Il bosco è certamente l' habitat che più
di ogni altro mostra i suoi colori, i suoi odori ed
i suoi suoni, il continuo mutare legato al trascorrere
del tempo.
L'inverno è certamente la stagione meno vivace;
è il momento dell'anno in cui molti abitanti
del bosco si concedono delle soste; alcuni mammiferi
vanno in letargo, rettili e anfibi nelle regioni più
fredde vanno in ibernazione.
Ma questa stagione non è del tutto immobile
è silenziosa. Il Cinghiale (Sus scrofa)
e il Daino (Dama dama) l'anno scelta
per i loro amori, affinché le femmine possono
partorire in primavera e allevare i cuccioli durante
l'estate. Pensando all'inverno, tornano in mente immagini
di alberi e arbusti spogli, a volte ammantati di neve,
ma non è cosi in tutti i boschi, è vero
solo per quelli di caducifolie, situati in alto rispetto
al livello del mare. Molte piante d'inverno fioriscono
e vegetano, perché per loro questa è
la stagione in cui possono contare sulla pioggia che
la precedente estate gli a negato a lungo. Il Corbezzolo
(Arbutus unedo) sulla stessa pianta troviamo
i frutti dell'anno precedente e i fiori dell' anno
in corso. Il Laurotino (Viburnum tinus)
dai fiori bianchi riuniti in corimbi e estremamente
profumati. L'arrivo della primavera e annunciato dai
Crochi ( Crocus albiflorus) è
una pianta bulbosa perenne, alta circa 10 cm. I fiori
possono essere sia bianchi che violetti. Dagli stimmi
di un suo congenere, il Crocus sativus, si
ricava il famoso zafferano. Nel sottobosco cominciano
ad apparire i primi Asparagi ( Asparagus
acutifolius) una primizia prelibata e molto ambita
dai cercatori, troviamo anche il Pungitopo
( Ruscus aculeatus) i giovani getti ( Turioni)
sono commestibili al pari di quelli dell'asparago,
anche se più amari. Mentre la sua amara radice
veniva usata in erboristeria a scopo a aperitivo e
diuretico. Nelle zone più assolate si vedono
le prime Viole Mammole, ( Viola odorata)
è una pianta stolonifera con foglie e rosetta
basale verde-scuro, sperone di circa 6 mm; usate da
sempre in profumeria, le viole hanno molti impieghi
anche in erboristeria. Lungo gli argini del bosco
cresce il Favagello, ( Ranuculus ficaria)
pianta ricca di vitamina C; una volta veniva usata
nella cura dello scorbuto. Le foglie, che spuntano
molto presto nel corso dell'anno, se raccolte prima
della fioritura della pianta, possono essere mangiate
in insalata.
Durante e dopo la fioritura si deposita nelle foglie
e nel fiore la Protoanemonina, velenosa per
l'uomo. Nel terreno scoperto cominciano ad apparire
i Bucaneve (Galanthus nivalis) deve
il suo elegante nome scientifico al candore dei fiori
che ricorda quello del latte. Contemporaneamente al
Bucaneve e nei terreni più umidi fiorisce il
Campanellino ( Leocojum vernum) una
piccola pianta bulbosa come l'altra alla quale assomiglia,
mentre il Bucaneve ha tre petali bianchi il Campanellino
ne ha sei bianchi sfumati di verde. Altra pianta primaverile
e ugualmente bulbosa come le due già descritte
è la Scilla (Scilla bifolia),
ha piccoli fiori stellati, azzurri, campanulati, predilige
un suolo mobile, sano e sostanzioso, meno quello argilloso
e che mantenga troppo l'umidità, dalla quale
rifugge costantemente.Lungo gli argini in posizione
assolata fiorisce l'Anemone stellata (Anemone
hortensis) Erbacea perenne alta 10-20 cm.Fiori
bianco- violacei solitari . Questo è solo un
piccolo angolo di bosco dalla quale ci immergiamo
costantemente sfuggendo dal caos cittadino, cercando
di trovare la tranquillità di una bellissima
giornata piena di colori.
Massimo Tabone (Gyrodon)
|
|
|
Arbutus
unendo
|
|
Viburnum
tinus
|
|
Crocus
albiflorus
|
|
Asparagus
acutifolius
|
|
Ruscus
aculeatus
|
|
Viola
odorosa
|
|
Ranunculus
ficaria
|
|
Galanthus
nivalis
|
|
|