Da sempre è risaputo che la caccia è
un istinto atavico dell'uomo, col passare del tempo
si è trasformata da necessità in virtù.
Non me ne vogliano gli animalisti, ma è un
arte anche quella, se poi consideriamo che tuttora
è diventata uno strumento per controllare
gli equilibri degli ecosistemi sempre alterati da
interventi antropici.
Cacciare non vuole dire solo armarsi di arco o fucile,
ma vuole dire andare a cercare un soggetto che la
natura offre e che compensa la mente umana sempre
alla ricerca di stimoli e soddisfazioni.
Un animale, un pesce, una farfalla, sono innumerevoli
i soggetti che il mondo offre per una schiera variegata
di cacciatori che a volte spostano la loro ricerca
verso situazioni curiose o addirittura paradossali,
ma si sa la mente umana è un vulcano sempre
in eruzione.
Un po' di tempo fa vagando per i canali satellitari
mi sono soffermato a guardare un servizio sui cacciatori
di tornado, sul momento pensavo ai soliti pazzoidi
che hanno bisogno di scariche di adrenalina per
trovare la loro calma interiore, invece sono stato
smentito per il semplice fatto che queste persone
salvano la vita di chi ha la sfortuna di ritrovarsi
un tornado sul tetto.
Del tutto normali non lo sono ma, cogliendo sul
nascere queste pericolose turbolenze, riescono ad
anticipare il pericolo che comporta il passaggio
di un twister, mettendo a loro volta in pericolo
la propria vita.
In europa i tornadi sono rari e di minore intesità
di quelli americani, un esempio lo abbiamo avuto
nell'hinterland milanese lo scorso anno, quindi
dalle nostre parti si parla quasi sempre di intensi
temporali .
Non so se vi è capitato anche a voi, ma io
ho conosciuto due persone che vanno a caccia di
temporali, lo scopo dell'operazione è quello
di capire dove scarica il carico di pioggia per
poi andare alla ricerca di porcini.
Il primo vive sulle colline reggiane , mentre il
secondo è un catanese e commercia i funghi
alle falde dell'etna.
Anche se la distanza è molta il loro comportamento
è lo stesso ed è assodato che la loro
caccia da ottimi frutti, soprattutto nel periodo
centrale dell'estate quando le perturbazioni sono
assenti, e i temporali estivi sui crinali sono le
uniche fonti di pioggia.
Non sempre le condizioni meteo consentono la nascita
dei miceti nella zona dove si è abbattuto
il temporale, ma quando ci sono le soddisfazioni
non mancano.
Il tutto deve essere condito di pazienza e voglia
di camminare perché entrambi si spostano
spesso in aree poco conosciute o poco frequentate
rispetto ai loro posti classici.
Comunque a volte capita che sono gli unici ad avere
i porcini in periodi di magra , questo è
il frutto della loro pazienza e spirito di osservazione
associate alla possibilità di avere del tempo
da investire in tale ricerca.
Non è un caso che il commerciante catanese
è a volte l'unico ad avere i porcini vulcanici
a dispetto dei suoi concorrenti che costeggiano
le falde dell'etna.
In conclusione buon temporale a tutti!!!
Alessandro Pancaldi
(Lepiota)
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Ciliegio
esploso
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