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Calocera cornea (Batsch : Fr.) Fr. 1827 


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Calocera cornea (Batsch : Fr.) Fr. 1827 

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Dacrymycetales
Famiglia Dacrymycetaceae

Sinonimi
Clavaria cornea Batsch : Fr. 1783
Corynoides cornea (Batsch : Fr.) Gray 1821
Calocera cornes (Batsch  : Fr.) Fr. 1827

Etimologia
Calocera dal greco kalós = bello e kéras = corna, che ha belle corna e dal latino cornĕum, derivato di cŏrnu = corno, l’epipeto specifico è riferito alla forma a corno.

Basidioma
Comunemente è conosciuto per l’aspetto digitaliforme, ma può assumere anche la forma di corno singolo o con apice a due o tre punte (palmato) o dendroide (ad albero), di piccole dimensioni 10-15 mm di altezza e 1-2 mm di diametro, di colore giallo tuorlo, lucido, alcuni carpofori hanno la zona basale biancastra, traslucida. La parte fertile è distribuita sulla superficie esterna del corno. Circa le modalità di crescita sono stati osservati esemplari singoli, ma anche cespitosi e connati.

Carne
La carne è di consistenza gelatinosa, elastica, un po’ vischiosa, senza sapore e odore particolari.

Habitat
Specie saprofita, cresce su ceppi e rami marcescenti nei boschi di latifoglia dall’estate all’autunno. Il ritrovamento in esame si riferisce alla crescita su di un rametto in decomposizione di Quercus cerris (Cerro).

Microscopia
Spore oblunghe, cilindriche, reniformi, in maggior numero biguttulate, con apicolo evidente, munite a maturità di un setto trasversale, misurate 32 spore, 8,0-10,7 × 4,1-5,4 µm; media 8,8 × 4,4 µm; Q = 1,8-2,1; Qm = 2,0.
Osservate anche spore in fase di germinazione. Le spore in massa sono di colore ocra-giallino.
Probasidi bisporici con caratteristica forma di diapason o ipsilon (Y).
Ife cilindriche 2-3 µm di spessore, settate.
GAF assenti in tutti i tessuti esaminati.

Commestibilità e tossicità
Specie tossica, il suo consumo provoca una intossicazione di tipo gastrointestinale.

Osservazioni
Nella raccolta oggetto di questo studio sono stati osservati esemplari di diverso aspetto, accanto alla classica forma digitata, cioè il carpoforo cilindrico a forma di corno con apice singolo smussato ed arrotondato, sono stati osservati esemplari dendroidi (a forma di alberello), basidiomi cilindrici con apice a due o tre piccole punte (palmato). Dal punto di vista microscopico sono state osservate spore con un setto ma anche spore in germinazione. Non sono stati osservati GAF.

La variabilità morfologica riscontrata ci fa ritenere che solo la convergenza dei vari elementi, quali l’habitat di latifoglia, l'esame macroscopico e microscopico, ci consenta di determinare correttamente questo taxon e di separarlo dalle specie simili.

Specie simili 
Calocera glossoides (Pers. : Fr.) Fr. condivide lo stesso habitat di latifoglia, in particolare la Quercia, che se pur di piccole dimensioni è formata da due parti: uno pseudogambo cilindrico, corto, ed una parte fertile a forma di cono smussato, sagomato, compresso, scanalato-grinzoso longitudinalmente, i carpofori possono assomigliare vagamente a delle morchelle in miniatura. Gli stessi da giovani hanno tonalità gialle, poi giallo-arancio ed infine invecchiando ed asciugando volgono su toni bruno-marroni. Dal punto di vista microscopico si separa per le spore di maggiori dimensioni 12-14(17) × 3-5 µm e con 3 setti a maturità.

Calocera pallidospathulata D.A. Reid, cresce su rami e ceppi in decomposizione di conifera e latifoglia, si differenzia per avere già inizialmente colorazioni gialline molto pallide, che presto decolorano su tonalità biancastre, di aspetto traslucido, di piccole dimensioni, ha una forma irregolare, spesso con punte piuttosto arrotondate, a simulare una spatola. Le spore misurano 10-15 × 3,5-5 µm con 1-3 setti.

Calocera furcata (Fr. : Fr.) Fr. predilige rami marcescenti di conifera, anch’essa di dimensioni minuscole, presenta basidiomi più claviformi distintamente forcati all’estremità, spore di dimensioni maggiori con 1-3 setti a maturità.

Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr., tipica delle abetaie alpine, predilige tronchi e rametti marcescenti di Peccio (Picea abies (L.) Karst.), di maggiori dimensioni, raggiunge un’altezza 5-8(10) cm e larghezza molto varia, di forma coralloide, di colore giallo, giallo-arancio, con rametti slanciati che terminano all’apice con due o tre corte punte.

Bibliografia
AA.VV., 2015.Tutto Funghi a cura A.M.I.N.T. 3a edizione, Ed. Giunti.
BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Bologna: Ed. Zanichelli.
BREITENBACH, J. & KRANZLIN, F., 1986. Champignons de Suisse. Vol. 2. Champignos sans lames. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia.
EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin.
SHIHIROUZU, T., HIROSE, D. & TOKUMASU, S., 2009. Taxonomic study of the Japanese Dacrymycetes. Persoonia 23: 16-34. Doi:10.3767/003158509X468443. [Data di accesso: 09/09/2015].

Fonti Internet
FIRST NATURE, 2015. Calocera pallidospathulata www.first-nature.com. [Data di accesso: 09/09/2015].
ROGER MUSHROOM, 2015. Calocera Glossoides. www.rogersmushrooms.com. [Data di accesso: 09/09/2015].
PETR BEŇADIK, 2015. Calocera glossoides. http://botany.cz. [Data diaccesso: 09/09/2015].
ROBERT HANZLÍK[/size], 2015. Calocera glossoides. www.houbareni.cz. [Data di accesso: 09/09/2015].
 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi.

Regione Umbria; Agosto 2015; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti.

(Exsiccatum MI20150821-01)

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Foto macro.

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Microscopia

Spore oblunghe, cilindriche, reniformi, in maggior numero biguttulate, con apicolo evidente, munite a maturità di un setto trasversale, misurate 32 spore, 8,0-10,7 × 4,1-5,4 µm; media 8,8 × 4,4 µm; Q = 1,8-2,1; Qm = 2,0.

Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Osservate anche spore in fase di germinazione.

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Probasidi bisporici con caratteristica forma di diapason o ipsilon (Y). Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Ife cilindriche 2-3 µm di spessore, settate. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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