Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Inviato 9 Marzo 2016 Clitopilus cystidiatus Hauskn. & Noordel. 1999 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Entolomataceae Foto e Descrizioni Clitopilus cystydiatus è specie poco diffusa nella Gera d’Adda dove le sue apparizioni sono occasionali ed in numero di poche entità, abbastanza presente invece in altri luoghi della penisola come ad esempio le sugherete della Gallura o i boschi costieri Laziali dove addirittura sembra essere il Clitopilus più diffuso, il ritrovamento e avvenuto in un bosco di latifoglie sotto Quercus robur. La morfologia di questo fungo è molto simile a quella di Clitopilus prunulus tanto da ipotizzare una futura sinonimia con lo stesso, allo stato attuale sembra avere superato l'esame del molecolare ed il taxon è ritenuto distinto e valido. Per una corretta determinazione è necessaria l’osservazione dei caratteri microscopici prestando particolare attenzione al filo lamellare dove andremo a verificare la presenza di Cheilocistidi. Regione Lombardia, loc. Gera d'Adda; Luglio 2014; Foto, descrizione e microscopia di Sergio Mombrini. Microscopia Filo lamellare. Cheilocistidi. Ife della cutis. Spore, misure rilevate: 8,1-10,4 × 5,2-5,9 µm.
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Inviato 9 Marzo 2016 Clitopilus cystidiatus Hauskn. & Noordel.; Regione Lombardia, loc. Gera d'Adda; Agosto 2014; Foto, descrizione, microscopia di Massimo Biraghi. Osservazioni Questa specie si differenzierebbe da Clitopilus prunulus macroscopicamente per le colorazioni pileiche su toni grigiastri ricordantiClitocybe nebularis e per le lamelle quasi prive di riflessi rosati (Funghi d'Italia; Vizzini et al. 2008). Nel caso degli esemplari studiati, per verificare la presenza di eventuali cheilocistidi, ho eseguito delle sezioni del filo lamellare prelevandolo da 4 esemplari della stessa fruttificazione altrettante porzioni di imenio da ognuno di essi, Ho eseguito circa 30 preparati e solamente in uno di questi ho potuto constatare la presenza di cheilocistidi. A questo punto si potrebbe pensare, come è già successo nel Genere Melanoleuca, che, in questa specie, i cistidi non siano un elemento importante ai fini determinativi e che la loro presenza o assenza sia legata in qualche modo ad una funzione "supplettiva" per facilitare la maturazione delle spore e quindi la propagazione della specie. D'altra parte una prima analisi molecolare sembra che le due entità siano molto vicine geneticamente, tanto che da poter presumere che siano la stessa entità. In attesa di nuovi sviluppi e di una ulteriore verifica genetica, vista la presenza di cheilocisti e delle caratteristiche macroscopiche, e seguendo la attuale sistematica possiamo attribuire questo ritrovamento a Clitopilus cystidiatus. Microscopia Spore. N° Long. Larg. Q Moy 9,32 4,91 1,90 Min 8,53 4,27 1,71 Max 10,37 5,45 2,13 Cheilocistidi del filo lamellare, 400× in rosso Congo. Osservazione a 1000×.
Archivio Micologico Inviato 9 Marzo 2016 Autore Inviato 9 Marzo 2016 Clitopilus cystidiatus Hauskn. & Noordel.; Regione Campania; Ottobre 2008; Foto di Marcello Boragine. Filo lamellare a 100×. Spore misura media 13,5 × 5,3 µm. Cheilocistidi cilindrici e filiformi 400×. Basidio tetrasporico 400×.
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