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Abbiamo preso in considerazione, per adesso, come si
fanno e come si conservano i funghi sott'olio; adesso
direi di analizzare il mondo dei funghi secchi.
Partirei dal decreto ministeriale 249 del 24/10/1998
che accompagna la denominazione di vendita dei funghi
secchi.
Il decreto che modifica le precedenti leggi, divide praticamente
i funghi secchi in 5 "gruppi": extra, speciali,
commerciali, briciole, in polvere.
La legge prevede che il confezionamento e la vendita dei
funghi sia accompagnata da questa denominazione; sui sacchetti
deve essere specificato il gruppo.
Il decreto differenzia i gruppi a seconda del grado di
integrità e di sviluppo che avevano gli esemplari
freschi ed in relazione anche al sistema di "essiccazione".
La qualità extra prevede solo fette sottili
e perfette in quantità non inferiore al 60%, bianchissime,
con tubuli poco sviluppati color giallo crema, con non
più del 10% di tramiti di larve e non più
del 5% dell'imenio annerito.
Per la qualità speciale, la carne deve essere
chiara ( da crema a nocciola), la presenza di briciole
è tollerata solo se frammenti di manipolazione.
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La qualità commerciale può presentare
un fungo anche a pezzi con briciole, con colore da marrone
chiaro a marrone scuro; sono ammesse verminature e tarlature,
rispettivamente, non più del 25% m/m e del 20%
m/m.
L'ultima qualità, "in polvere":
il prodotto si presenta, appunto, polverosoe di colore
molto scoro.
Essendo questa una legge che deriva da una indicazione
europea, tutti i funghi secchi di provenienza comunitaria
possono dirsi sicuri.
Il principio, secondo il quale i funghi tagliati a fette
si seccano, è semplicemente quello dell'evaperazione
dell'acqua grazie all'aria calda che circola nell'ambiente
di seccatura.
Assolutamente da evitare è l'uso del forno domestico,
nel quale, i funghi, tendono a disidratarsi molto in fretta,
diventando scuri e perdono completamente il loro profumo.
L'essicazione deve avvenire in modo lento e costante,
le fette devono essere ben distanziate fra loro e girate
di frequente. L'essicazione continua fino a quando l'umidita
è inferiore, all'interno della fetta, dell'8%.
Il segreto di ottimi funghi secchi è nell'impacchettamento
del prodotto.
I sacchetti di polythylene sono, in commercio, i più
usati e i migliori in assoluto perchè evitano che
l'umidità penetri nel fungo.
Infatti l'unica cosa che può far avariare i funghi
secchi è l'umidità dovuta ad una mal conservazione
o ad un'essicazione non perfetta.
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Più di una volta vi ho parlato dell'essiccatore
fatto al mio fidanzato da mio padre.
Anche se in piccolo, tutti i "principi" che
ho fino ad ora esposto, li mettiamo in pratica ogni volta
che lo usiamo.
Sfruttando un fornellino elettrico con potenziometro,
dei ripiani fatti di rete e un piccolo aspiratore, Marco
riesce a fare dei perfetti porcini secchi.
Ciò che noi, l'ultima volta , abbiamo sbagliato
del tutto e che ha sicuramente sminuito il sapore e l'odore
dei nostri porcini, è appunto il confezionamento.
Avevamo sistemato le fette in barattoli di vetro che poi
abbiamo chiuso ermeticamente ma, molto probabilmente i
barattoli di vetro non sono ottimi "mezzi" di
conservazione per prodotti secchi.
I nostri funghi non presentano alterazioni ma hanno perso
molto del loro odore originale.
Ci stiamo attrezzando, per la prossima partenza del 1°
agosto, con sacchetti professionali e vedremo se riusciremo
a migliorare il nostro "prodotto".
Il costo dei funghi (porcini) secchi in commercio è
abbastanza elevato, soprattutto per quelli di qualità
extra di provenienza italiana. Vi assicuro però
che si possono cucinare degli ottimi piatti, riducendo
la differenza di gusto con i porcini freschi.
Propongo una ricetta con funghi secchi qua di seguito,
che da noi ha ricevuto un gran successo:
VOL AU VENT AI PORCINI SECCHI
n° 6 vol au vent
175 gr porcini secchi
1 bicchiere di latte
70 gr farina
70 gr burro
sale, pepe
vino bianco q.b.
olio, uno spicchio d'aglio
Tritate nel mixer i funghi secchi (devono essere polvere).
Fate rosolare uno spicchio d'aglio in una casseruola,
toglietelo appena inizia a rosolare e metteteci la polvere
di funghi, abbassate il fuoco e appena iniziano ad attaccarsi
bagnateli col vino bianco. Appena il vino è evaporato
mettete il burro e fate cuocere per altri due minuti.
Stemperate la farina nel latte, versate il composto nei
funghi, salate, pepate e continuate la cuttura per altri
due minuti. Lasciate un po' raffreddare e poi riempite
i vol au vent. Servite il tutto tiepido.
Sara G. Firenze
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