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Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart.

 

Sinonimi

Hippophaë rhamnoides L. subsp. fluviatilis Soest

 

Tassonomia

 

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Rhamnales

Famiglia: Elaeagnaceae

Genere: Hippophaë

 

Nome italiano

Olivello, Olivello spinoso, Olivella, Olivella spinosa.

Localmente: Gorra, Gorla, Gambarotti (Piemonte); Briuscioi (Lombardia); Sbrega-vache (Veneto), Spin da berleida (Emilia-Romagna); Ue di cornitt (Friuli-Ve.Giulia).

 

Etimologia

Il termine latino Hippophaë deriva dalla unione dei termini greci ἵππος (hippos) = cavallo e φαεινός (faeinos) = risplendo: questo perché, secondo Plinio [Nat. Hist.; Lib. XXII: Cap. XII], le specie identificate con questo nome offrivano dei naturali rimedi per la cura delle patologie equine. Tale nome fu attribuito da Linneo [sp. Pl., II: 1023-1024 (1753)], che accettò l'ipotesi del botanico napoletano Fabio Colonna (1567-1640) secondo cui la Ίπποφαές (Hippophaes) di Dioscoride [Mat. Med., Lib. IV: cap. CLXIII], ripresa da Plinio* come Hyppophyes [ib.], fosse riferita proprio alla Hippophaë rhamnoides s. l. [Min. Cogn. Stirp. & Rar.: 36-40 (1616)]; in realtà, stando alla descrizione del medesimo Dioscoride (e di Plinio), la Ίπποφαές sembrerebbe più riferibile ad una Euphorbia sp., probabilmente alla Euphorbia acanthothamnos Heldr.

Il termine specifico fluviatilis deriva da fluvius = fiume, acqua: evidentemente per l'habitat di crescita lungo le rive dei fiumi e laghi; rhamnoides trae origine dall'unione del nome Rhamnus che designa un genere di piante, con il suffisso -oides indicante similitudine, quindi "simile al Rhamnus".

 

* In realtà sia Dioscoride che Plinio menzionano due specie di Ίπποφαές - Hyppophyes: una, che è quella a cui fa riferimento il Colonna, descritta come una pianta arborescente, spinosa e lattiginosa che cresce nelle vicinanze del mare e nei terreni sabbiosi, l'altra descritta come pianta che predilige i medesimi terreni della prima, ma dal portamento prostrato, acaule, priva di fiori e che Dioscoride identifica anche come Ίπποφαεςτον (hippophaeston) [ib.: cap. CLXIV], da alcuni identificabile con la Centaurea spinosa L.

 

Descrizione

Arbusto deciduo, dioico, alto fino a 4 metri, o poco più, pollonifero, assume spesso portamento cespuglioso o, più raramente, di piccolo albero; fusti eretti, abbondantemente ramificati, con corteccia di colore grigiastro-chiaro; rami più giovani dapprima ricoperti da squamette argentee o ferruginee, poi con evidente pubescenza biancastra, spesso afilli e/o spinescenti.

 

Foglie

Alterne, sessili, a lamina lineare-lanceolata (3÷7,5 x 40÷70 mm) con apice acuto (ricordano quelle di alcuni salici); margine liscio, pagina superiore verde-grigiastra inizialmente villosa e poi glabra, pagina inferiore grigiastro-chiara per la presenza di squamette argentee.

 

Fiori

Attinomorfi, di colore giallo-verdastro chiaro con toni rossicci, perianzio ridotto al solo calice, composto da 2 sepali connati e conniventi; fiori maschili di 3 mm di diametro, riuniti in pseudo-amenti, con sepali saldati alla base e portanti squamette sparse argentee o ferruginee, stami 4 racchiusi entro la volta formata dai sepali; quelli femminili più piccoli (2 mm di diametro), generalmente solitari o in coppie, con sepali saldati per oltre metà della loro lunghezza (fino a 3/4) e interamente ricoperti da squame ferruginee, ovario supero 1-loculare con stilo claviforme ben sporgente dalla volta formata dai sepali; impollinazione anemogama; antesi precedente la foliazione.

 

Frutti

False drupe, chiamate comunemente "olivelle", dimensioni circa 5 x 9 mm; colore giallastro, aranciato a maturazione e quindi rosso-brunastro; il vero frutto è l'achenio inglobato sotto la porzione carnosa (derivante dall'ingrossamento del calice) della falsa drupa; le olivelle sono commestibili, ma di sapore acidulo.

