Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. s.l. Sinonimi Jacea tricolor (L.) Opiz (1852) Mnemion tricolor (L.) Spach (1836) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Malpighiales Famiglia: Violaceae Nome italiano Viola del pensiero, Erba trinità, Suocera e nuora Etimologia I fiori del genere Viola hanno questo nome fin dall'antichità classica, e se si considera che il latino Viola e il greco Ion originano da una comune radice, si può supporre che già le popolazioni indoeuropee possedessero un termine ben preciso - e simile - per indicare questo genere di fiori. L'attributo specifico si rifà alla vistosa colorazione, con la frequente presenza di almeno tre colori diversi. Descrizione Viola tricolor è una comune pianta erbacea annua, spontanea in Europa e Asia, con fusti che possono raggiungere i 40 cm, e può talvolta prolungare il suo normale ciclo di vita diventando bienne o addirittura perenne. Da una radice a fittone si sviluppa il fusto epigeo, ascendente o eretto, per lo più glabro o poco peloso, foglioso agli internodi, ramoso e spesso ramificato fin dalla base. Foglie Le foglie hanno margine crenato, sono più o meno lungamente peziolate con picciolo alato, e sono dotate di stipole. Le inferiori hanno lamina ovale o cuoriforme, le superiori hanno lamina lanceolata; le stipole sono pennato-partite o pennatifide, divise in 5-11 segmenti di cui quello centrale lanceolato con margine crenato. Fiori I piccioli fiorali originano all'ascella delle foglie e recano un singolo fiore ermafrodito ed auto-fertile, zigomorfo, avente un diametro di circa 15-20 mm. Corolla dialipetala, petali 5 di colore molto variabile, spesso sfumato, interamente gialli o violetti oppure dissimili, quello inferiore usualmente giallo, ornato all'unghia da 5-7 lineette scure divergenti, i due laterali bianchi o gialli, anch'essi ornati all'unghia da due-tre lineette divergenti, i due superiori bianchi o azzurro-violetti, privi di ornamento e sempre più lunghi del calice; petalo inferiore prolungato in un sottile sperone, lungo 3-6 mm, che contiene il nettario costituito da appendici dei due stami inferiori; calice formato da 5 sepali revoluti. L'ovario è supero, uniloculare, formato da (2) 3 (5) carpelli saldati tra loro (sincarpico). Lo stilo è contorto, a forma di S, e lo stigma ha forma variabile. Stami 5, liberi, più brevi dell'ovario (ipogini), con antere erette, conniventi a formare un anello che circonda l'ovario. L'impollinazione è operata dagli insetti. Frutti Il frutto è una capsula loculicida di forma ellittica. I semi hanno colore bruno scuro. Periodo di fioritura (Febbraio) Maggio-Luglio (Settembre) Territorio di crescita Specie ad ampia diffusione eurasiatica, in Italia è presente soprattutto al Nord; la facilità di confusione con altre specie rende difficoltoso determinarne l'esatta distribuzione. Entrambe le sottospecie identificate nella flora italiana mancano in Umbria, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Inoltre Viola tricolor L. subsp. tricolor manca in Liguria e Basilicata, mentre Viola tricolor L. subsp. saxatilis (A.F.W. Schmidt) Jan manca in Molise ed è dubbia in Lazio e Basilicata. La cartina tiene conto della sovrapposizione delle due sottospecie. Habitat Predilige orti e terreni coltivati o abbandonati, suolo acido o neutro, dal piano alla regione subalpina (0-2100 m). Somiglianze e varietà Nel territorio italiano si distinguono le seguenti due sottospecie: Viola tricolor L. subsp. tricolor, priva di odore, con sperone poco più lungo delle appendici del calice; Viola tricolor L. subsp. saxatilis (A.F.W. Schmidt) Jan (= subsp. subalpina Gaudin), odorosa, con sperone lungo circa il doppio delle appendici del calice. Sono inoltre presenti altre due specie molto simili: Viola arvensis Murray s.l., presente e comune in tutte le regioni italiane, distinguibile da V. tricolor per il fusto ricoperto di brevi peli rivolti in giù; per la corolla più piccola (10-15 mm), con i petali superiori mai più lunghi del calice e per lo sperone più lungo delle appendici del calice. Si distinguono le due sottospecie V. arvensis Murray subsp arvensis, presente in Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, e V. arvensis Murray subsp. megalantha Nauemb. presente solo in Friuli-Venezia Giulia. Viola kitaibeliana Schultes, dubbia in Piemonte ed assente in Trentino-Alto Adige, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Molise, Puglia, Sardegna, ben distinguibile da V. tricolor per la corolla molto più piccola (6-8 mm) e