In realtà il mondo delle Russule è
tra i più complicati esistenti, pensa che
sono circa 1000 le specie accertate, ma come
cercherò di spiegarvii in modo semplice e
comprensibile, si tratta di un Genere che presenta
condizioni, direi elementari, in relazione all'accertamento
della commestibilità.
Iniziamo con il dire che, se vogliamo arrivare
alla determinazione delle singole specie con certezza,
bisogna essere specialisti tra i più raffinati,
questo perché l'aspetto macroscopico (l'osservazione
semplicemente visiva delle caratteristiche morfologiche,
il sapore e l'odore), aiutano ben poco, sono troppe
e tante sono simili.
Per una corretta determinazione scientifica
inevitabile diventa l'uso del microscopio, ma
non solo, in tanti casi indispensabile è
la macrochimica (insieme di reazioni chimiche
che si realizzano utilizzando una miriade di reattivi
che applicati su varie parti delle
Russule producono colorazioni particolari, pensa
che la stessa Russula può avere reazioni
cromatiche diverse a seconda si applichi questo
o quel reagente in diverse parti del fungo, gambo,
lamelle, carne, ecc.).
Con queste premesse anche il più ben intenzionato
dei raccoglitori neofiti potrebbe scoraggiarsi,
ma in realtà come ti dicevo per stabilire
la commestibilità di una Russula, tutto diventa
più semplice e cioè in realtà
non saprai che Russula hai trovato, ma potrai essere
certo se si tratta di un fungo edule (commestibile)
o diversamente tossico.
La prima cosa da farsi è essere
certi di avere tra le mani una Russula,
come fare? Tutte le Russule hanno la caratteristica
di avere una consistenza gessata, cioè se
spezzate si fratturano di netto emettendo persino
un classico suono secco, simile a quello che si
produce appunto spezzando un gessetto.
Questa frattura netta ha le sue motivazioni scientifiche,
infatti le Russule contengono molte cellule chiamate
sferociti e quindi aventi forma globulare,
ecco svelato perché mancando fibre lunghe,
le fratture delle Russule non sono filamentose ma
nette. Ovviamente tale caratteristica è presente
anche nella zona imeniale (sotto il cappello e cioè
nelle lamelle, ricordo a questo punto che tutte
le Russale sono funghi a lamelle), infatti se provi
ad appoggiare un dito sulle lamelle di una Russula
capovolta e provi a rotearlo esercitando una leggera
pressione intorno al gambo, osserverai la frattura
immediata e netta di tutto il tessuto imeniale e
i frammenti delle lamelle delle Russule così
trattate schizzeranno in ogni direzione.
Occorre ricordare che una sola Russula fa eccezione
in tal senso, la R. cyanoxantha, infatti
non presentando sferociti nelle lamelle, la si determina
facilmente, perché si dice appunto, che le
sue lamelle hanno una consistenza lardacea. A questo
punto hai già imparato a riconoscere una
delle migliori Russule commestibili, con lamelle
lardacee e cioè esercitando pressione con
il polpastrello sulle stesse e muovendo il pollice
nei due sensi opposti, non solo non si fratturano,
ma il pollice sembra scivolare sul burro.
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Russula
aurea
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Ma ritorniamo al merito del ragionamento, se un
fungo si frattura in modo netto esercitando una
pressione sullo stesso, sicuramente è una
Russula, vi ricordo che analoga anche se parziale
caratteristica possono presentare taluni Lattari,
ma in questo caso non ci si può confondere,
i Lattari sono tali perché emettono latice,
se tagliati, pressati, rotti dalla loro carne fuoriesce
un liquido variamente colorato, nelle Russule mai.
Accertato che si tratta di una Russula, non resta
che banalmente assaggiare, infatti tutte le tossine
delle Russule sono peptine e cioè più
o meno fortemente piccanti. Diversamente tutte le
Russule dolci sono commestibili, escluse rarissime
eccezioni che vado successivamente a precisarti.
Sono altresì da scartare tutte le Russule
che presentano un odore sgradevole, è ovvio
che in questo caso l'assaggio non serve.
Non esistono funghi con odore sgradevole che in
cottura o con l'essiccazione migliorano tale caratteristica,
tutta più possono solo peggiorarla, superfluo
precisare che non è valido il contrario e
cioè mentre tutti i funghi dall'odore sgradevole
sono immangiabili o tossici, diversamente tutti
i funghi dall'odore gradevole bisogna conoscerli,
perché possono essere sia tossici e velenosi
o diversamente commestibili.
Allora abbiamo detto scartiamo le Russule piccanti,
scartiamo le Russule dall'odore sgradevole,
scartiamo anche tutte le Russule dalla carne
annerente, cioè quelle Russule che se
fratturate o pressate presentano viraggi imbrunenti
o annerenti, molte di queste ultime sono tossiche,
scartiamo infine le Russule dal gusto amaro.
Restano a questo punto solo le Russule
che non sono piccanti, non anneriscono, non hanno
un odore sgradevole, non sono amare, ti assicuro
che sono centinaia, tutte buone commestibili, hanno
la comune caratteristica di essere dolci, di avere
un sapore e un odore gradevole. Tra queste ultime
è presente la Russula olivacea,
anche lei con carne dolce e gradevole,
ma tossica da cruda, presenta emolisine, sostanze
tossiche che si dissolvono con una normale cottura
a 70° per circa 15 minuti.
Voi mi direte: ma all'ora??? Io vi rispondo che
centinaia di Russule dal sapore dolce e dall'odore
gradevole, sono facilmente riconoscibili come buone
commestibili, devi solo evitare di mangiarle crude
o grigliate al "dente", cioè semicrude.
Trifolate, ripiene al forno, nel sugo per la pasta,
ecc., sono ottimi commestibili di semplicissima
identificazione.
Ultima considerazione su come deve essere effettuato
l'assaggio: sempre su una piccola porzione di
lamella, infatti molte peptine (tossine delle
Russule), sono per lo più presenti in questa
sede morfologica. Quindi dopo aver preso una piccola
porzione di lamella, averla ripulita accuratamente
da eventuali detriti vegetali o terrosi, la portate
tra gli incisivi anteriori, la frantumate
minuziosamente, portate per qualche secondo
il composto così ottenuto sul palato,
ne percepite l'aroma, per educazione vi
girate e gettate via il tutto dietro la schiena.
Vi assicuro che utilizzando tale procedura di assaggio
non può accadervi nulla, la percentuale di
eventuali sostanze nocive assunte è del tutto
irrisoria, assolutamente innocua.
Ultima precisazione sul valore da dare all'elemento
colore: in genere, nei funghi, si tratta della
caratteristica più incostante, soggetta
a grande variabilità e quindi meno utile
alla determinazione.
Nelle Russule questo vale al cubo, infatti la superficie
pileica (la pellicola che ricopre la parte superiore
del cappello del fungo) è detergibile, i
suoi pigmenti sono solubili in acqua e quindi
le Russule sono soggette a frequenti decolorazioni.
Mi sembra in questa sede utile ricordare, che gli
elementi più stabili nei funghi sono il
sapore e l'odore, troppo spesso ingiustamente
trascurati da tutti i principianti e diversamente,
loro si, sempre stabili e probanti.
Imparate ad usare l'odore e il sapore, nei funghi
sono caratteristiche fondamentali e costanti, senza
l'uso accurato e sistematico di questi due sensi
e come girare nel bosco bendati e cercare di riconoscere
i funghi a tentoni.
Pietro Curti
(Curtifunghi)
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