Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer 1962 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Physalacriaceae Sinonimi Collybia tenacella (Pers. : Fr.) P. Kumm. 1871 Marasmius tenacellus (Pers. : Fr.) J. Favre. 1939 Pseudohiatula tenacella (Pers. : Fr.) Métrod. 1952 Etimologia L'epiteto tenacellus deriva dal latino tenax = tenace, che resiste alla rottura. Cappello 1-4 cm, glabro, igrofano, colorazioni molto variabili, da bianco-grigiastro a bruno camoscio, bruno scuro, più chiaro al bordo, leggermente striato al margine, traslucido. Imenoforo Lamelle fitte, bianco-grigiastre, poi con toni paglierini e sfumature crema-olivastre in vetustà. Gambo Slanciato, cilindrico, coriaceo, duro, che ricorda come consistenza quello di Marasmius oreades, bruno rossiccio nella parte bassa e bianco nella parte alta, che impallidisce disidratandosi e leggermente pruinoso all'apice, la base è radicante, villosa e con residui miceliari. Carne Esigua, dolce, dopo lunga masticazione amarognola, astringente, di sapore non gradevole, odore acidulo. Habitat Cresce sotto Pinus spp. Microscopia Spore 4,7-6,5 × 2,5-3 µm, ellissoidi, cilindracee. Cistidi imeniali 35-65 × 6-10 µm Caulocistidi 65-80 × 7-10 µm. Pileipellis con elementi clavati, misti a pileocistidi legeniformi. Commestibilità Senza valore alimentare, probabilmente raccolto e consumato nelle foreste di conifere miste perché confuso con S. esculentus. Specie simili Strobilurus esculentus e Strobilurus stephanocystis, sono difficilmente separabile da Strobilurus tenacellus, se non con l'ausilio della microscopia. Strobilurus tenacellus si distingue macroscopicamente da entrambi per il gambo rigido, coriaceo, duro, per le dimensioni maggiori, il pileo traslucido, igrofano, il margine leggermente striato e per il sapore prima dolce, poi dopo lunga masticazione amarognolo, astringente e l'odore acidulo. Dal punto di vista microscopico presenta cistidi imeniali sublageniformi, fusiformi, privi o con rare cristallizzazioni o murificazioni. Strobilorus esculentus cresce sotto Picea excelsa, è di consistenza tenera, emana un odore gradevole e ha sapore mite, dolciastro, gradevole. Ha i cistidi imeniali con vistose cristallizzazioni all'apice. Strobilorus stephanocystis, che condivide lo stesso areale di crescita, ha sapore insignificante, odore tipicamente fungino. Presenta cistidi imeniali utriformi e cristallizzazioni fini e abbondanti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Campania; Marzo 2009; Foto di Emanuele Bosco. Ritrovamento sotto Pinus Nigra. Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore 4,7-6,5, × 2,5-3 µm. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Caulocistidi. Pileipellis.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia, Lodi; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi. Campioni trovati in un giardino sotto Pinus silvestris.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Toscana, Vallombrosa; Anno 2006; Foto di Mauro Cittadini. Particolare delle lamelle e della parte alta del gambo.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Pineta di Clusone; Marzo 2009; Foto Massimo Biraghi. Cheilocistidi fusiformi, raramente con cristalli. Regione Lombardia, Val Seriana, loc. Pineta di Clusone; Marzo 2009, Foto di Angelo Mariani. Cistidi imeniali fusiformi a parete un po' spessa. Rivestimento pileico costituito da cellule clavate-piriformi e da dermatocistidi generalmente fusiformi. Caulocistidi.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lazio; Maggio 2008; Foto di Mauro Cittadini.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Umbria, Colli del Trasimeno; Febbraio 2010; Foto e microscopia di Luigi Minciarelli. Crescita su strobili interrati di Pino. In basso a destra visibile la base del gambo, radicante, villosa e con residui miceliari. Spore cilindriche, faseoliformi, con apicolo evidente. Misure Sporali rilevate: 4,6-6,5 × 1,8-2,7 µm; Qm = 2,43. Osservazione in verde malachite. Pleurocistidi lageniformi, alcuni lievemente capitulati; rara presenza di cristalli. Osservazione in verde malachite.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lombardia; Marzo 2012; Foto e microscopia di Sergio Mombrini. Pianura bergamasca. Ritrovamernto su strobili di Pino a due aghi. La forma dei cistidi imeniali (fusiformi) lo separano dal vicino Strobilurus stephanocystis che cresce nello stesso habitat.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Piemonte; Aprile 2013; Foto e microscopia di Gianluigi Boerio. Pineta a 300 m s.l.m. sulle colline alessandrine, crescita su strobili di pino. Si differenzia dalle specie sosia, Strobilurus stephanocystis, principalmente per la forma dei cistidi imeniali e, secondo alcuni, per il sapore più amorognolo. Cistidi e basidi (principalmente tetrasporici). Spore assai piccole. Dettaglio cistidi in H2O.
Archivio Micologico Inviato 2 Maggio 2016 Autore Inviato 2 Maggio 2016 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Emilia Romagna; Aprile 2013; Foto e microscopia di Emilio Pini. Piacenza Val Nure pineta artificiale. Spore (4,2)5,8-6,3(8,6) × 2,8-3,1 μm. Cheilocistidi fino a 70 × 10 μm, tipici della specie.
Archivio Micologico Inviato 15 Marzo 2020 Autore Inviato 15 Marzo 2020 Strobilurus tenacellus (Pers. : Fr.) Singer; Regione Lazio (VT); Aprile 2018; Foto e microscopia Tomaso Lezzi. Si differenzia da Strobilurus esculentus per la crescita su strobili di Pino, anziché di Abete rosso, e da Strobilurus stephanocistis per la forma dei cheilocistidi affusolati, invece che utriformi. Cheilocistidi fusiformi. Osservazione in blu di toluidina.
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