Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, Regione Umbria; Giugno 2008; Foto di Luigi Minciarelli
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.Specie tossica che provoca sindrome gastroenterica con latenza molto breve, circa un quarto d'ora tra il pasto e l'insorgere dei primi sintomi.La caratteristica che permette con sicurezza di riconoscerlo dal Cantharellus cibarius è la lamella bel formata, mentre nel Cantharellus cibariusabbiamo delle pieghe imeniali non ben formate.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod, Regione Lombardia; Ottobre 2009; Foto di Massimo Mantovani.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Piemonte; Novembre 2011; Foto di Gianluigi Boerio.Ritrovamento su legno marcescente di Castanea sativa.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Francolini.Appennino, zona Lagaro; Cerro puro; 650 metriSpecie altamente coreografica per i suoi colori brillanti e uniformi su cappello e gambo: di solito arancio o giallo-arancio fino a fulvo, bruno-rosso anche se può presentarsi anche bruno scuro. Le lamelle sono molto fitte e molto decorrenti sul gambo, intercalate da lamellule, con colori dal giallo-oro al giallo-arancio e sempre con tonalità più giallastre rispetto al cappello. Cresce cespitoso alla base o sulle radici di latifoglie, prediligendo piante come ilLeccio, l’Olivo (da cui il nome), la Quercia; le sue dimensioni sono anche ragguardevoli potendo raggiungere un diametro pileico di 20 cm. Ha la caratteristica di essere bioluminescente. È specie tossica. Confondibile con Hygrophoropsis aurantiaca che preferisce le conifere, non è cespitosa, è di colori più aranciati e, soprattutto, ha imenoforo privo di lamellule e con le lamelle aventi tendenza a biforcarsi.Dal TUTTO FUNGHI, pag 492:“Specie tipo del Genere Omphalotus, termofila, molto diffusa nell’area mediterranea, può essere saprotrofa ma prevalentemente è parassita: spesso la ritroviamo affiorante dal suolo, apparentemente terricola, ma basta scavare leggermente sotto il gambo per trovare la radice o il legno che gli fa da substrato.La bioluminescenza di questa specie è provocata da alcuni pigmenti presenti nelle lamelle. Dobbiamo dire che il fenomeno non è sempre riscontrabile e che per manifestarsi ha bisogno del buio totale. Questo fungo ha anche un’altra caratteristica: se manipolato macchia le mani di arancione.”Lamelle decorrenti.Superficie del cappello percorsa da fibrille.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Emilia Romagna; Novembre 2009; Foto di Gianni Bonini.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Umbria; Agosto 2010; Foto di Stefano Rocchi.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Lazio, Macchia grande di Manziana; Settembre 2012; Foto di Mauro Cittadini.
Archivio Micologico Inviato 22 Aprile 2016 Autore Inviato 22 Aprile 2016 Omphalotus olearius (De Cand.: Fr.) Fayod; Regione Lazio; Settembre 2012; Foto di Felice Di Palma.
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