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I pericoli del bosco

Il bosco è un luogo meraviglioso, ricco di frutti, di fiori, di piante, d'incanti, di funghi e, ovviamente, anche di pericoli e non solo per l'inesperto.
Avrete già pensato alle vipere ma questo rettile è solo uno dei vari pericoli e non è neanche il più preoccupante.
La vipera è sempre lentissima nei movimenti e se sente la vicinanza dell'uomo la maggior parte delle volte scappa. Se non riesce a scappare si immobilizza tentando di mimetizzarsi e attacca solo se vi è costretta. Dobbiamo proprio andare a pestarla o a metterle la mano davanti per rischiare di essere morsi.
Certamente è meglio non incontrare questo rettile, durante la meravigliosa passeggiata nei boschi, ma se la si incontra è meglio restare tranquilli e cambiare strada. Agitandosi e iniziando a correre, senza guardare dove si mettono i piedi, rischiamo di romperci una gamba o un braccio, andando a fare compagnia alla vipera!!
E' abbastanza facile riconoscerle fra gli altri rettili, sia per la caratteristica strozzatura improvvisa alla fine della coda, sia per la testa triangolare e la pupilla a fessura anzichè tonda.
Ci sono varie specie di vipere in Italia: le più comuni sono la vipera berus, la Aspis e l'ammodites. Si possono trovare dalla spiaggia fino alla montagna anche oltre 2000 metri. I luoghi preferiti di questo rettile sono gli spiazzi erbosi, i limiti del bosco, i sentieri, i luoghi sassosi magari vicini anche ad un torrente.
I consigli che posso dare sono i seguenti:
- indossare calzature che proteggono fino a mezzo polpaccio (gli anfibi sono perfetti e oltre a proteggere dai morsi sostengono anche la caviglia evitando fastidiose slogature).
- non cercare di ucciderla, il gioco potrebbe rivelarsi molto pericoloso oltre a togliere un'essere vivente dalla natura.
Con questi accorgimenti il morso è scongiurato al 99%. In ogni caso è errato credere che la vipera partorisca sugli alberi, è una credenza priva di fondamento.
Se proprio veniamo morsi è essenziale mantenere la calma, anche perchè è più pericolosa la reazione emotiva al morso che il veleno stesso. La maggior parte delle volte il rettile ha già morso, quindi il veleno rimasto non è sufficiente ad uccidere una persona, comunque è necessario recarsi il prima possibile ad un pronto soccorso.
Il siero antiofidico potrebbe essere utile ma spesso da reazioni allergiche mortali, inoltre scade dopo poche settimane e va conservato in frigorifero. Meglio immobilizzare l'arto dove è avvenuto il morso e lentamente andare al più vicino pronto soccorso.
In montagna più delle vipere dobbiamo aver paura di api e vespe. Spesso può capitare che il nido sia a terra e che distratti dalla ricerca dei funghi, non ci accorgiamo della sua presenza andando a metterci il piede vicino o sopra, scatenando così un nugolo di vespe intenzionate a pungere!!
Se si è allergici al loro veleno, sono sufficienti anche solo due punture per rimetterci la pelle, ma vi assicuro che anche dieci-dodici, e anche più, punture non sono piacevoli.
Le vespe non distinguono i colori, quindi notano solo i movimenti. Per salvarsi, quindi, o vi gettate a terra e restate immobili (cosa molto difficile) o iniziate a correre cercando di entrare in una zona del bosco con vegetazione fitta, in modo che, muovendo anche rami e piante, le vespe si disperdono e non sono più pericolose.
Nel bosco il pericolo più frequente e possibile però è la frattura o la slogatura di un arto (gamba, braccio) che, se si è da soli, costringe a rimanere nella foresta per ore e ore (sempre che qualcuno sappia dove siamo andati), o addirittura la notte, al freddo e all'umido, situazione che non auguro a nessuno.
Insomma, il bosco è meraviglioso ma va rispettato e va affrontato con cautela e preparazione.

Salvatore T. (Campania)

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