solitamente giallo-biancastra, nonché per l'accentuata tomentosità e la ramosità ridotta. Specie protetta Non risultano notizie di protezione di questa pianta su tutto il territorio italiano. Costituenti chimici Flavonoidi: rutina, violatina, scoparina, luteolin-7-O-glucosidi, ecc. Gomme, resine, mucillagine, saponine, metilsalicilati, umbelliferone. Uso Alimentare Le foglie giovani e i boccioli dei fiori possono essere consumati sia crudi che cotti. Aggiunti alle zuppe hanno un’azione addensante. I fiori freschi possono essere aggiunti alle insalate o usati per guarnire piatti di vario genere. Uso Cosmetologico Fiori e foglie esercitano un'azione depurativa sulla pelle e possono venire utilizzate sia per uso interno (infusi) che per uso esterno (impacchi) utili nell'acne e nelle foruncolosi. Gli estratti entrano come componenti in vari cosmetici, soprattutto indicati per pelli grasse. Uso Farmacologico La specie è stata, sostanzialmente, poco studiata da un punto di vista farmacologico anche se ne è dimostrata l'efficacia verso vari tipi di affezioni. Il contenuto in flavonoidi, specie in rutina, può spiegare l'attività antiflogistica, antiossidante e protettiva sui capillari. Le saponine giustificano l'attività espettorante e le mucillagini l'azione emolliente. L'attività antimicrobica di infusi, decotti ed estratti è stata verificata da una ricerca del dipartimento di Farmacologia dell'Università di Poznań, in Polonia. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Viola tricolor ha una lunga tradizione di uso, nella medicina popolare, per trattare vari tipi di disturbi, dalla crosta lattea, a varie forme di eczema, all'asma. Nella moderna erboristeria viene utilizzata, specie per uso interno, principalmente per l'effetto depurativo, antinfiammatorio (artrosi, reumatismi, infiammazioni ed infezioni urogenitali), diuretico (gotta), emolliente, espettorante e lassativo. Per uso esterno, sotto forma di cataplasmi, viene utilizzata per trattare eczemi, dermatosi, acne e seborrea e come riepitelizzante. Nel "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, Viola tricolor (Heartsease) è il magico fiore il cui succo, spremuto negli occhi di un dormiente, lo fa innamorare della prima persona che vedrà al risveglio. Note In Viola tricolor L. s.l., come in molte altre Viole, è possibile la cleistogamia, ossia la capacità del fiore di autoimpollinarsi. L'assenza del rimescolamento genetico, tipico della riproduzione sessuata, consente l'affermarsi di mutazioni genetiche casuali, originando un'ampia variabilità dei caratteri morfologici, anche nell'ambito di una stessa popolazione locale. Mentre in alcune "specie" (es. Alchemilla vulgaris) l'incapacità di riprodursi per via eterogamica fa sì che ogni singola mutazione genetica generi un clone che di fatto corrisponde alla classica definizione di specie, in V. tricolor questa variabilità viene controllata dalla dominanza dell'eterogamia, e la formazione di nuove specie può avvenire solo con il classico meccanismo della deriva genetica di popolazioni geograficamente isolate. Viola tricolor L. s.l. è anche fortemente suscettibile di formare ibridi naturali con alcune specie congeneri; in Italia ciò non accade a causa dell’isolamento geografico delle specie ibridogene; questa sua particolarità è stata tuttavia sfruttata dai floricultori che all'inizio dell'Ottocento hanno ibridato V. tricolor con V. altaica Ker-Gawl. con V. lutea Hudson e altre, dando origine all'infinita varietà di cultivar oggi in commercio col nome di "viole del pensiero". Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, G.B. Pau e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; fine Aprile 2006; Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 5 Aprile 2008; Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 1 Maggio 2008; Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, Valsesia; m 1200 s.l.m.; 1 Maggio 2008; Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. Di profilo.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Liguria; 467 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Marika Ligure. Fiore in primo piano.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Piemonte, prov. Verbania; 800 m s.l.m.; Maggio 2008; Foto di Giovanni Baruffa.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 10 Agosto 2011 Autore Inviato 10 Agosto 2011 Viola tricolor L. (1753) s.l.; Regione Emilia Romagna; 1100 m s.l.m.; Giugno 2006; Foto di Gianni Bonini.
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