Archivio Micologico Inviato 9 Aprile 2020 Inviato 9 Aprile 2020 Hygrocybe quieta (Kühner) Singer 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Sinonimi Hygrophorus quietus Kühner 1947 Etimologia L'epiteto Hygrocybe deriva dal greco hygròs = umido, e kybe = testa; per il cappello spesso viscido L'epiteto quieta deriva dal latino quietus = calmo fermo e fa riferimento all'odore simile a quello di Lactarius quietus. Cappello Cappello da convesso a campanulato poi disteso ma evidenzia sempre un basso umbone schiacciato, la cuticola liscia, fibrillosa è igrofana, di tonalità variabile, su base gialla con sfumature aranciate e biancastre. Il margine si presenta spesso fessurato e di colore più carico rispetto al contesto, la cuticola è facilmente separabile e lascia intravedere la carne bianco giallastra. Imenoforo Lamelle adnate o decorrenti con dentino, spesse, rade , ventricose, con filo lamellare eroso, intercalate a lamellule di varie dimensioni, inizialmente bianco giallastre, assumono una tonalità arancio salmone con sfumature rosa con lo sviluppo. Gambo Irregolare cavo all'interno, a volte cilindrico e distorto più spesso compresso, concolore al cappello, percorso da fibrille longitudinali, biancastro alla base. Carne Poco consistente, fragile, di colore giallo, odore di cimice e sapore dolce. Habitat Gregario, rinvenuto in bosco di latifoglia. Commestibilità e Tossicità Non commestibile di scarso interesse alimentare. Specie simili Hygrocybe ceracea (Sowerby : Fr.) P. Kumm., è simile, ma presenta il cappello viscoso, giallo brillante, e lamelle da decorrenti a largamente adnate. Hygrocybe reidi Kühner, ha colori arancio rossi e odore di miele. Osservazioni Si determina con facilità sul campo, per la colorazione rosa aranciata delle lamelle, per il gambo irregolare, compresso e fibrilloso e per l'odore di cimice. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2015; Foto macroscopia di Giovanni Galeotti.
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