Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L. Sinonimi Primula nivalis Turcz. Primula homemanniana Lehm. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Primulales Famiglia: Primulaceae Nome italiano Primula farinosa, Primavera impolverata. Etimologia Secondo la nomenclatura coniata dal medico e botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708), basata già sui concetti di genere e specie, ma non binomia, il nome del genere era Primula veris (per il fatto che con tale nome, in età latina post-classica, venivano denominate proprio le primule, in senso generalizzato), dal latino primulus = primo, e veris genitivo di ver = primavera, e quindi col significato di "primo (fiore) di primavera"; questo nome durò fino a che Linneo, circa mezzo secolo dopo la pubblicazione delle Institutiones rei herbariae (1700) di Tournefort, introdusse la nomenclatura binomiale, secondo la quale l'appellativo generico deve essere univoco, e per cui fu costretto a tagliare il termine veris, che assegnò come epiteto ad una delle specie appartenenti a questo medesimo genere. L'attributo specifico, farinosa, si riferisce all'aspetto bianco-farinoso della pagina inferiore delle foglie. Descrizione Pianta erbacea perenne, alta da 8 a 30 cm (mediamente non più di 15), con radici fascicolate, rosetta di foglie basali e scapo fiorale cilindrico, afillo, laterale rispetto alla rosetta, multifloro. Foglie Sessili, lanceolato-spatolate, ad apice acuto, tutte basali in rosetta, lunghe da 3 a 8 cm, minutamente dentellate al margine; la pagina inferiore è densamente bianco-farinosa. Fiori L'infiorescenza è un'ombrella di 4-20 fiori attinomorfi, ermafroditi, sorretti da peduncoli che possono raggiungere la lunghezza di 4 cm. Il calice gamosepalo è lungo 5-6 mm e possiede 5 denti lunghi poco meno del tubo. La corolla, rosea con fauce giallo-oro, è gamopetala con tubo appena più lungo del calice, e lobi separati fin quasi alla fauce e divisi fino a 1/3 della loro lunghezza. Gli stami, in numero di 5, sono concresciuti al tubo corollino; l'ovario è supero, con unico stilo. Frutti Il frutto è una capsula di forma pressoché cilindrica, lunga 7-8 mm e contenente numerosi semi di colore rosso scuro. Periodo di fioritura Aprile-luglio. Territorio di crescita Presente ma rara su tutto l'arco alpino; segnalata come rarissima nella pianura padana. Habitat Predilige luoghi paludosi e torbosi, dal piano basale fino oltre 2600 metri di quota. Somiglianze e varietà Tra le numerose specie del genere Primula, caratterizzate dall'avere fiore non giallo e scapo pluricefalo, questa specie si distingue da tutte le altre per il lembo corollino piano, con i 5 lobi profondamente separati e debolmente bilobi, oltreché per il particolare colore rosa. Specie protetta Non risultano segnalazioni di norme a carattere generale, regionale, locale, che proteggano questa pianta. Costituenti chimici Come nelle congeneri sono presenti flavonoidi, fenoli, saponine; nelle foglie e nei petali zuccheri e glicosidi. Uso Alimentare La specie non riveste interesse da un punto di vista limentare. Uso Cosmetologico Non si conoscono usi cosmetici per questa specie. Uso Farmacologico Anche se alcuni principi attivi presenti nella pianta potrebbero, teoricamente, avere un'efficacia farmacologica non si conoscono utilizzi di questa specie nella moderna farmacopea. Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico. Medicina alternativa e Curiosità Come in altre specie congeneri la medicina popolare ha riconosciuto, in passato, alcune proprietà curative a questa specie. Rizoma, foglie e fiori sono stati utilizzati come blandi analgesici, diuretici e lassativi. Note Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica. Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT Primula farinosa L., Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia), 1780 m s.l.m., 2 giugno 2009, foto di R.M.Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Trentino, Passo di Lavazè, 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini. Crescita in zona umida e paludosa.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia), 1780 m s.l.m., 2 giugno 2009, foto di R. M. Fondi. La compresenza dell'equiseto caratterizza l'habitat umido-torboso di questa primula.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia), 1780 m s.l.m., 7 giugno 2009, Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Piemonte, Val d'Otro (Valsesia), 1780 m s.l.m.,7 giugno 2009, Foto di R.M. Fondi.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Trentino AA.), 1780 m s.l.m., 2 giugno 2009, Foto di Bepi Lovato.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Valle d'Aosta, 1700 m s.l.m., 23 maggio 2009, foto di Giovanni Malvicino. Macro dell'infiorescenza che evidenzia la farinosità del calice.
Gruppo Botanico AMINT Inviato 11 Giugno 2012 Autore Inviato 11 Giugno 2012 Primula farinosa L., Regione Trentino, Passo di Lavazè), 1900 m s.l.m., Luglio 2008, foto di Gianni Bonini. Crescita in zona umida e paludosa; si notano la posizione ascellare e la farinosità dello scapo fiorifero.
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