Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. Sinonimi Cerasus acida (Ehrh.) Borkh. Cerasus austera (L.) Borkh. Cerasus collina Lej. et Courtois Cerasus vulgaris Mill. Prunus acida Ehrh. Prunus caproniana (L.) Gaudin Prunus cerasus L. subsp. acida (Ehrh.) Ascherson et Graebner Prunus cerasus L. var. austera L. Prunus cerasus L. var. caproniana L. Prunus cerasus L. var. frutescens Neilr. Prunus cerasus L. var. marasca (Host.) Viv. Prunus cerasus L. var. salicifolia H. Jaeger Prunus cerasus L. var. semperflorens (Ehrh.) W. D. J. Koch Prunus semperflorens Ehrh. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliophyta Ordine: Rosales Famiglia: Rosaceae Nomi italiano Ciliegio selvatico nano, Ciliegio acido, Ciliegio montano, Marasca, Amarena, Visciola, Griotta. Etimologia Prunus, genere della grande famiglia delle Rosaceae che comprende anche albicocchi, prugni, mandorli, ecc, è un termine latino che deriva dal greco Proynos e Proyne = Pruna; cerasus: termine latino che deriva dalla città turca Kerasun (Cherasonte) dalla quale, secondo la leggenda, nel 65 AC il generale romano Lucullo portò a Roma questa pianta. Descrizione Alberello deciduo di 2 ÷ 8 m con rami esili che, talvolta, possono essere penduli; fusto eretto con corteccia liscia caratterizzata da striature scure orizzontali; rami giovani dapprima verdastri, presto bruno-rossastri e lucidi . Foglie Le foglie hanno consistenza quasi coriacea, liscie, glabre, verdi-lucide sulla pagina superiore, ellittiche, finemente dentellate o crenate, e con apice acuminato o brevemente mucronato; picciolo in genere provvisto di ghiandole (di rado ne è sprovvisto), con stipole lineari caduche. Fiori Fiori ermafroditi, raggruppati in fascetti di 2 ÷ 4 su peduncoli di 2 ÷ 4 cm a formare ombrelle lasse; perianzio formato da 5 sepali verdi e 5 petali ovali bianchi; androceo formato da 15-30 stami, gineceo con pistillo monocarpellare (nelle varietà selvatiche, fino a 5 carpelli in quelle coltivate); impollinazione entomogama (soprattutto api), o autofecondante. Frutti Drupe globose glabre porporine o rosso-scure, e non pruoinose, del diametro di 1 - 1,5 cm, con epicarpo non aderente alla polpa, che è giallastra e più o meno acida; endocarpo di forma sferica, liscio, e di colore bruno-chiaro che racchiude un nocciolo dal sapore amarognolo; maturano a giugno-luglio. Periodo di fioritura Fiorisce in Aprile - Maggio - Giugno. Territorio di crescita Specie originaria dell'Asia Minore, è stata introdotta come specie da frutto un po' in tutto il globo; in Italia è assente, allo stato selvatico, in Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Liguria, Puglia, Calabria, altrove è specie naturalizzata. Habitat Coltivata nell'area temperata è diventata spontanea dal piano alla collina. Somiglianze e varietà Attualmente le seguenti varietà sono considerate sinonimi di P. cerasus L.: P. cerasus var. caproniana (L.) Gaudin = amarene: drupa rosa pallida con succo incolore; P. cerasus var. marasca (Host.) Viv. = marasche: foglie ovate poco crenate, stipole maggiormente persistenti, drupa più lungamente peduncolata, pendente, rosso viva. P. cerasus var. austera L. = visciole, griotte: drupa porporino scura con succo rosso sanguigno, rami allungati, fiori più penducolati, nocciolo che si stacca più facilmente dal gambo . Specie protetta Non risultano notizie di protezione di questa pianta su tutto il territorio italiano. Costituenti chimici Flavonoidi, mucillagini, tannini, acido malico, polifenoli, vitamine A B C , fibre, potassio, calcio, fosforo, ferro, zuccheri. Uso Alimentare I frutti di Prunus cerasus oltre che venire consumati freschi, sono utilizzati in tutto il mondo per preparare conserve e dolci, in un’infinità di ricette diverse. Nel nostro paese, in particolare, se ne ricavano un liquore, il Maraschino, ed uno sciroppo di amarena, largamente commercializzato ed utilizzato sul gelato e in numerose preparazioni gastronomiche mentre i semi vengono utilizzati per la preparazione di liquori amari. Uso Cosmetologico L'olio ottenuto dai semi è utilizzato nei prodotti cosmetici. La polpa delle ciliegie può essere utilizzata come astringente sulla pelle irritata e per capillari dilatati. In cosmesi se ne ricavano maschere tonificanti. Con i peduncoli, che contengono tannino e sali di potassio, si può preparare un decotto dagi effetti lentivi per la pelle screpolata. Uso Farmacologico I peduncoli dei frutti sono diuretici: vengono seccati e usati in infusione per azione diuretica, antiurica, antigottosa, contro la cistite e l'insufficienza renale. Una serie di studi fitochimici ha evidenziato l’elevato contenuto di composti con proprietà antiossidanti (antociaine) ed antinfiammatorie, conenuti nel frutto. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Il frutto, ricco di flavonoidi, è leggermente lassativo ed anche indicato in caso di artriti, arteriosclerosi, disturbi renali e gotta. Gli antociani, sali cloruri che conferiscono il colore rosso, possiedono proprietà antidolorifiche, assimilabili a quelle dell’aspirina. In erboristeria i peduncoli vengono utilizzati per ricavarne preparati con effetto depurativo, disintossicante, diuretico, rimineralizzante, energetico e per rafforzare le difese immunitarie. Per uso esterno si possono fare impacchi di ciliegie che, applicati sulla fronte, alleviano l’emicrania. Note Le foglie e i semi contengono piccole quantità di cianuro che gli conferiscono il caratteristico sapore amaro; sembra che questo, assunto in piccole quantità, migliori la respirazione e la digestione e dia un senso di benessere;sono inoltre in corso degli studi sulla loro presunta efficacia nel trattamento contro il cancro. I prodotti contenenti questi derivati, se assunti in eccesso, causano insufficienza respiratoria fino a diventare mortali. Dal fusto si ottiene una resina che viene utilizzata anche come adesivo, mentre dalle foglie si ricava un colore verde. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Nino Bertozzi, Giovanni Baruffa, G.B. Pau, Pietro Curti, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Frutti
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Albero.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Pagina superiore della foglia.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Pagina inferiore della foglia.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Rami carichi di frutti.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Giovane ramo e foglia: all'attaccatura della lamina si notano le ghiandole nettarifere.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Nino Bertozzi Tronco con la caratteristica resina e, a destra, formazioni fungine.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Angelo Maschio
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Marika "Agriotte", come vengono chiamate in Liguria (ed in Francia).
Gruppo Botanico AMINT Inviato 20 Novembre 2008 Autore Inviato 20 Novembre 2008 Prunus cerasus L. - Foto di Giovanni Baruffa Pianta di amarene (Cusio 2008).
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