Vai al contenuto

Recommended Posts

Inviato

Geastrum berkeleyi Massee 1889

Tassonomia
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Geastrales
Famiglia Geastraceae
Genere Geastrum

Sinonimi
Geastrum berkeleyi var. berkeleyi Massee1889
Geastrum pseudostriatum Hollós 1901
Geastrum berkeleyi var. continentale V.J. Staněk 1958
Geastrum hollosii V.J. Stanĕk 1958

Etimologia
Geastrum dal greco gé = terra e astér = stella; il nome specifico berkeleyi è dedicato al grande filosofo del XVII° secolo Berkeley.

Basidioma
Endoperidio: stoma nettamente conico con peristoma striato da 17-36 pliche; l’endoperidio, diametro 2-3 cm, è tipicamente ricoperto da una granulosità, espressione di cristalli che persitono anche a maturità; il tocco ricorda la carta vetrata; apofisi leggermente prominente o assente, liscia, talora striata ma con solchi larghi e poco profondi; peduncolo evidente.
Gleba: inizialmente biancastra, a maturazione diventa bruno cioccolato, con capillizio distribuito lungo la parete e sulla columella. È racchiusa nell’endoperidio, dal cui stoma fuoriescono le spore ogni volta che  una goccia d'acqua o un urto accidentale provocano una qualche vibrazione del carpoforo.
Esoperidio: dirompente in 5-6 lacinie spesse 4-6 mm, non igroscopiche, fragili e con la maturazione tendenti a fratturarsi o fissurarsi in modo più o meno casuale. Strato miceliare ocra-biancastro, persistente, incrostato da residui terrosi e substrato. Strato fibroso sottile, strato carnoso spesso 4-6 mm, presto raggrinzito e screpolato.  Primordio subgloboso.

Habitat
Ubiquitario, dalla pianura alla montagna, conifere o latifoglie, crescita di solito gregaria.

Microscopia
Spore 4-5 μm, globose o subglobose, verrucosità in numero di 14-17 conteggiandole sulla circonferenza sporale. Ife nelle lacinie con elementi globosi che si allungano man mano che si avvicinano alla strato fibroso: da 40-50 a 30-60 μm; assenza di giunti a fibbia.

Commestibilità e Tossicità
Non commestibile, senza valore.

Somiglianze e Varietà
Nella colonna della tabella che raggruppa le specie a peristoma striato,  Geastrum bercheleyi si pone tra le specie peduncolate, ove si distingue facilmente per il binomio endoperidio granuloso e taglia grande. Le specie più vicine sono Geastrum pectinatum Pers. e Geastrum meridionale J.C. Zamora per la taglia grande ma con endoperidio furfuraceo, mai granuloso, mentre altre specie peduncolate possono avere endoperidio granuloso ma sono tutte di piccola taglia.

Discussione
I caratteri da osservare per una determinazione morfologica nel genere Geastrum sono evidenziati nella sistematica della tabella e nella immagine successiva che illustra l'anatomia di un Geastrum.
Peristoma: solcato; liscio delimitato; o liscio indelimitato. Essendo questo l’unico carattere che si può valutare in modo corretto indipendentemente dallo stadio maturativo del carpoforo. Gli altri caratteri invece richiedono l’osservazione dei primordi, del fungo maturo o addirittura dell'exsiccata.
La distinzione sessile o peduncolato, corrispondente alla assenza/presenza del peduncolo; da valutare correttamente con l’exsiccata, diversamente è facile imboccare strade sbagliate nel percorso determinativo. 
Il  puntino rosso  evidenzia l’igroscopicità delle lacinie, che si può verificare anche col test igroscopico: trovando un esemplare cresciuto a tempo umido oppure all’ombra, e quindi con lacinie aperte, ponendolo all’asciutto o meglio al sole le lacinie igroscopiche tenderanno a richiudersi.
La colonna della tabella con i dati "p" "m" "g" riporta la taglia delle singole specie misurata a lacinie aperte ma con la variabilità ovvia di questo carattere. Orientativamente una taglia piccola comporta un endoperidio intorno al centimetro, una taglia media due, ed una taglia grande sui tre.