 

Periodo di fioritura

Marzo-Maggio.

 

Territorio di crescita

Questa specie è spontanea in prossimità dei rilievi orografici più importanti dell'Europa sudoccidentale, dai Pirenei centrali e Valle del Rodano alle Alpi e Apennino settentrionale.

In Italia è presente in tutte le regioni centro-settentrionali, Umbria compresa; assente nelle restanti regioni, isole comprese; segnalata in passato in Campania, dove non è stata più ritrovata.

 

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Habitat

Specie caratteristica degli alvei fluviali e lacustri, dal livello marino fino a 1600 (1700) m s.l.m., preferendo terreni freschi ed esposizioni luminose; si adatta a tutti i tipi di terreno, anche con presenza di residui salini, formando spesso fitte macchie cespugliose.

 

Somiglianze e varietà

Ad una osservazione superficiale si potrebbe confondere con qualche salicacea a foglie strette, ma tutti i salici sono privi di spine.

 

Specie protetta

Non risultano norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta.

 

Costituenti chimici

I principali sono: acidi grassi, vitamine ( A, C, E ), carotenoidi, triterpeni, steroli, flavonoidi, acidi organici (ossalico, citrico, tartarico, clorogenico, malico, succinico), aminoacidi, tocoferolo, tannini, pectine, oligoelementi (zolfo, selenio, zinco, rame ).

 

Uso Alimentare

I frutti, ricchi di vitamina A e C, sono commestibili sia crudi che cotti. Da crudi hanno un sapore molto acido, che non piace a tutti e che si ammorbidisce con la cottura. Vengono spesso utilizzati, insieme ad altri frutti, per fare succhi e, nel nord della Germania, per ottenere un vino dal sapore dolce ed un liquore.

 

Uso Cosmetologico

La polpa dei frutti, per la ricchezza di vitamina C, è usata in cosmetica come ingrediente per maschere facciali ed altri prodotti per il viso, con effetto antietà.

 

Uso Farmacologico

Numerosi studi sperimentali hanno dimostrato l’efficacia degli oli e degli estratti ricavati dai frutti e dalle foglie di Hippophaë fluviatilis nel trattamento di varie malattie della pelle e del sistema cardiovascolare. Inoltre si è verificato che gli estratti grezzi ricavati dai semi sono in grado di esercitare buona attività antiossidante ed antibatterica.

Il consumo alimentare del frutto fresco o del succo, per la ricchezza in vitamine, flavonoidi ed oligoelementi è in grado di esercitare azione protettiva rispetto alle malattie del cuore, del fegato ed all’arteriosclerosi.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono essere eseguiti sempre sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Le foglie e i frutti, per il contenuto in tannini, esercitano azione astringente e vermifuga.

L’olio ricavato dalle foglie e dai giovani rami contiene sostanze bioattive che permettono di utilizzarlo come unguento per trattare le ustioni.

L’olio ricavato dai frutti, è utilizzato nel trattamento di disordini cardiaci, nelle ulcere gastriche e nei disturbi intestinali.

In erboristeria i frutti vengono usati per preparare estratti, sciroppi ed infusi ad azione cicatrizzante, tonica, vasoprotettrice, antiossidante, antisettica ed astringente.

 

Un’antica leggenda narra che i Greci usassero le foglie di Hippophaë fluviatilis come foraggio per i cavalli di razza, da cui il nome del genere Hippophaë = cavallo lucente. Secondo un’altra leggenda le foglie erano il cibo preferito di Pegaso, il cavallo volante, poichè lo aiutavano a librarsi in aria.

E' comunque noto sin dall'antichità che da bacche e foglie di questa pianta si ricavassero unguenti da spalmare sul mantello dei cavalli per renderlo più lucido.

 

Note

Questa pianta è stata utilizzata molto spesso per realizzare siepi, che, grazie alla presenza di numerose e lunghe spine, erano impenetrabili.

Attualmente, grazie alla resistenza alla salsedine, viene impiegata nelle siepi lungo le strade ove è uso spargere il sale per evitare la formazione di ghiaccio.

Le bacche sono un cibo gradito a molti uccelli.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, Renato M. Fondi, Annamaria Bononcini, G. B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Fiume Adda, metri 95 s.l.m. - 23-09-2007 - Foto di Giovanni Baruffa.

 

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