Le previsioni non erano delle più favorevoli
per un'escursione sulle Apuane, ma noi "un
manipolo di temerari" le abbiamo sfidate e
siamo arrivati ugualmente alla meta stabilita da
alcuni giorni (il Callare del Matanna e le sue
zone limitrofe).
Di buon'ora siamo partiti da Livorno, in otto, sicuramente
molto motivati e appassionati. Con cartina alla
mano siamo arrivati al rifugio dell'Alto Matanna
mt.1030 dopo aver percorso 90 Km, passando da Lucca
Pescaglia, ecc
..
Ci attendeva una battente pioggiarella e una buon'escursione
termica, ma non ci siamo scoraggiati e indossati
vari indumenti (da acqua e freddo), in sostanza
vestiti "cipolla" per poi togliersi eventualmente
qualcosa se il tempo migliorava.
Lungo il sentiero "5" che porta al Callare
del Matanna, abbiamo incontrato i primi fiori
che ci davano il benvenuto, tra gli altri: narcisi,
orchidee, ecc.. Dopo una ventina di minuti, siamo
giunti alla prima meta (il Callare del Matanna).
La pioggia era sempre intensa, ma siamo riusciti
a fotografare ugualmente diverse specie di fiori
endemici della zona, cercando di coprire le macchine
fotografiche nel migliore dei modi.
Dopo un poco di tempo, come per ringraziamento da
parte dei fiori per averli immortalati nelle nostre
foto, la pioggia è cessata e il vento ha
preso il controllo della situazione facendo diradare
le nubi ormai non più minacciose.
Allora ci siamo diretti verso la cima del Monte
Nona mt.1227 seguendo il sentiero contrassegnato.
Un tappeto di brugo (Calluna vulgaris) separava
i vari massi ricoperti di licheni, che per l'effetto
della pioggia esaltavano gli smaglianti colori (verde,
rosso, giallo..ecc..) e le svariate forme che con
il passare degli anni assumono, sembrava quasi che
manifestassero un senso di gratitudine a quei macigni
che danno loro possibilità d'ancoraggio.
Proseguendo arriviamo in vetta, lo spettacolo sotto
di noi è affascinante, dove arriva il nostro
sguardo,
(magari con il cannocchiale)
si notano enormi polmoni di verde, composti di secolari
Abeti; Faggi; Larici e all'orizzonte tra la densa
foschia s'intravedono i vari lungomari
Viareggio,
Forte dei Marmi
..e continuando la panoramica
il Golfo di La Spezia con l'isola del Tino e la
Palmaria si plasmano nella foschia. Veramente stupendo!!!!!!!
Decidiamo di scendere non dal sentiero fatto all'andata,
ma tra la vegetazione,
N.B. il nostro scopo era quello di fare foto alle
fioriture delle orchidee ed è più
facile trovarle nei prati non molto frequentati
e allora facemmo un classico "fuori pista"
Il prato che prendemmo, si prestava ai dimenticati
"rotoloni", ma la maggioranza di noi non
ha "più l'età"per questa
tecnica di discesa e oltretutto l'attrezzatura fotografica
e gli zaini c'impedivano di
rotolare.
Durante la discesa, il sole ha preso la sua forza
e noi ci siamo "sbucciati" degli indumenti
superflui e giù verso il sentiero "109"
che alla fine avrebbe portato verso le macchine.
L'indole di alcuni di noi è quella prettamente
"fungina" e come per incanto, in uno stradello,
alcuni prugnoli (Calocybe gambosa) ci stavano
aspettando per fare felice uno dei nostri "fungaioli"e
indicavano la zona dove avevamo lasciato le macchine.
Nelle vicinanze, uno stupendo parco d'abeti rossi
(Picea excelsa) e larici (Larix decidua)
secolari, ci accoglieva per la sosta "mangereccia"
(prosciutto, mortadella, vino e dolci) e da uno
zaino sono spuntati perfino dei baccelli per completare
la "ribotta".
Al termine un salto veloce nella baita, per suggellare
il tutto con un caffè
..veloce perché,
più che baita sembrava un museo di ferraglia,
per la raccolta di cimeli, ormai arrugginiti (piccozze,
chiavi, animali impagliati e spelacchiati e
..
tanta, tanta polvere, comunque il caffè era
discreto.
Dopo la pausa, ci siamo diretti verso un laghetto
nelle vicinanze, anche per non far il viaggio di
ritorno " a pancia piena" e scattare le
ultime foto, il laghetto
.forse più
un abbeveratoio per le mucche, era incastonato nel
verde pascolo alla base del Monte Matanna,
abbiamo seguito per un centinaio di metri il sentiero,
ma di nuovo è iniziato a piovere e abbiamo
deciso di fare "retro front." La pioggia
battente esaltava l'intenso profumo delle varie
essenze aromatiche, un vero "toccasana"
per noi che stavamo rientrando in città.
Risultato della bellissima giornata:
Aria pura e moltissime foto di Flora spontanea delle
Apuane, queste le specie ritrovate:
Svariati LICHENI in fase di determinazione;
FIORI
Galium palagoitalicum
Primula auricula
Primula veris
Poligala chamaebuxus
Globularia incanescens
Anemone nemorosa
Fragaria vesca
Narcissus poeticus
Asphodelus albus
Saponaria ocynoides
Anthyllis montana
Calluna vulgaris
Valeriana tripteris
Centranthos ruber
Hepatica nobilis
Gentiana clusii
Gentiana verna
Aquilegia vulgaris |
ALBERI
/ ARBUSTI
Amelanchier ovalis
Viburnum lantana
Ulex europaeus
Dafne laureola
Rhamnus glaucophyllus
ORCHIDEE
Orchis tridentata
Orchis morio
Orchis mascula
Dacthylorhiza maculata
Dacthylorhiza fuchsii
Cephalanthera longifolia
Cephalanthera damasonium
Gymnadenia conopsea
Neottia nidus-avis
Orchis militaris |
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