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Romulea requienii Parl.

 

Sinonimi

Romulea atroviolacea Jord.

 

Tassonomia

Regno:Plantae

Divisione:Magnoliophyta

Classe:Liliopsida

Ordine:Asparagales

Famiglia:Iridaceae

 

Nome italiano

Zafferano di Requien.

 

Etimologia

Romulea dal latino Romùleus = dedicato a Romolo, 1° Re di Roma; Requienii in onore a Esprit Requien (1788-1851), botanico, malacologo e paleontologo francese, nonché esploratore della Flora Provenzale e Corsa.

 

Descrizione

Pianta erbacea perenne con bulbo generalmente piriforme, rivestito di tuniche papiracee brunastro-scure, alta fino a 10 cm.

 

Foglie

Le foglie sono verdi lineari, sottili e subcilindriche, disposte tutte in rosetta basale, da poco meno a molto più lunghe dello scapo fiorale.

 

Fiori

Scapo fiorale ben sviluppato, con fusticino rossiccio, afillo, portante 1 o 2 fiori, raramente 3, all'ascella di 2 spate acute o subacute, una inferiore di consistenza erbacea, verde, scariosa e bianco-brunastra generalmente solo sul margine in prossimità della base, l'altra, poco più in alto e in posizione opposta alla prima, completamente scariosa, bianco-brunastra, eccetto lungo l'asse longitudinale mediano in cui ha consisteza erbacea ed è verde; fiori tubulosi con perigonio di 12-28 mm uniformemente violaceo e lacinie spatolate, con screziature poco più scure e spesso poco evidenti sulla superficie abassiale, lunghe 10-20 (25) mm; stami 3, con filamenti generalmente ± concolori al perigonio, pelosetti almeno nel 1/2 basale e antere gialle appressate l'una all'altra; stilo all'incirca concolore al perigonio, terminante, all'apice, con uno stigma diviso in tre segmenti biforcati, riflessi, e papillosi nella faccia interna, di solito ben superante in altezza gli stami.

 

Frutti

Il frutto è una capsula ovale di 6-8 mm portante numerosi piccoli semi globosi.

 

Periodo di fioritura

Fiorisce da febbraio ad aprile.

 

Territorio di crescita

Endemismo di Corsica e Sardegna. Segnalata anche in Toscana, in territorio di Rosignano Marittimo (LI), nei pressi della frazione Castiglioncello, ma non è stata più ritrovata.

 

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Habitat

Predilige prati erbosi e radure nella macchia o gariga, dal livello del mare fino a quote intorno ai 1200 metri.

 

Somiglianze e varietà

Gli esemplari della stazione toscana pare differissero da quelli presenti nelle isole per avere gli stigmi posti all'incirca alla stessa altezza delle antere, e per tale motivo vennero considerati come una varietà, R. requienii var. etrusca Chiarugi; anche nelle popolazioni isolane è possibile, comunque, trovare esemplari, fra quelli tipici, che presentano questo carattere.

R. revelieri Jord. & Fourr. (= R. insularis Sommier), si differenzia da R. requienii per: il perigonio più minuto (< 15 mm in lunghezza) e di un colore più chiaro, e con lacinie visibilmente screziate, quelle esterne possono essere più chiare delle interne; stilo e stigmi sono superati, in altezza, dagli stami, o al più raggiungono la stessa altezza; la spata inferiore è scariosa lungo quasi tutto il margine, quella superiore presenta porzioni erbacee ridotte, concentrate lungo l'asse mediano; specie dapprima ritenuta esclusiva della Corsica, poi rinvenuta in alcune stazioni in Sardegna (M. Limbara e Isola di La Maddalena), anche le popolazioni ritenute un tempo esclusive dell'isola di Capraia (LI) e identificate col taxon R. insularis Sommier, sono in realtà da attribuire a R. revelieri.

 

Specie protetta

L. R. 06/04/2000. n. 56 Toscana, "Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche (...)", citata solo nell'all. A, "(...) specie (...) vegetali di interesse regionale, la cui conservazione può richiedere la designazione di SIR", ma non tra le specie protette presenti nell'all. C, probabilmente perché non è più certa la sua presenza in questa Regione.

Per il totale disinteresse, che poi denota scarsa sensibilità ambientalistica, da parte degli organi istituzionali che a vari livelli sono preposti alla tutela del territorio della Regione Sardegna (organi che per farsi pubblicità hanno nel tempo strumentalizzato l'immagine di un'Isola affermando che può vantare una natura unica e incontaminata) non esiste, ad oggi, alcuna legge che tuteli questa specie endemica (e tante altre molto più vulnerabili) - Nota di G. B. Pau.

 

Costituenti chimici

Ossalato di Calcio, mucillagine ed acido chelidonico. L’ossalato di calcio, presente nel bulbo delle Iridacee, costituisce una difesa naturale verso il loro consumo alimentare: i minuscoli cristalli insolubili, infatti, al contatto penetrano nella pelle e nelle mucose e ne provocano l’infiammazione. L’acido chelidonico, presente nel genere Romulea è un principio attivo con effetti affini a quelli dell’oppio.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, G.B. Pau e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Romulea requienii Parl., Regione Sardegna, 3 m s. l. m., 8 febbraio 2009 - Foto di G.B. Pau.

 

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Romulea requienii Parl., Regione Sardegna, 3 m s. l. m., 8 febbraio 2009 - Foto di G.B. Pau.

 

Nelle popolazioni con esemplari tipici, con stilo che sovrasta notevolmente gli stami (come nelle immagini precedenti, eccetto la prima), a volte se ne possono trovare alcuni con stilo leggermente più corto, o della stessa altezza, degli stami.

 

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Romulea requienii Parl., Regione Sardegna, 3 m s. l. m., 8 febbraio 2009 - Foto di G.B. Pau.

 

Spata superiore-esterna (a sx) quasi completamente erbacea (eccetto il margine alla base), spata inferiore-interna (a dx) quasi completamente scariosa (eccetto lungo l'asse longitudinale mediano).

 

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