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Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus

 

Tassonomia

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Rhamnales

Famiglia: Rhamnaceae

 

Nome italiano

Alaterno, Legno puzzo, Ramno lanterno.

 

Etimologia

Il termine Rhamnus, già citato come ῤάμνος (ramnos) da Teofrasto (IV sec. a. C.), Dioscoride (I sec. d. C.) e, come Rhamnus, da Plinio il Vecchio (contemporaneo di Dioscoride), secondo Linneo [(1770) Phil. Bot.: 174] rientra fra i nomi di origine greca di incerta o dubbia derivazione [(Nomina generica) GRAECA obscura, quamplurima eruuntur difficillime, & eruta dubia tamen persistunt]; per alcuni altri autori la parola ῤάμνος deriverebbe da ράβδος (rabdos) = bacchetta, verga, dovuto alla flessibilità dei suoi giovani rami, per altri ancora deriverebbe da un termine celtico che dovrebbe significare "ramo"; alaternus dal latino alternus, per la disposizione alterna delle foglie.

 

Descrizione

Arbusto o piccolo albero sempreverde, dioico (più raramente monoico), alto sino a 5 (7) m; fusti a ramificazione alterna, con legno giallastro e profumato (per molti maleodorante) al taglio; corteccia grigio-brunastra, con solcature (dapprima striature) rossastre sempre più evidenti e profonde con l'età; nuovi getti pubescenti (per peli brevissimi, generalmente poco evidenti ad occhio nudo), privi di spine all'apice.

 

Foglie

Foglie picciolate [picciolo 4-8 (10) mm], alterne, coriacee; lamina glabra, di forma (da tondeggiante a ellittica a lanceolata) e dimensioni [1-3 (5) x 2-8 cm] variabili, lucida e con nervatura reticolata e rilevata su entrambe le facce, quella superiore di un verde più scuro della inferiore, margine da subintero a brevemente seghettato o dentellato, con brevissima ala (meglio evidente con lente 10 x) di consistenza cartilaginea, apice acuto e brevemente mucronato.

 

Fiori

Riuniti in piccole infiorescenze cimose (lunghe, al massimo, fino a poco più di 2 cm) all'ascella delle foglie, minuti (mediamente 4-5 mm di diametro); calice verde-giallastro, gamosepalo con (4) 5 lobi ellittico-triangolari acuti, patenti o subpatenti o retroflessi nei fiori maschili, eretti o eretto/patenti in quelli femminili; corolla nulla o monopetala; fiori maschili con 5 stami con antere giallastre ben evidenti, fiori femminili portanti (4) 5 staminodi e con ovario semi-infero formato da 3 carpelli concresciuti, stili (2) 3 giallo-verdastri con stigma biancastro bifido.

 

Frutti

I frutti sono drupe globose o subglobose, prima rossastre e poi nere o nero-rossastre, di (3) 4-6 (7) mm, contenenti 3 semi portanti ciascuno un solco dorsale; giungono a maturazione in Luglio-Agosto e sono velenose per l'uomo.

 

Periodo di fioritura

Fiorisce da febbraio ad aprile.

 

Territorio di crescita

Specie esclusiva dei Paesi mediterranei. Cresce spontanea su quasi tutto il territorio italiano: è naturalizzata in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige. Assente in Val d'Aosta.

 

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Habitat

Specie elio-termofila della macchia mediterranea; litorali, limiti o radure di boschi, costoni collinari ± aridi e soleggiati, insensibile al substrato; comune in tutta la Regione mediterranea dal piano fino a 700 m di quota.

 

Somiglianze e varietà

Rhamnus cathartica L., che si distingue per essere una specie decidua con ramificazione giovanile all'incirca opposta e spinosa all'apice; foglie ellittiche, non coriacee e sub-opposte; fiori sempre 4-meri riuniti in cime ombrelliformi. Presente in tutto il territorio nazionale ad eccezione della Sardegna.

Phillyrea latifolia L., spesso in associazione con R. alaternus, distinguibile per i fusti con corteccia tutta grigiastra, foglie opposte, in proporzione più spesse e rigide, e mediamente più minute rispetto a R. alaternus, con nervatura apparentemente costale semplice sulla pagina superiore, poco evidente (a parte il rachide) su quella inferiore; fiori 4-meri provvisti di calice e corolla (questa biancastra) ben distinti; presente in tutto il territorio nazionale ad eccezione di Piemonte e Val d'Aosta.

 

Specie protetta

Protetto in Emilia Romagna dalla L. R. n. 2 del 1977, vd. art. 4.

Protetto in Umbria dalla L. R. n°49 del 18/11/1977, vd. art.6 (l'art.7 ne disciplina la raccolta e il commercio per scopi scientifici, didattici, farmaceutici ed officinali).

 

Costituenti chimici

Olio essenziale, glicosidi (antrachinone), nelle foglie triterpeni. I frutti, a maturazione, contengono inoltre ramnoxantina, emodina, quercetina, ramnocatartina, zucchero, acido succinico.

 

Uso Alimentare

Dai fiori le api producono miele.

 

Uso Cosmetologico

Non si conoscono usi cosmetici per questa specie.

 

Uso Farmacologico

La presenza di triterpeni conferisce a questa specie attività antipertensiva, antiarterosclerotica ed antiossidante. Inoltre, la ricerca medica sul cancro ha di recente verificato che gli estratti arricchiti in flavonoidi di radici e foglie di Rhamnus alaternus sono in grado di esercitare uno spiccato effetto antiproliferativo rispetto alle cellule della leucemia umana.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

E' documentato un uso della specie, nella medicina popolare di alcuni paesi mediterranei, come galattagogo, lassativo ed ipotensivo. L'effetto lassativo è da ascriversi ai glicosidi antrachinonici presenti nei frutti, e può diventare molto potente se l'uso non è accompagnato da contemporanea assunzione di Altea e Malva (per effetto delle mucillagini che ne mitigano l'effetto per assorbimento). Secondo alcune tradizioni popolari l'Alaterno avrebbe, inoltre, la proprietà di attenuare il mal di fegato.

 

Note

La pianta era usata nell'antichità per tingere di giallo i tessuti; il legno, molto pesante, è ottimo per lavori di tornio ed ebanisteria.

In Sardegna nei paesi dell'interno, una leggenda popolare vuole che un amuleto chiamato "la stella a quattro punte della Dea Madre", realizzato col legno giovane della pianta, protegga, chi lo indossa, da ogni pericolo. Sempre in Sardegna venivano preparate collane fatte con varie parti della pianta da indossare per combattere l'itterizia, altre volte venivano direttamente intrisi gli abiti con infusi delle foglie, questo perché la pianta (per ovvi motivi) era associata al colore giallo, e quindi, per la legge delle affinità, avrebbe dovuto curare tutti quei mali che causano una colorazione giallastra della pelle.

Pianta inserita nella Legge Regionale n° 14 del 28/12/1992 della regione Campania, fra le specie arboree da piantare per ogni neonato venuto alla luce.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus, Regione Liguria, 70 m s.l.m., Marzo 2007 - foto di Marika

 

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