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Pseudometeo o fantamicologia?

La stagione invernale è chiaramente per i micofagi la più insipida e avara di soddisfazioni, mentre per gli amanti della micologia è una occasione per guardarsi attorno e magari riflettere su ciò che ci accade attorno.
Partendo dalla certezza che ogni annata micologica è diversa dalla precedente e sarà diversa dalla successiva, si deduce che c'è un comune denomitore le condizioni meteo.
Essendo da un paio d'anni un assiduo internauta ho scoperto un mondo parallelo al nostro quello degli incalliti appassionati di meteorologia.
Quelli che corrono a casa per scrivere al forum che sta piovendo a torino o canicattì, o chattano per scambiarsi i cm di neve caduta al suolo.
Un po' come facciamo noi quando si attendono gli avvisi di buttate incipienti o sulle specie ritrovate a chi sa quali altitudini.
Nei periodi di stanca micologica ho frequentato spesso i vari siti, sicuramente più numerosi dei nostri, ed ho cercato di capire come funziona tutto il meccanismo. Non mi riferisco alla parte prettamente tecnica, ma anche al messaggio che cercano di lasciare a chi vive la meteo in modo marginale come il mio. Anche perché se si volesse approfondire la parte tecnica sarebbe necessario un notevole impegno a livello di tempo e soprattutto di scienze matematiche.
Comunque ho notato che ci accomunano diverse cose come già menzionavo prima, ma una su tutte la fa da padrone, mi riferisco alle decisioni che prende Giove Pluvio.
Loro si divertono a studiare il fenomeno noi ci accodiamo per valutarne le conseguenze che sia pioggia o vento non fa differenza.
Anche perché alla fine ciò che conta è che sul terreno rimanga una sufficiente dose di umidità, altrimenti ci si attacca al computer per aspettare le prossime proiezioni sulle possibili situazioni meteo della propria zona.
Tornando alle analisi dei vari siti, una volta sono incappato in un interessante articolo che descriveva in modo sommario i vari tipi di configurazioni meteo che possono condizionare il tempo sulle nostre regioni.
In particolare si riferiva alle varie fasi che si possono interporre in maniera più o meno casuale come il periodo di gelo, di gran caldo afoso, la pioviggine che dura una settimana ecc.
Tali configurazioni non è che si susseguono tre volte al giorno, ma vivono dei periodi più o meno lunghi, vedi per esempio le grandi siccità alpine durante i mesi invernali.
La tipologia varia dalla posizione di quel signore che governa il tempo in Europa detto anche il "maiale", il soprannome è azzeccato.
Spostandosi crea una serie di combinazioni che per periodi medio-lunghi da malumore o felicità in base alle categorie che vengono interessate dal sole o dalla pioggia.
E' scontato che durante il mese di agosto chi è a Rimini non vorrebbe vedere una nuvola, mentre chi cerca i funghi spera in una fase perturbata possibilmente senza vento al seguito.
Possiamo paragonare il tutto al problema che c'è tra moglie e marito quando in concomitanza a San Remo c'è la finale di champions leage.
Il perdurare di certe situazioni meteo, sono in parte condizionate dalla nostra distribuzione orografica che in parecchi casi ci potregge mentre in altri esalta una determinata caratteristica come la nebbia.
Se per ipotesi il sud Europa fosse privo di rilievi importanti come Alpi, Pirenei e Balcani, avremo dei cambiamenti tipo pianure del nord america dove succede sovente che il tempo cambi rapidamente nell'arco di brevi periodi.
In questa situazione la nebbia sarebbe una rarità, mentre il vento forte una costante.
Il tutto non gioverebbe per la crescita dei miceti e per chi ama questo settore ed inoltre non ci sarebbero le nostre care montagne, e visto l'andazzo politico industrie a go go.
Ma lasciamo la fantagoegrafia e torniamo al discorso meteo, alcuni giorni fa mi si è accesa una lampadina.
Partendo dal presupposto che secondo il famoso articolo si possono verificare una notevole quantità di situazioni, mi sembra di avere capito che siamo tra le 15 e le 18 soluzioni, si potrebbe fare una ricerca per individuare quali sono quelle che precedono le fruttificazioni dei miceti.
Anche perché alcune daranno caldo afoso, altre caldo secco, altre fenomeni perturbati a catena e via dicendo.
Quindi se ci troviamo in estate con 30° non è detto che in faggeta ci siano sempre i B. Aestivalis , dipende da come sono disposte le correnti per ottenere tale temperatura.
Lo stesso vale per tutti i periodi dell'anno interessati alla crescita dei funghi.
So che può risultare una impresa impossibile, ma nell'ipotesi di analizzare i periodi di fruttificazione degli anni passati con relativa situazione meteo precedente, è probabile trovare delle sorprese.
Sono convinto che a buttata uguale corrisponde una situazione meteo analoga, scarsa o abbondante che sia.
Perché come dicevo prima quando il caldo arriva sarebbe interessante sapere da dove viene e come si chiama.


Alessandro Pancaldi
(Lepiota)

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Mico-curiosità

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