Questa trattazione, elaborata dal CSM di AMINT, si pone come scopo quello di fornire una guida semplice e di facile lettura per tutti quegli appassionati di Micologia che vogliano approfondire le loro conoscenze nei campi proposti. Nella stesura si è tenuto conto della letteratura aggiornata in campo micologico senza però scendere nelle tematiche introdotte dalla recente ricerca genetica nel campo dei funghi, questo allo scopo di rendere questo lavoro fruibile e consultabile da tutti gli appassionati.
I gruppi che verranno trattati in maniera più approfondita sono quelli che riguardano i macromiceti, essenzialmente
Basidiomiceti ed
Ascomiceti all'interno dei quali troviamo tutti quei funghi che normalmente incontriamo e “vediamo” negli habitat che siamo soliti frequentare.
I nomi scientifici
delle piante e dei funghi vengono attribuiti secondo le norme stabilite dal
Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica (ICBN) che viene aggiornato ogni quattro anni.
L’attuale sistema di nomenclatura si basa sul metodo binomiale, ideato nel XVIII secolo dal famoso naturalista svedese
Carl von Linné (italianizzato in Linneo) che nella sua opera “
Systema Naturae” descriveva e classificava le piante.
Persoon e
Fries estesero il metodo ai funghi.
Secondo tale metodo, ogni organismo vivente è identificato da un doppio nome (nome scientifico) in lingua latina (adottata come lingua internazionale), di cui il primo (nome generico) relativo al
taxon Genere ed il secondo (epiteto specifico) relativo al
taxon specie.
La combinazione di nome generico ed epiteto specifico forma il nome della specie (nome scientifico) che è sempre scritto in corsivo e con l’iniziale del nome del Genere in maiuscolo (
Boletus edulis).
Nei libri spesso si legge: Genere=
Boletus, specie=
edulis, ciò è un errore; la forma corretta è:
Genere=Boletus,
specie=Boletus edulis. Il nome così composto va, poi, seguito dal nome dell’autore che per primo ha descritto la specie ed eventualmente dall’anno della pubblicazione; quando l’autore è molto noto il nome può essere abbreviato (Fr. per Fries; L. per Linneo).
Quando ci riferiamo ad un Genere, si usa la formula “Genere spp.”; ad esempio:
Boletus spp. (per qualsiasi specie del genere
Boletus);
Morchella spp. (per qualsiasi specie del genere
Morchella).
La formula “
Genere sp.”, invece, si usa quando dobbiamo ancora identificare la specie; se troviamo un Porcino, sappiamo che esso appartiene al genere
Boletus ma non sappiamo ancora a quale specie, scriveremo
Boletus sp.
Il rango sul quale sono basate le classificazioni di tutti gli esseri viventi è la
“Specie”, essa è definita come “un insieme di individui fertili tra di loro e capaci di generare discendenti fertili”.
Per quanto riguarda il Regno dei funghi, non essendo possibile verificare il requisito della interfertilità, se non attraverso lunghe e difficoltose ricerche che non sempre forniscono elementi sicuri, la “
Specie” classicamente è definita come “
un insieme di individui con determinati caratteri morfologici macroscopici o microscopici uguali”.