Archivio Micologico Inviato 3 Maggio 2016 Inviato 3 Maggio 2016 Tricholoma frondosae Kalamees & Shchukin 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Tricholomataceae Sinonimi Tricholoma equestre var. populinum Mort. Chr. & Noordel 1999 Cappello Si presenta inizialmente convesso-campanulato, poi convesso-appianato, infine irregolarmente disteso con umbone ottuso nella parte centrale. Il margine è privo di scanalature, spesso ondulato, negli esemplari giovani è piuttosto arrotolato, abbastanza involuto e mai completamente disteso anche a maturità. La cuticola è molto vischiosa a tempo umido, nei giovani esemplari di colore giallo citrino su quasi tutta la superficie, tende a tonalità più intense verso il centro, dove si osservano squame di colore bruno-rossiccio molto appressate. A maturità le colorazioni passano al giallo più carico, giallo-rossiccio, per l’aumento delle squame che si estendono a tutta la superficie con andamento concentrico. Imenoforo Lamelle moderatamente fitte, da libere a smarginate, di colore giallo, con filo irregolare concolore. Gambo Cilindrico, di colore giallo, robusto, pieno, a volte ritorto, generalmente diritto con andamento regolare ma con base quasi sempre ingrossata. Carne Carne compatta, soda, leggermente fibrosa, bianca, odore farinoso, sapore dolce. Habitat Gli esemplari di questa raccolta sono stati rinvenuti in un bosco misto, costituito da un abetina d’impianto a 1400 m s.l.m. nel comune di Palena (AQ), località bosco Scaricaturo, con prevalenti Abeti bianchi, ma con presenza considerevole nelle vicinanze di Pioppo bianco, Pioppo tremulo, di Cerri e Faggi, Commestibilità e tossicità Velenoso mortale. Sindrome rabdomiolitica. Microscopia Spore a forma di goccia, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, 4,5-6,5(6,9) × 3,8-4,5(4,9) µm, media 5,9 × 4,3 µm, Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4, misurazioni su 32 spore. Basidi clavati, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF. Pileipellis formata da ife molto intrecciate, nei terminali strette, ramificate ed incrostate, senza GAF. Trama lamellare parallela ad ife molto larghe, settate, prive di GAF. Discussione Il complesso di specie che ruotano intorno al Tricholoma equestre ha destato negli ultimi decenni forte interesse, anche a causa di gravi intossicazioni, manifestatesi dopo aver consumato pasti ripetuti ed abbondanti di funghi spontanei che includevano anche Tricholoma equestre, con casi di rabdomiolisi che hanno causato la morte di alcune persone in Francia e Polonia negli anni dal 1990 al 2002. In questi gravi casi di intossicazione studiosi e micologi hanno indagato tutti gli aspetti più importanti, sia macroscopici che microscopici e negli ultimi anni anche l’analisi genetica del DNA del complex in argomento. A. Riva, autore di uno studio approfondito sul genere Tricholoma (Riva 1988, Riva 2003), dopo aver effettuato moltissime raccolte, studi, visionato molte collezioni europee e tavole iconografiche originali, è persuaso che intorno a Tricholoma equestre (Linn.: Fr.) Kummer ruotano solo forme o varietà, influenzate da fattori climatici e ambientali. Questo Tricholoma sembra sia molto abbondante sotto Pino nelle foreste meridionali rispetto a quelle settentrionali e si presenterebbe con due specie distinte: la prima con esemplari robusti, carnosi, con colorazioni più intense, fulvo-ramate, trovati nelle pinete mediterranee, che sarebbero da ascrivere a Tricholoma auratum (Paul. ex Fr.) Gill., ma che, paradossalmente, nell'anno successivo rinasce nelle stesse stazioni con portamento esile, slanciato e toni pallidi; la seconda con portamento più esile, gracile, slanciato, viscoso, cappello dorato e carne bianca, presente nelle foreste nordiche, che secondo Autori nordici (Krrieglsteiner, Kreisel et al.) cresce solo sotto Pino o Pino-Abete e dovrebbe chiamarsi Tricholoma flovovirens (Pers, Fr.) Lund., che, però, viene ritrovata anche nelle quercete pure del Nord Italia. Nell’aggiornamento del 2003, lo stesso Riva ribadisce la sua opinione che Tricholma auratum, sia una forma di Tricholoma equestre. Con questa intuizione Riva è stato un po’ il precursore di quello che poi gli studi molecolari hanno confermato in seguito. Di recente, sul complex Tricholoma equestre, sull’onda dell’interesse derivante dalle gravi intossicazioni, in alcuni casi letali, di cui prima facevamo cenno, sono stati condotti approfonditi studi molecolari da parte di ricercatori francesi (Moukha S. et al. 2013) che sembrano andare nella direzione già tracciata dal Riva. Il gruppo Tricholoma equestre, risulta costituito da tre specie ectomicorriziche: Tricholoma flavovirens (Pers.) S. Lundell, Tricholoma auratum (Paulet) Gillet e Tricholoma equestre (L.) P. Kummer, tutti molto simili, caratterizzati dalle lamelle gialle, molto difficili da distinguere l’uno