L’habitus di un Geastrum di solito mostra le punte delle lacinie in fuori, habitus arcuato, ma talora ha le punte in dentro, habitus saccato. La taglia colorata in rosso indica invece l’habitus fornicato, in cui le lacinie sono molto alte, formano un arco, un fornice, ed inoltre lo strato miceliare rimane staccato dal basidioma, attaccato al substrato, formando una coppa e le punte delle lacinie sono poggiate sui margini di questa coppa. Solo in Geastrum smardae si ha un habitus pseudofornicato. Le lacinie sono ugualmente molto alte e formano l’arco, ma lo strato miceliare rimane adeso al basidioma, quindi manca la coppa; solo alcuni frammenti dello strato miceliare sono visibili adesi alle punte delle lacinie.
Il  puntino nero  evidenzia lo strato miceliare dell’esoperidio, quello a contatto con la terra, e lo definisce pulito/incrostato. Nelle specie in cui le ife del micelio convergono in un punto unico, si forma una  rizomorfa, della quale rimane traccia alla base del peridio, ed in tal modo lo strato miceliare non rimane incrostato. Invece le specie a strato miceliare incrostrato sono quelle in cui il micelio non rimane raggruppato e pertanto le ife formano un groviglio filamentoso in grado di inglobare detriti di humus. Tale carattere risulta essere di buona valenza tassonomica se osservato nei primordi o nei carpofori molto giovani, mentre la maturazione e gli agenti atmosferici ne rendono più difficile una corretta valutazione.
Il 
 puntino verde  fa riferimento alla superficie dell’endoperidio, distinta in liscia o granulosa.

01.png.37345b9cd57bae97bf988e66a25baea5.png

Anatomia di un Geastrum.

02.jpg.d3f339e7a494d1714aa064b696c88b47.jpg

Bibliografia
CALONGE, F.D., 1998. Gasteromycetes I: Lycoperdales, Nidulariales, Phallales, Sclerodermatales, Tulostomales. Flora Mycol Iber. 3: 1-271.
CONSERVA, G., CANNAVICCI, D., TOZZI, F. & PARA, R., 2017. Introduzione al genere GeastrumMicologia nelle Marche, XI(1): 20-30.
KASUYA, T., HOSAKA, K., UNO, K. & KAKISHIMA, M., 2012. Phylogenetic placement of Geastrum melanocephalum and polyphyly of Geastrum triplex. Mycoscience 53: 411-426.
PONCE DE  LEÒN, P., 1968. A revision of the family Geastraceae. Fieldiana Botany 31: 302-349.
POUMARAT, S., 2017. Clés des gastéromycètes épigés d’EuropeMycologie et Lichénologie en Catalogne Nord.
SARASINI, M., 2004. Gasteromiceti epigei. Trento: Ed. AMB.
STANĚK, V.J., 1958. Geastraceae. In: Pilát, A., Gasteromycetes. Ed. Flora ČSR B1, Poland: Praha: 392-526, 777-795.
SUNHEDE, S., 1989. Geastraceae (Basidiomycotina): morphology, ecology and systematics with special emphasis on the North European species. Synopsis Fungorum 1: 1-534.
SUNHEDE, S., 2018. Geastrum Pers. In: Funga Nordica. Agaricoid, boletoid, clavarioid, cyphelloid and gasteroid genera. Copenhagen: Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing: 96-100.
ZAMORA, J.C., CALONGE, F. de D., HOSAKA, K. & MARTIN, M.P., 2014. Systematics of the genus Geastrum (Fungi: Basidiomycota) revisited. Taxon 63 (3): 477-497.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pino Conserva - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Abruzzo (AQ), Pineta di Rojo; 21 Marzo 2017; Foto di Pino Conserva.

03.jpg.a78033487053237c1f4dd11d1c457d27.jpg

Inviato

Geastrum berkeleyi Pers.; Regione Lombardia; Settembre 2008; Foto di Emilio Pini.

L'esemplare in basso a destra presenta toni verdastri, espressione di colonizzazione di alghe epifite, fenomeno non raro tra i funghi degradati che rimangono a lungo nel bosco.

04.jpg.e7837fce1de95e164f16043aab49ecb7.jpg

05.jpg.a40ba82a5efc37bba637d349e84ec421.jpg

×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza