico e rubefaciente. L’utilizzo principale era sotto forma di impacchi e cataplasmi per trattare bruciature, abrasioni ed altri disturbi cutanei. Un decotto di radici veniva utilizzato come espettorante e, in genere, per i malanni da raffreddamento. Nel “De Materia medica Omeopatica” Caltha palustris è il rimedio per dolori addominali, vomito, acufeni, diarrea, e svariati disturbi della pelle. Dai fiori si ottiene una tintura di colore giallo. Note I suoi boccioli, opportunamente trattati, venivano spacciati dai sofisticatori come capperi sott'aceto e benchè la pianta possieda succhi aspri e corrosivi e il trattamento con l'aceto possa annullare il cattivo sapore, non è detto che possa eliminare i principi tossici. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Caltha palustris L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Pianta in habitat su bordo di ruscello collinare.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Pianta in habitat submontano in zona paludosa boschiva.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Gruppo di foglie con vista superiore.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 680 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Pagina inferiore.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 680 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Fiori.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 680 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Fiori visti da sotto, si intravvede il colore verdastro della parte inferiore.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. I 10 pistilli con i carpelli nettariferi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 400 m s.l.m., Aprile 2009, foto di Marika. Boccioli.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 680 m s.l.m., Luglio 2009, foto di Marika. Il frutto.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 14 Agosto 2011 Autore Inviato 14 Agosto 2011 Caltha palustris L., Regione Liguria, 680 m s.l.m., Luglio 2009, foto di Marika. Macro dei follicoli contenente i semi.
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