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Colchicum autumnale L.

 

Sinonimi

Colchicum vernale Hoffm.

Colchicum praecox Spenn.

Colchicum transsilvanicum Schur

Colchicum vernum Kunth

Colchicum polyanthon Ker Gawl.

Colchicum vranjanum Adamovic ex Stef.

Colchicum multiflorum Brot.

Colchicum pannonicum Griseb. & Schenk

Colchicum bisignanii Ten. ex Janka

Colchicum bulgaricum Velen.

Colchicum haynaldii Heuff.

Colchicum commune Neck.

 

Tassonomia

Regno:Plantae

Divisione:Magnoliophyta

Classe:Liliopsida

Ordine:Liliales

Famiglia:Liliaceae

 

Nomi italiani

Falso zafferano, Colchico autunnale, Zafferano bastardo, Giglio matto, Freddolina.

 

Etimologia

Colchicum deriva da Kolchis, ovvero una regione dell'est della Georgia, sul Mar Nero, l'antica Colchide, regno mitologico di Medea. Autumnale si riferisce al periodo di fioritura.

 

Descrizione

Pianta perenne con bulbo verticale, a forma di pera e ricoperto da una tunica bronzea, che non emette fiori finché ci sono le foglie. Foglie e semi appaiono in primavera, poi seccano e spariscono lasciando posto ai fiori in autunno. Tutta la pianta è velenosa.

 

Foglie

Le foglie del Colchicum spuntano in primavera e muoiono in autunno prima che compaiano i fiori; sono di colore verde scuro, lunghe fino a 30 cm, larghe circa 7cm, con leggere striature più scure.

 

Fiori

I fiori, simili a quelli dei Crocus, spuntano in autunno nascendo direttamente dal bulbo sotterraneo, per lo più a mazzetti di 3 ma anche fino a 7; hanno 6 tepali di colore viola/rosa non variegati, fusi in un unico tubo perigoniale. Il fiore (lobi + tubo) è lungo complessivamente fino a 20 cm; ermafrodita, ha antere gialle su 6 stami, 3 dei quali più lunghi dei restanti, e 3 stili sporgenti dal tubo e separati tra loro.

 

Frutti

I frutti sono capsule ovoidali, verdi, collocate nel cuore delle foglie in primavera; contengono circa 200 semi che sono dapprima bianco lattiginosi ma col passare del tempo scuriscono.

 

Periodo di fioritura

I fiori spuntano fra agosto e ottobre.

 

Territorio di crescita

C. autumnale è diffuso e comune nel nord Italia fino alla Toscana. La specie è stata ritrovata anche in Sardegna.

 

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Habitat

Cresce nelle radure boschive, nei prati e nei luoghi umidi, ma non in substrato calcareo.

 

Somiglianze e varietà

C. autumnale può essere confuso con piante del genere Crocus (fam. Iridaceae), e in particolare con Crocus sativus L. lo zafferano vero, che però ha foglie riunite in mazzetti filiformi e lunghe una trentina di cm, e tre soli stami, mentre il Colchicum ne ha 6; altro importante fattore di distinzione è il periodo di fioritura, primaverile-precoce nei Crocus e tardo-estiva/autunnale nei Colchicum.

Facile anche la confusione con C. alpinum L., i cui fiori sono però isolati ed hanno stili più brevi con stigma a capocchia.

Molto più simili sono C. lusitanum Brot. con foglie più strette e lobi perigoniali variegati a scacchi, e C. neapolitanum, con foglie più strette e bulbo più piccolo: due specie precedentemente attribuite a C. autumnale.

 

Specie protetta

Non ci sono notizie sulla protezione della pianta in territorio nazionale.

 

Costituenti chimici

I bulbi, dove se ne rileva la maggior concentrazione, contengono: colchina, colchiceina, amido, resina, tannino, zuccheri, acido chelidonico, salicilico e benzoico. I semi: colchicina, colchicoside, fitosterina, olio grasso, acido gallico, alcaloidi; sono altamente tossici e ne basta 1 solo per intossicare un bambino.

La colchicina è una sostanza alcaloide molto tossica che interferisce con la divisione cellulare inibendola.

 

Uso Alimentare

Per la sua tossicità è altamente vietato il consumo alimentare umano; anche le bestie di grossa taglia lo evitano, mentre gli ovini se ne cibano voracemente, col risultato di produrre poi un latte non commestibile.

 

Uso Cosmetologico

Data la tossicità dell'intera pianta non si conoscono usi cosmetologici.

 

Uso Farmacologico

Oltre che per le forme acute di gotta è utile per la cura di alcune forme di epatite cronica. Trova impieghi anche nel trattamento esterno di alcune forme tumorali grazie alle sue capacità di ridurre la duplicazione cellulare. Gli utilizzi in farmacologia di questa pianta, contenente sostanze tra le più velenose, sono necessariamente riservati ai medici e si limitano all'utilizzo della sola colchicina pura.

Pianta da evitare e non utilizzata in fitoterapia per la sua velenosità.

 

Medicina alternativa e Curiosità

In omeopatia il C. autumnale viene usato, in minime dosi, per la poliartrite e nella ritenzione degli acidi urici che provoca la gotta. Mentre in veterinaria come diuretico e per curare i malanni articolari degli animali.

Anticamente il decotto della pianta veniva frizionato sul derma per il trattamento delle sciatalgie e nelle affezioni del trigemino

 

Note

La mitologia narra che fu proprio Medea, abitante della Colchide, a causare la nascita del fiore sulla terra, lasciando sbadatamente cadere sul terreno una goccia di una delle sue pozioni.

I cacciatori francesi chiamavano il Colchicum autumnale "ammazzacani", credendolo responsabile dell'avvelenamento dei loro cani da caccia, ma più probabilmente le povere bestie mangiavano i bocconi preparati per gli animali nocivi e imbevuti con la colchicina, contenuta nei semi e nei bulbi delle piante. In alcuni posti della Liguria viene chiamato "lumin da morto", dato che il fiore sboccia coi primi freddi e vicino alla ricorrenza dei defunti, e gli attribuiscono il valore emblematico di fiore della meditazione e del rimpianto. Mentre per altri rappresenta il simbolo della perversità, a causa della sua forte velenosità.

In alcune zone di montagna se ne sconsiglia l'uso per la realizzazione dei centro tavola e a tal proposito in queste località viene chiamato "fiore del mal di testa".

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, Pietro Curti e Renato Fondi - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Colchicum autumnale L., Regione Liguria, 736 m s.l.m., Aprile 2008 - foto di Marika

 

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