dall’altro sotto l’aspetto morfologico e microscopico e da due varietà: Tricholoma equestre var. populinum (Christensen & Noordeloos) associato alle latifoglie con crescita sotto Populus spp. e Betula spp., per alcuni autori da sinonimizzare con Tricholoma frondosae (Kalamees & Shchukin) e da un’altra varietà: Tricholoma equestre var. pallidifolia caratterizzata da colorazioni più pallide del pileo e con lamelle bianche e ora riconosciuta come sinonimo di Tricholoma joachimii (Bon e Riva). Sul citato gruppo sono stati condotti studi ed indagini molecolari a largo raggio, che hanno interessato raccolte proveniente dagli areali di tutto il mondo, al fine di fare chiarezza tassonomica e capire meglio gli aspetti ecologici, i limiti intraspecifici e la loro geolocalizzazione. I risultati di questi studi dicono che a livello europeo Tricholoma equestre, Tricholoma flavovirens e Tricholoma auratum rappresentano la stessa specie. Dal punto di vista ecologico tendono ad associarsi a specifici alberi a seconda della provenienza geografica (Pinus pinaster per Tricholoma auratum, Pinus sylvestris o Abies alba per Tricholoma equestre e Tricholoma flavovirens). Tuttavia, questi autori lasciano aperta la possibilità che in questo complesso di specie la posizione geografica potrebbe portare alla caratterizzazione di sottospecie o varietà. Gli studi effettuati e l’esame del DNA hanno portato gli autori a sinonimizzare Tricholoma joachimii e il Tricholoma equestre var. pallidifolia, entrambi con le lamelle biancastre, quali taxa distinti e non appartenenti alle tre specie del gruppo di Tricholoma equestre, ma anzi, filogeneticamente molto più vicini a Tricholoma columbetta. Analogamente, la mancanza di un continuum genetico tra gli esemplari associati alle latifoglie e quelli del gruppo Tricholoma equestre, conferma la tesi che a seconda dell’areale di provenienza avremmo Tricholoma frondosae associato alle latifoglie e Tricholoma equestre alle conifere. Tricholoma equestre è caratterizzato da un cappello con fondo fulvo, giallo-fulvo carico, anche fulvo-verdastro, più scuro al centro per la presenza di fini squamette rossicce, ha un contesto bianco-giallastro, spore più grandi (6,4-8 × 4-4,8-5,5 µm) e cresce per lo più in foreste di Pini su un terreno sabbioso asciutto. Il ritrovamento in oggetto, alla luce delle considerazioni e risultanze sopra evidenziate, per i seguenti caratteri morfologici, ecologici e microscopici ed in particolare per il contesto bianco ed il colore del cappello giallo citrino, con squame di colore bruno-rossiccio, inizialmente concentrate soprattutto al centro e che successivamente, con la maturazione, tendono ad estendersi concentricamente sulla restante superficie, per l’habitat di bosco misto, costituito da una abetina d’impianto di Abies alba, con presenza costante nelle vicinanze di Populus spp., Quercus spp. e Fagus sylvatica, per le spore di dimensione minore, 4,5-6,5 × 3,8-4,5 µm rispetto a quelle mediamente riportate dalla letteratura corrente per il Tricholoma equestre, viene ascritto a Tricholoma frondosae Kalamees & Shchukin = Tricholoma equestre var. populinum Mort. Chr. & Noordel Bibliografia MOUKHA S., FÉRANDON C., BEROARD E., GUINBERTEAU J., CASTENDET B., CALLAC P., CREPPY E., BARROSO G., 2013. A molecular contribution to the assessment of the Tricholoma equestre species complex. Fungal Biology. 117(2): 145-155. DOI: 10.1016/j.funbio.2013.01.003. RIVA, A., 1988. Tricholoma (Fr.) Staude. Fungi Europæi. Vol. 3. RIVA, A., 2003. Tricholoma (Fr.) Staude Supplemento. Fungi Europæi. Vol. 3A. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo; Ottobre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli. Palena (AQ), località bosco Scaricaturo, habitat bosco misto con prevalenti Abeti bianchi, ma con presenza considerevole nelle vicinanze di Pioppo bianco, Pioppo tremulo, di Cerri e Faggi. (Exsiccatum MI20141003-04) Microscopia Spore a forma di goccia, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, 4,5-6,5(6,9) × 3,8-4,5(4,9) µm, media 5,9 × 4,3 µm, Q = 1,2-1,5; Qm = 1,4, misurazioni su 32 spore. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Pileipellis formata da ife molto intrecciate, nei terminali strette, ramificate ed incrostate, senza GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Trama lamellare parallela ad ife molto larghe, settate, prive di GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
Archivio Micologico Inviato 9 Settembre 2016 Autore Inviato 9 Settembre 2016 Tricholoma frondosae Kalamees & Shchukin; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento sotto Pioppo tremulo.
Archivio Micologico Inviato 26 Agosto 2019 Autore Inviato 26 Agosto 2019 Tricholoma frondosae Kalamees & Shchukin; Regione Abruzzo, Campo Imperatore; Ottobre 2015; Foto di Tomaso Lezzi.
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